Il deputato ed ex membro del direttorio in un lungo post su Facebook commenta la decisione di entrare nell'Alde, non realizzata dopo il rifiuto del capogruppo Guy Verhofstadt: "Un movimento anti-establishment come fa ad entrare nell’establishment? È come mischiare acqua e olio. Non si mischiano. Bisogna stare lontano dalle banche d’affari senza scrupoli, non cercare di allearsi con il loro miglior alleato"
Cercare di entrare nell’establishment sarebbe “incoerente, oltre che stupido“. Su Facebook il deputato del Movimento 5 Stelle Carlo Sibilia commenta così la decisione del M5S, ratificata con il voto online, di lasciare il gruppo Efdd per i liberal-democratici di Alde nel Parlamento europeo. Un post pubblicato dopo il rifiuto all’alleanza con i grillini annunciato dal capogruppo Guy Verhofstadt, che ha costretto il M5S a tornare con Farage. “La politica vincente è stare lontano da queste istituzioni aggressive e proteggere il popolo. I cittadini. Cittadini che ad ogni occasione utile bocciano l’Unione Europea perché si è dimenticata di loro. Bisogna essere anti-establishment“, aggiunge il parlamentare che a suo tempo faceva parte del direttorio dei Cinquestelle.
“Un movimento anti-establishment – prosegue Sibilia nel suo lungo post di sfogo – come fa ad entrare nell’establishment? È come mischiare acqua e olio. Non si mischiano. Bisogna stare lontano dalle banche d’affari senza scrupoli, non cercare di allearsi con il loro miglior alleato. Bisogna uscire dall’Euro che ci ha distrutto. Non allearsi con chi lo sostiene a tutti i costi. Bisogna essere critici nei confronti di questa Europa, non ciechi europeisti“. Il messaggio conclusivo mette ancora in discussione le ultime mosse di Beppe Grillo: “Bisogna rispettare le scelte del popolo e dargli valore. Mai mancargli di rispetto! Sarebbe l’errore più grande che si possa commettere. I popoli europei non vogliono l’Ue al servizio della Troika e delle banche. Io sto con i popoli europei”.
Secondo Sibilia “il 2017 e poi il 2018 saranno gli anni della fine dell’Unione Europea così come la conosciamo”. Si legge all’inizio del suo post su Facebook: “Nel 2017 si terranno le elezioni in Olanda, Francia e poi Germania. Visti i risultati di referendum in Grecia con la vittoria del No alle misure di austerità imposte dalla UE (qualcuno lo dimentica, io no), Brexit, Trump e il referendum italiano del 4 dicembre ci sono tutti gli ingredienti per realizzare uno scenario del tutto nuovo e anti-establishment. Anche perché in questo periodo scoppierà l’ennesima crisi bancaria. Oltre a quella italiana già in corso, arriverà la bufera su quelle tedesche come la Deutsche Bank“. “I banchieri – scrive il deputato Cinquestelle – fanno i loro porci comodi e le loro scommesse e i politici insieme all’informazione delle post-verità fanno da camerieri, salvandole. Così i banchieri restano tutti salvi al loro posto. La Ue è la Troika. Ovvero la Bce, la Commissione Europea (che se ne infischia del Parlamento Europeo) e il Fondo Monetario Internazionale“.