“Caso Occhionero? Leggo i nomi di alcune vittime: Renzi, Monti, Scotti, Ravasi, la brambilla, Bonaiuti, Caldoro, Capezzone, Cicchitto. Sono tutte persone che stranamente sono state silenziate, Renzi compreso”. Sono le parole pronunciate ai microfoni di “Ho scelto Cusano”, su Radio Cusano Campus, dall’avvocato Gioacchino Genchi, che aggiunge: “Comincio a sospettare che queste intercettazioni abbiano sortito il loro effetto, cioè hanno agito nei confronti di una serie di soggetti su cui si sono abbattuti strali di polemiche con articoli del Fatto quotidiano, non certo con quelli dei giornali di sistema. Di fatto si tratta di soggetti che hanno avuto un grosso travaglio, in particolare negli ultimi mesi”. L’ex superconsulente informatico delle procure osserva: “Renzi? Ogni volta che lo vedo con l’Iphone mi viene lo sconforto. Mi chiedo come la massima carica italiana utilizzi gli strumenti di comunicazione comuni con la disinvoltura di un boy scout. In Italia, nonostante ci sia una regolamentazione che riguarda tutti i settori, persino il possesso di una tartaruga, non c’è una regolamentazione della comunicazione istituzionale. Il governo italiano” – prosegue – “è alla mercé dei servizi di sicurezza che costano un botto di soldi e non garantiscono la sicurezza. Abbiamo la polizia che comunica con radio analogiche facilmente intercettabili. Queste intercettazioni sono un rischio per la democrazia, perché un presidente del Consiglio vittima di certe intercettazioni può essere ricattato e questo può influenzare il suo operato”. Genchi, infine, denuncia: “Questa vicenda non mi ha fatto cambiare idea sul fatto che tutti dobbiamo essere controllabili. Ogni carica deve essere sottoposta a controllo, l’unica differenza è che le attività di controllo sono attività legali, svolte dall’autorità giudiziaria. La banca dati delle forze di polizia è un colabrodo, chiunque vi può accedere e consultare qualunque tipo di dato. La sicurezza dello Stato e della democrazia è affidata ad autentici abusivi“
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