Una società edile collega i fratelli Occhionero a Salvatore Buzzi. Ovvero l’indagine della procura di Roma sul cyberspionaggio ai danni di politici di alto rango e istituzioni all’inchiesta sul cosiddetto Mondo di mezzo che ha portato alla deflagrazione dello scandalo Mafia Capitale. Giulio Occhionero è stato consigliere e sua sorella Francesca Maria ha rivestito la carica di presidente di Rogest S.r.l., società collegata alla cooperativa 29 giugno guidata dal braccio economico del presunto sodalizio capeggiato da Massimo Carminati.
La 29 Giugno, cooperativa Sociale che secondo i pm di piazzale Clodio faceva incetta di appalti grazie alla compiacenza di alcuni membri dell’amministrazione capitolina è proprietaria – scrivono i carabinieri nell’informativa relativa alla prima fase dell’inchiesta sul Mondo di mezzo – del 48,66% della Sarim immobiliare S.r.l. (il cui amministratore unico è Emanuela Bugitti, la più stretta collaboratrice di Buzzi), la quale a sua volta “possiede il 35% della Rogest S.r.l. (cf: 02340350608), con sede in questo Viale Palmiro Togliatti n. 1639, costituita l’11.05.2004, con un capitale sociale di euro 100.000,00 (Cfr all. 094), operante nel settore delle costruzioni immobiliari. Amministratore Unico è Carlo Maria Guarany“. Ovvero il braccio destro di Buzzi, finito in carcere nella prima tornata di arresti il 2 dicembre 2014 in compagnia della Bugitti e dei principali accusati dell’inchiesta.
Che storia ha la Rogest S.r.l.? Viene costituita l’11 maggio 2004 a Frosinone in via Brighindi 44, dove hanno sede altre due società legate agli Occhionero, la Correndo S.r.l. e la Sire Engineering S.r.l., entrambe in liquidazione. Il capitale sociale è di 10mila euro fino al 16 ottobre 2007, quando viene deliberato un aumento a 100mila euro e la sede legale viene trasferita a Roma, prima in via Giovanni Andrea Badoero 67 e poi in viale Palmiro Togliatti dal 31 luglio 2008. Giorno in cui Guarany diventa amministratore unico. Nel consiglio di amministrazione di Rogest S.r.l. siede per un anno anche un’altra conoscenza dell’inchiesta dei pm di piazzale Clodio: Paolo Di Ninno, definito dai magistrati “commercialista di fiducia di Buzzi”, finito agli arresti insieme a Guarany nel dicembre di 2 anni fa.
C’è un altro punto di contatto, anche se è appena una suggestione, tra le due inchieste. Sono i 100 metri che dividono il numero 82 di via Cesare Ferrero di Cambiano, dove è domiciliata Francesca Maria Occhionero e ha sede la società Gamma Phi di cui è stata amministratore unico, e il bar di Largo di Vigna Stelluti, dove Massimo Carminati era solito incontrare gli uomini che secondo i magistrati erano i protagonisti del Mondo di mezzo.