Il governo deve chiarire se i 20 miliardi stanziati decreto Salva risparmio del 19 dicembre, quello varato in tutta fretta dall’esecutivo Gentiloni per mettere in sicurezza il Monte dei Paschi di Siena e spianare la strada ad altri interventi a sostegno di istituti in difficoltà, saranno sufficienti. Perché la relazione tecnica non fornisce “alcun dato” che lo garantisca. La richiesta è nero su bianco nel dossier dei tecnici del Senato sul testo appena incardinato in commissione Finanze e sul quale il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan sarà ascoltato giovedì. Il servizio Bilancio evidenzia anche che è tutt’altro che garantito il via libera della Ue ai contenuti dell’articolo in base al quale il Tesoro potrà “salvare” gli obbligazionisti evitando che subiscano perdite.

Il primo nodo da chiarire riguarda la congruità delle risorse messe in campo: come è noto, il governo ha chiesto e ottenuto dal Parlamento di poter aumentare l’indebitamento pubblico di 20 miliardi di euro. La relazione tecnica si limita “ad affermare genericamente che la dotazione del Fondo è “largamente sufficiente“, scrivono i tecnici, ma “posto che la relazione tecnica fornisce un dato di sintesi circa l’ammontare complessivo delle obbligazioni subordinate in scadenza nel 2017 il cui ammontare risulterebbe pari a 112 miliardi, certificando la congruità delle risorse ivi stanziate rispetto ai fabbisogni di spesa così stimati, si rileva invece che non viene fornito alcun dato in relazione alla seconda tipologia di intervento prevista dal decreto in esame, ovvero gli interventi di ricapitalizzazione delle banche”.

“Una chiarificazione andrebbe richiesta anche in merito all’ammontare della spesa prevista lo Stato in relazione all’apposizione delle garanzie, indicata dalla RT pari a 771 milioni di euro, che risulterebbe dalla valutazione tecnica della probabilità di default delle medesime banche in rapporto alle obbligazioni da garantire e alle perdite. Un elemento di incertezza sembra infatti essere costituito dall’ammontare delle nuove emissioni cui si applicherà la garanzia statale visto che esso, secondo la Rt, potrebbe anche essere superiore all’ammontare in scadenza nel 2017″. “Andrebbe dunque chiarito – proseguono – se e in che modo si è tenuto conto di tale margine di incertezza, e se la somma complessiva stanziata di 20 miliardi sia in grado di contenere anche possibili scostamenti rispetto alle previsioni”.

I tecnici chiedono anche che venga indicata l’entità dell’intervento dello Stato nel capitale di Mps: “Laddove sono sin d’ora stabiliti i parametri di valorizzazione delle passività finanziarie emesse dal Monte dei Paschi S.p.a. ai fini dell’accesso alla procedura di intervento erariale (ricapitalizzazione cd. “precauzionale“) – si legge nel documento – andrebbe certificato l’ammontare dell’intervento erariale conseguentemente previsto a fronte dell’importo sommariamente dichiarato il 29 dicembre scorso dall’istituto di emissione”, dopo che la vigilanza unica della Bce ha alzato la posta portando a 8,8 miliardi l’aumento di capitale richiesto.

Occorre infine spiegare se il fatto che lo Stato riacquisti le azioni ottenute dai risparmiatori in cambio della conversione delle obbligazioni subordinate “comporterà una forma di premio o di copertura delle perdite a loro favore” e se un intervento del genere risulta “compatibile con la normativa europea sulla condivisione delle perdite”.

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