Un tredicenne di Padova è stato tolto alla madre dal Tribunale dei minori di Venezia “perché i servizi sociali sostengono che i suoi atteggiamenti effeminati sono addebitabili alla mamma e alle sorelle, visto che le sue figure di riferimento sono solo femminili”. A sostenerlo l’avvocato della madre, Francesco Miraglia sul Mattino di Padova che ha dato la notizia. Su questo fatto Monica Cirinnà, senatrice del Partito Democratico, è intervenuta questa mattina ai microfoni di Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano, nel corso di ECG, programma condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio. “Se fosse vero fino in fondo sarebbe una scelta pericolosissima. In moltissime famiglie si viene cresciuti esclusivamente da figure materne”, dice la senatrice. Che aggiunge: “Forse nessuno ha ben chiaro che gay o lesbiche ci si nasce, l’orientamento sessuale fa parte del nostro Dna. L’ha detto l’organizzazione mondiale della sanità, non Monica Cirinnà. Io – prosegue – comunque del tribunale dei minorenni mi fido tantissimo, bisogna capire bene cosa è accaduto”. Purtroppo – sottolinea Cirinnà – Padova è una città particolare, ha brillato per essere stata una delle città nelle quali non si volevano celebrare unioni civili, c’è un ambiente particolarmente ostile, negativo, un po’ bigotto. Chiederò lumi oggi stesso in commissione giustizia”. Poi sugli obiettori di coscienza la senatrice Pd dice: “E’ obbligatorio per ogni ospedale assumere dei ginecologi non obiettori e non si può fare prima il concorso pubblico e poi dichiararsi obiettori. Io in mente ho una situazione, non ho depositato questo mio ddl per la delicatezza del momento politico che stiamo vivendo”.