Prima del 2011, l'impianto produceva 3 milioni di metri cubi di gas. Sempre il canale televisivo al Mayadin, finanziato da Teheran, riferisce dell'incursione di forze speciali Usa nei pressi di Tabqa a fianco dei miliziani curdi impegnati nell'offensiva contro lo Stato Islamico
L’Isis ha fatto esplodere il principale giacimento di gas naturale della Siria, a Hayyan, situato nella regione di Homs. La notizia è stata resa nota dalla tv panaraba al Mayadin, finanziata dall’Iran, secondo cui “fonti del ministero siriano del petrolio” confermano quanto in precedenza affermato dall’agenzia Aamaq, vicina all’Isis, che aveva pubblicato una foto e un video in cui si affermava che il sito di gas naturale era stato fatto saltare in aria.
Le fonti citate dalla tv filo-iraniana confermano che le immagini diffuse da Aamaq riguardano il sito di Hayyan. Ma non possono confermare se il pozzo di gas naturale, che prima del 2011 arrivava a produrre al giorno più di tre milioni di metri cubi di gas, sia stato effettivamente distrutto.
Sempre al Mayadin riferisce stamani che membri delle forze speciali statunitensi sono entrati in azione nella notte contro l’Isis nel nord-est della Siria a sostegno delle forze curde impegnate nella conquista della città di Tabqa, a ovest di Raqqa, roccaforte dello Stato islamico in Siria. Precisando che i militari americani si sono calati a terra nel distretto di Kubr da quattro elicotteri militari Apache. I combattimenti, affermano le non meglio precisate fonti, sono durati per ore e nello scontro sono stati uccisi “numerosi miliziani” dell’Isis e alcuni “alti responsabili” dell’organizzazione sono stati fatti prigionieri. Ma non è possibile verificare in maniera indipendente le notizie.