La Legge Bacchelli per Riccardo Orioles, giornalista antimafia. Firma la petizione: www.change.org/p/
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Roma, 18 lug. (Adnkronos) - "In seguito alle parole di Ursula Von der Leyen, chiediamo un'accelerazione nell'esame della proposta di legge bipartisan volta a regolamentare l'uso sicuro e consapevole dei social media e di Internet per bambini e ragazzi. Questo è un tema di estrema urgenza e rappresenta una priorità fondamentale per le famiglie. Non perdiamo tempo: abbiamo tutte le condizioni politiche per arrivare a una convergenza tra maggioranza e opposizione e adottare un testo innovativo per proteggere i minori dai rischi del mondo digitale. È evidente che questo è un tema che supera i confini nazionali e che dovremo affrontare in accordo con il Parlamento Europeo per garantire misure di sicurezza coerenti e applicabili in tutti i Paesi membri, offrendo una protezione omogenea a tutti i giovani cittadini dell'Unione". Così in una nota la deputata democratica, Marianna Madia, che ha promosso la legge bipartisan all’esame del Senato insieme alla senatrice di Fdi, Lavinia Menunni.
Roma, 18 lug. - (Adnkronos) - Il 27 giugno, presso il Comando Generale, è stato firmato il contratto tra l’Arma dei Carabinieri e Polo Strategico Nazionale (Psn) per la migrazione di servizi informativi istituzionali su infrastruttura cloud, garantendo i più alti standard di sicurezza, innovazione e resilienza. L’accordo, che beneficia di fondi PNRR della misura M1C1 Pnrr, all’interno del NextGenerationEU, assegnati dal Dipartimento per la Trasformazione Digitale nell’ambito di un bando pubblico, è stato siglato dal Generale di Brigata Rosario Drago, Capo del Centro Unico Contrattuale del Comando Generale e dall’Amministratore Delegato di Polo Strategico Nazionale, Emanuele Iannetti.
L’iniziativa consentirà all’Arma dei Carabinieri, nell’ambito del processo di modernizzazione e trasformazione digitale istituzionale e in linea con la “Strategia Cloud Italia” realizzata nel 2021 dall’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, la migrazione su Polo Strategico Nazionale di alcuni sistemi informativi gestionali. Grazie alla tecnologia cloud, inoltre, sarà possibile ottimizzare e potenziare i processi di gestione e di diffusione delle informazioni, migliorando l’efficienza dei servizi digitali a disposizione dei Reparti dell’Arma. Le relative attività tecniche, a cura di Polo Strategico Nazionale, saranno articolate in varie fasi (analisi e discovery già in fase di esecuzione, re-architect e re-platform, migrazione e collaudo) che verranno completate entro la fine di giugno 2025, come previsto da bando Pnrr.
Polo Strategico Nazionale (www.polostrategiconazionale.it) è la società partecipata da Tim, Leonardo, Cassa Depositi e Prestiti (attraverso la controllata Cdp Equity) e Sogei che ha come mission la realizzazione e la gestione di un’infrastruttura cloud tecnologicamente innovativa e indipendente, per garantire la sicurezza e la sostenibilità economica e ambientale nella gestione di dati e applicazioni della Pubblica Amministrazione italiana.
Polo Strategico Nazionale è uno dei tre pilastri su cui si poggia la Strategia Cloud Italia, sviluppata dal Dipartimento per la trasformazione digitale della presidenza del Consiglio dei Ministri e dall'Agenzia per Internal Use la cybersicurezza nazionale (Acn) con gli indirizzi strategici per il percorso di migrazione verso il cloud di dati e servizi digitali della Pubblica Amministrazione. La società, a seguito dell’aggiudicazione della gara, ha firmato la Convenzione con il Dipartimento per la trasformazione digitale per l’espletamento della concessione per una durata complessiva di 13 anni.
Roma, 18 lug. - (Adnkronos) - Il 27 giugno, presso il Comando Generale, è stato firmato il contratto tra l’Arma dei Carabinieri e Polo Strategico Nazionale (Psn) per la migrazione di servizi informativi istituzionali su infrastruttura cloud, garantendo i più alti standard di sicurezza, innovazione e resilienza. L’accordo, che beneficia di fondi PNRR della misura M1C1 Pnrr, all’interno del NextGenerationEU, assegnati dal Dipartimento per la Trasformazione Digitale nell’ambito di un bando pubblico, è stato siglato dal Generale di Brigata Rosario Drago, Capo del Centro Unico Contrattuale del Comando Generale e dall’Amministratore Delegato di Polo Strategico Nazionale, Emanuele Iannetti.
L’iniziativa consentirà all’Arma dei Carabinieri, nell’ambito del processo di modernizzazione e trasformazione digitale istituzionale e in linea con la “Strategia Cloud Italia” realizzata nel 2021 dall’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, la migrazione su Polo Strategico Nazionale di alcuni sistemi informativi gestionali. Grazie alla tecnologia cloud, inoltre, sarà possibile ottimizzare e potenziare i processi di gestione e di diffusione delle informazioni, migliorando l’efficienza dei servizi digitali a disposizione dei Reparti dell’Arma. Le relative attività tecniche, a cura di Polo Strategico Nazionale, saranno articolate in varie fasi (analisi e discovery già in fase di esecuzione, re-architect e re-platform, migrazione e collaudo) che verranno completate entro la fine di giugno 2025, come previsto da bando Pnrr.
Polo Strategico Nazionale (www.polostrategiconazionale.it) è la società partecipata da Tim, Leonardo, Cassa Depositi e Prestiti (attraverso la controllata Cdp Equity) e Sogei che ha come mission la realizzazione e la gestione di un’infrastruttura cloud tecnologicamente innovativa e indipendente, per garantire la sicurezza e la sostenibilità economica e ambientale nella gestione di dati e applicazioni della Pubblica Amministrazione italiana.
Polo Strategico Nazionale è uno dei tre pilastri su cui si poggia la Strategia Cloud Italia, sviluppata dal Dipartimento per la trasformazione digitale della presidenza del Consiglio dei Ministri e dall'Agenzia per Internal Use la cybersicurezza nazionale (Acn) con gli indirizzi strategici per il percorso di migrazione verso il cloud di dati e servizi digitali della Pubblica Amministrazione. La società, a seguito dell’aggiudicazione della gara, ha firmato la Convenzione con il Dipartimento per la trasformazione digitale per l’espletamento della concessione per una durata complessiva di 13 anni.
Roma, 18 lug. (Adnkronos) - Nel 2023, rispetto all’anno precedente, Gruppo Cap ha ridotto le immissioni di acqua in rete del 2,5%, ha trattato l’11,6% in più di acque reflue e ha ridotto il consumo energetico totale dell’1,43%. Grazie all’efficientamento degli impianti di acquedotto e depurazione, sono stati risparmiati oltre 11.350.000 MJ di energia. Le perdite idriche sono diminuite e si attestano sotto il 20%, mentre l’acqua depurata che Gruppo Cap restituisce all’agricoltura rappresenta il 45% del totale. Infine, i fanghi inviati in discarica sono pari allo 0%. E' quanto emerge dal Bilancio di Sostenibilità che è stato pubblicato dal gruppo Cap, la green utility pubblica che gestisce il servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano. Sorgente di connessioni è il fil rouge del documento, che conferma l’impegno e il dialogo continuo e costante dell’azienda con il territorio, gli stakeholder, i collaboratori, ma anche l’ambiente e la tecnologia.
"Al giorno d’oggi la responsabilità delle aziende nei confronti del Pianeta e dei consumatori è un tema ineludibile - commenta Yuri Santagostino presidente di Gruppo Cap - Conoscenze, competenze, investimenti, informazione ed educazione sono le leve che le aziende come Cap hanno e devono usare per promuovere un’economia civile consapevole e informata. Per noi di Cap essere sostenibili significa garantire la continuità del business a fronte di una trasformazione epocale dei mercati e del clima, continuando a restituire valore agli shareholder, agli stakeholder e ai cittadini. Ecco, quindi, che la nostra strategia si è ampliata, per accogliere i bisogni di un territorio in crescita, dall’acqua all’energia. Dall’ambiente ai servizi innovativi, ci candidiamo a divenire una vera e propria utility green”.
I cambiamenti climatici stanno aumentando il rischio di eventi estremi, compresi quelli che minacciano la disponibilità di acqua pulita e sicura. Questo contesto richiede un impegno concreto verso l’adozione di pratiche più sostenibili. In questo scenario, Gruppo Cap si impegna a garantire l’accesso a un’acqua sicura e di qualità per i cittadini. L’obiettivo è da un lato ridurre gli sprechi e dunque l’eccessivo sfruttamento delle risorse idriche, dall’altro ottimizzare i consumi per poter investire nel miglioramento continuo del servizio. Il settore idrico è infatti molto energivoro: in questo senso, Gruppo CAP è sempre alla ricerca delle migliori tecnologie da adottare e si pone in prima linea nei processi di efficientamento e transizione energetica, promuovendo l’utilizzo di energie rinnovabili per alimentare gli impianti e i processi.
Il mercato del lavoro europeo sta vivendo una fase senza precedenti e l’aumento di “cervelli in fuga” ha conseguenze su tutto il tessuto economico. In queste condizioni, è necessario adottare nuove strategie per attrarre e trattenere i talenti, in particolare tra le generazioni Millennial e Z, che risultano sempre più attente ai temi del cambiamento climatico e della giustizia sociale. Ed è quindi attraverso l’impegno costante nella valorizzazione delle persone che nel 2023 Gruppo CAP ha aumentato l’organico e ha assunto 87 nuovi collaboratori. Infatti, la forza e la crescita del Gruppo si fondano non solo sulle abilità professionali, ma anche sull’apporto e il coinvolgimento di tutti e ciascuno. Per questo motivo, le politiche per la gestione del personale sono improntate al rispetto, all’integrazione e alla valorizzazione di ogni persona. In quest’ottica, nel 2023 Gruppo CAP ha ottenuto la Certificazione Parità di Genere, UNI PdR 125:2022.
Grande attenzione viene rivolta anche alla crescita professionale, testimoniata dalle oltre 30 mila ore di formazione, così come al benessere: le 922 persone che lavorano in Gruppo CAP sono tutte coperte da un sistema di gestione salute e sicurezza. Grazie al suo impegno verso i collaboratori, Gruppo CAP, per la quinta volta consecutiva, è tra le 1.800 realtà a livello mondiale in cui si lavora meglio secondo Top Employers Institute.
In un contesto così mutevole e, al tempo stesso, precario, l’accesso all’acqua diventa un fattore critico: se non adeguatamente gestito, il rischio è quello di ampliare il divario sociale, generando un impatto negativo soprattutto sulle comunità più vulnerabili. Di fronte a questa sfida, è fondamentale intraprendere un cammino di cambiamento, collaborando con cittadini, imprese e istituzioni per ridurre gli sprechi e valorizzare l’acqua in tutte le sue forme. Gruppo Cap si impegna in questo senso, promuovendo un ciclo virtuoso per restituire valore all’ambiente e alle comunità dei territori in cui opera. La green utility ha messo in atto diverse iniziative, dai progetti di digitalizzazione alla personalizzazione dei servizi, al fine di instaurare un rapporto di fiducia e trasparenza con gli utenti e migliorare costantemente i servizi offerti. Nel corso dell’ultimo anno, la percentuale di utenti soddisfatti dei servizi di Gruppo Cap ha superato il 97%. Per costruire una responsabilità sociale d’impresa condivisa, nel 2023, Gruppo Cap ha valutato il 100% dei nuovi fornitori seguendo criteri socio-ambientali e ha coinvolto 7.506 studenti in progetti di educazione ambientale.
Innovazione tecnologica e Intelligenza Artificiale rappresentano due strumenti indispensabili per garantire una gestione più sostenibile e smart delle risorse idriche, riducendo gli sprechi e offrendo risposte proattive ai cambiamenti climatici, anche estremi, rendendo le città più resilienti agli shock ambientali. Nel 2023, Gruppo Cap ha intrapreso numerose iniziative per la digitalizzazione dei processi, adottando sistemi all’avanguardia e applicando strumenti di analisi predittiva a diversi ambiti, come la ricerca di perdite idriche su cui Cap ha investito oltre 15 milioni di euro. Ad oggi sono 10 i progetti attualmente attivi di ricerca e sviluppo e solo nel 2023 sono stati più di 174.800 i dispositivi smart meter installati, con la totalità dei sensori protetti con tecniche di cybersecurity.
Inoltre, Gruppo Cap ha sviluppato casi d'uso che confluiranno in un più ampio progetto per la creazione di una base dati da rielaborare con tecnologie big data. L’obiettivo è portare il servizio idrico integrato verso le dinamiche dell'Industria 4.0, migliorando significativamente le prestazioni.
Roma, 18 lug. (Adnkronos) - Nel 2023, rispetto all’anno precedente, Gruppo Cap ha ridotto le immissioni di acqua in rete del 2,5%, ha trattato l’11,6% in più di acque reflue e ha ridotto il consumo energetico totale dell’1,43%. Grazie all’efficientamento degli impianti di acquedotto e depurazione, sono stati risparmiati oltre 11.350.000 MJ di energia. Le perdite idriche sono diminuite e si attestano sotto il 20%, mentre l’acqua depurata che Gruppo Cap restituisce all’agricoltura rappresenta il 45% del totale. Infine, i fanghi inviati in discarica sono pari allo 0%. E' quanto emerge dal Bilancio di Sostenibilità che è stato pubblicato dal gruppo Cap, la green utility pubblica che gestisce il servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano. Sorgente di connessioni è il fil rouge del documento, che conferma l’impegno e il dialogo continuo e costante dell’azienda con il territorio, gli stakeholder, i collaboratori, ma anche l’ambiente e la tecnologia.
"Al giorno d’oggi la responsabilità delle aziende nei confronti del Pianeta e dei consumatori è un tema ineludibile - commenta Yuri Santagostino presidente di Gruppo Cap - Conoscenze, competenze, investimenti, informazione ed educazione sono le leve che le aziende come Cap hanno e devono usare per promuovere un’economia civile consapevole e informata. Per noi di Cap essere sostenibili significa garantire la continuità del business a fronte di una trasformazione epocale dei mercati e del clima, continuando a restituire valore agli shareholder, agli stakeholder e ai cittadini. Ecco, quindi, che la nostra strategia si è ampliata, per accogliere i bisogni di un territorio in crescita, dall’acqua all’energia. Dall’ambiente ai servizi innovativi, ci candidiamo a divenire una vera e propria utility green”.
I cambiamenti climatici stanno aumentando il rischio di eventi estremi, compresi quelli che minacciano la disponibilità di acqua pulita e sicura. Questo contesto richiede un impegno concreto verso l’adozione di pratiche più sostenibili. In questo scenario, Gruppo Cap si impegna a garantire l’accesso a un’acqua sicura e di qualità per i cittadini. L’obiettivo è da un lato ridurre gli sprechi e dunque l’eccessivo sfruttamento delle risorse idriche, dall’altro ottimizzare i consumi per poter investire nel miglioramento continuo del servizio. Il settore idrico è infatti molto energivoro: in questo senso, Gruppo CAP è sempre alla ricerca delle migliori tecnologie da adottare e si pone in prima linea nei processi di efficientamento e transizione energetica, promuovendo l’utilizzo di energie rinnovabili per alimentare gli impianti e i processi.
Il mercato del lavoro europeo sta vivendo una fase senza precedenti e l’aumento di “cervelli in fuga” ha conseguenze su tutto il tessuto economico. In queste condizioni, è necessario adottare nuove strategie per attrarre e trattenere i talenti, in particolare tra le generazioni Millennial e Z, che risultano sempre più attente ai temi del cambiamento climatico e della giustizia sociale. Ed è quindi attraverso l’impegno costante nella valorizzazione delle persone che nel 2023 Gruppo CAP ha aumentato l’organico e ha assunto 87 nuovi collaboratori. Infatti, la forza e la crescita del Gruppo si fondano non solo sulle abilità professionali, ma anche sull’apporto e il coinvolgimento di tutti e ciascuno. Per questo motivo, le politiche per la gestione del personale sono improntate al rispetto, all’integrazione e alla valorizzazione di ogni persona. In quest’ottica, nel 2023 Gruppo CAP ha ottenuto la Certificazione Parità di Genere, UNI PdR 125:2022.
Grande attenzione viene rivolta anche alla crescita professionale, testimoniata dalle oltre 30 mila ore di formazione, così come al benessere: le 922 persone che lavorano in Gruppo CAP sono tutte coperte da un sistema di gestione salute e sicurezza. Grazie al suo impegno verso i collaboratori, Gruppo CAP, per la quinta volta consecutiva, è tra le 1.800 realtà a livello mondiale in cui si lavora meglio secondo Top Employers Institute.
In un contesto così mutevole e, al tempo stesso, precario, l’accesso all’acqua diventa un fattore critico: se non adeguatamente gestito, il rischio è quello di ampliare il divario sociale, generando un impatto negativo soprattutto sulle comunità più vulnerabili. Di fronte a questa sfida, è fondamentale intraprendere un cammino di cambiamento, collaborando con cittadini, imprese e istituzioni per ridurre gli sprechi e valorizzare l’acqua in tutte le sue forme. Gruppo Cap si impegna in questo senso, promuovendo un ciclo virtuoso per restituire valore all’ambiente e alle comunità dei territori in cui opera. La green utility ha messo in atto diverse iniziative, dai progetti di digitalizzazione alla personalizzazione dei servizi, al fine di instaurare un rapporto di fiducia e trasparenza con gli utenti e migliorare costantemente i servizi offerti. Nel corso dell’ultimo anno, la percentuale di utenti soddisfatti dei servizi di Gruppo Cap ha superato il 97%. Per costruire una responsabilità sociale d’impresa condivisa, nel 2023, Gruppo Cap ha valutato il 100% dei nuovi fornitori seguendo criteri socio-ambientali e ha coinvolto 7.506 studenti in progetti di educazione ambientale.
Innovazione tecnologica e Intelligenza Artificiale rappresentano due strumenti indispensabili per garantire una gestione più sostenibile e smart delle risorse idriche, riducendo gli sprechi e offrendo risposte proattive ai cambiamenti climatici, anche estremi, rendendo le città più resilienti agli shock ambientali. Nel 2023, Gruppo Cap ha intrapreso numerose iniziative per la digitalizzazione dei processi, adottando sistemi all’avanguardia e applicando strumenti di analisi predittiva a diversi ambiti, come la ricerca di perdite idriche su cui Cap ha investito oltre 15 milioni di euro. Ad oggi sono 10 i progetti attualmente attivi di ricerca e sviluppo e solo nel 2023 sono stati più di 174.800 i dispositivi smart meter installati, con la totalità dei sensori protetti con tecniche di cybersecurity.
Inoltre, Gruppo Cap ha sviluppato casi d'uso che confluiranno in un più ampio progetto per la creazione di una base dati da rielaborare con tecnologie big data. L’obiettivo è portare il servizio idrico integrato verso le dinamiche dell'Industria 4.0, migliorando significativamente le prestazioni.
Napoli, 18 lug. - (Adnkronos) - “Gli emendamenti sono più stroncanti dei disegni di legge o dei decreti legge nelle indagini e nella ricerca della prova”. È duro il procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, intervenuto questa mattina nel corso delle audizioni informali in Commissione Giustizia alla Camera, nell'ambito dell'esame della proposta di legge C. 1074 Bagnai, recante "Modifiche all'articolo 132 del codice in materia di protezione dei dati personali, di cui al decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, concernenti l'acquisizione di dati relativi al traffico telefonico e telematico per esigenze di tutela della vita e dell'incolumità fisica del soggetto interessato".
Per tutelare la privacy e sulla fuga di notizie “sulla vita privata”, secondo Gratteri bisogna essere cauti: “Non vorrei che attraverso questa motivazione, sulla fuga di notizie sulla vita privata di un politico, un ministro o un potente, si facciano campagne mediatiche” che portano a presentare “emendamenti che contengono cose più stroncanti dei disegni di legge e dei decreti legge” per “le indagini, al ricerca della prova e il giusto processo in tempi rapidi”. Per Gratteri bisogna “capire se ci interessa la ricerca della prova. E, se su questa ricerca della prova un poliziotto, un carabiniere, un finanziere o un magistrato commettono abusi, bisogna essere feroci nella sanzione di chi scientificamente fa uscire notizie che riguardano la vita privata di tutti, non solo di politici e potenti”.
Sul discorso della privacy “si tende sempre a buttare l'acqua sporca col bambino. Sul piano mediatico si enfatizza sempre qualche infedele di polizia giudiziaria e magistratura, dimenticando che qualche volta è anche l'avvocato ad avere interesse a far uscire la notizia” ha sottolineato Gratteri.
Roma, 18 lug. (Adnkronos Salute) - Il 73% degli adulti italiana segue almeno uno stile di vita scorretto e pericoloso per la salute. Nello specifico: il 19% è un fumatore abituale, il 33% è sedentario, non pratica alcuna forma di attività fisica o sport e il 15% consuma alcol in modo eccessivo. Questi comportamenti sono molto pericolosi perché possono aumentare il rischio di cancro. Per promuovere abitudini salutari tra la popolazione di ogni fascia d’età, Fondazione Aiom, Associazione italiana di oncologia medica, lancia la nuova campagna nazionale ‘Tumori, scegli la prevenzione’. Presentata oggi in una conferenza stampa a Roma, l’iniziativa, realizzata con il contributo non condizionante di Daiichi Sankyo Italia, prevede attività rivolte all’intera popolazione, soprattutto femminile, tra cui un booklet informativo, webinar per i cittadini, podcast e attività social. Testimonial dell’intera campagna è l’allenatore di calcio pluricampione d’Italia Massimiliano Allegri. Il progetto - si legge in una nota - vuole inoltre mostrare come l’innovazione in oncologia possa aprire nuove prospettive di cronicizzazione e anche guarigione in molte forme di cancro.
“In Italia assistiamo, negli ultimi anni, a un costante miglioramento dei tassi di sopravvivenza in molte neoplasie - sottolinea Saverio Cinieri, presidente Fondazione Aiom - È anche in aumento il numero di vite salvate grazie all’incremento delle diagnosi precoci e alle nuove terapie. Sono dati incoraggianti, però ogni anno dobbiamo registrare oltre 180mila decessi causati dalle neoplasie. Il cancro continua a impattare fortemente sulla nostra società e sul Servizio sanitario nazionale. Vi è poi l’inevitabile aumento del numero di nuovi casi dovuto all’invecchiamento generale della popolazione. L’età, infatti, rappresenta un fattore di rischio oncologico importante sul quale non possiamo intervenire. Come recita il claim della nostra campagna - continua - ‘Evitare un tumore, attraverso stili di vita sani, è possibile’. Vanno perciò ribadite le principali regole della prevenzione come smettere di fumare, seguire la dieta mediterranea, praticare regolarmente esercizio fisico, combattere il consumo eccessivo di alcol. Sono infatti attribuibili a fumo, sovrappeso o alcol fino al 40% dei casi di cancro e il 50% dei decessi”.
Nel nostro Paese, “le persone che vivono con una diagnosi di tumore sono oltre 3 milioni e mezzo - spiega Paolo Marchetti, presidente della Fondazione per la Medicina personalizzata - Sono persone che stanno affrontando terapie importanti e con potenziali effetti collaterali rilevanti” o che “hanno terminato i trattamenti attivi e devono svolgere esami regolari di follow up per monitorare l’eventuale evoluzione della patologia. Anche i malati oncologici possono trarre benefici significativi mantenendo uno stile di vita sano, durante e dopo le cure. Questo contribuisce a prevenire la ricomparsa della neoplasia, favorisce una risposta positiva alle terapie e migliora la qualità della vita post-trattamenti. Anche le regole e l’importanza della prevenzione terziaria devono perciò essere divulgate alla popolazione”.
Nel 2023, in Italia, sono stati stimati 395mila nuovi casi di tumore, che hanno colpito 208mila uomini e 187mila donne. In soli 3 anni l’incremento ammonta a oltre 18mila casi. “Il carcinoma più diffuso in assoluto è quello alla mammella, con 834mila persone che vivono dopo la diagnosi della malattia - ricorda Antonella Campana, Patient Advocate di Fondazione IncontraDonna - La sua insorgenza può essere influenzata anche da fattori di rischio modificabili, in primo luogo il sovrappeso e l’obesità. Anche la sindrome metabolica gioca un ruolo nefasto: si tratta di un’altra condizione strettamente collegata a stili di vita errati. Come Fondazione IncontraDonna, anche attraverso Fondazione Aiom, siamo impegnati per promuovere una cultura concreta della prevenzione attiva”.
“Sul versante delle terapie - aggiunge Cinieri - il tumore del seno è una neoplasia in cui l’innovazione ha portato grandi benefici. In particolare, negli ultimi anni, sono state introdotte rilevanti novità terapeutiche che hanno consentito la cura, con successo, anche delle forme più gravi. È questo il caso degli ‘anticorpi coniugati’, che hanno aperto significative prospettive in tumori mammari finora non trattabili. Contro il carcinoma mammario, in particolare, serve un approccio trasversale. Da un lato, la prevenzione primaria, dall’altro. la diagnosi precoce e, quindi, l’adesione ai programmi di screening che è ancora troppo bassa nel nostro Paese. Con la nostra campagna ‘Tumori, scegli la prevenzione’ intendiamo convincere sempre più donne a sottoporsi alla mammografia soprattutto nelle Regioni del Sud”.
A tale proposito, “la media nazionale di adesione allo screening mammografico organizzato nel nostro Paese è inferiore al 50% - afferma Rosanna D’Antona, presidente di Europa Donna Italia - con punte inaccettabili, come l’8.6% della Calabria, il 22.7% della Sardegna o il 27.3% della Sicilia. Bisogna agire con urgenza: sia verso le donne, per sensibilizzarle ad aderire ai programmi di screening, sia verso le istituzioni, affinché ne facilitino l’accesso. Da un’indagine condotta da Iqvia nel 2023 è emerso che l’8% delle donne non conosce lo screening mammografico organizzato, il 20% non viene convocata e, tra le donne convocate, rimane comunque una quota che non aderisce (circa il 13%) principalmente perché ha scarsa fiducia nel Servizio Sanitario Nazionale. E allora puntiamo a migliorare la modalità di chiamata, a rendere omogeneo l’accesso tra i 45 e 74 in tutte le Regioni e a verificare il livello di familiarità fin dal primo accesso allo screening”.
Come ribadisce Allegri, “dobbiamo stare alla larga dai tumori: bisogna seguire gli stili di vita sani suggeriti dagli specialisti oncologi. Da 50 anni vivo nel mondo dello sport, prima come atleta e poi come allenatore. Il calcio mi ha insegnato tante cose e mi ha regalato molte emozioni. Ho imparato che ogni sfida può essere vinta e che per farlo è fondamentale lavorare sodo e seguire alcune regole. Anche la sfida contro il cancro, e molte altre gravi malattie, può essere affrontata salvaguardando il più possibile, con la prevenzione, il nostro organismo. Ho perciò deciso, con grande piacere, di supportare la campagna nazionale degli amici di Fondazione Aiom”.
Anche “la nostra azienda è lieta di sostenere e rendere possibile il nuovo progetto educazionale di Fondazione Aiom - conclude Mauro Vitali, Head of Oncology Business Division di Daiichi Sankyo Italia - I tumori continuano ad avere un forte impatto sulla vita di milioni di persone nel nostro Paese, così come nel resto del mondo. Non possono essere sottovalutati e la prevenzione primaria è una delle strategie più importanti a nostra disposizione per sconfiggerli. Va incentivata anche attraverso una corretta attività d’informazione tra tutta la popolazione”.
Cosa implicano le due scelte che ti proponiamo: