Ricarica a induzione

Se guideremo tutti auto elettriche, satureremo gli spazi con tentacolari aree di ricarica? In realtà no, con opportuna pianificazione delle infrastrutture. Poiché potremmo essere in grado di ricaricare le nostre auto semplicemente durante le soste ai semafori, oppure nelle comuni aree di parcheggio. Si tratta della ricarica a distanza, tutt’altro che fantascienza: ormai da un decennio gli scienziati sono in grado di trasferire elettricità tra due elementi separati da uno spazio fino a 2 metri, conservando un’efficienza prossima al 100%. Più tecnicamente, si parla di accoppiamento a risonanza magnetica: nel concreto, ad esempio, bobine alimentate a corrente saranno inglobate lungo le carreggiate stradali, capaci di inviare speciali vibrazioni (che convertono questa energia in elettricità per la ricarica delle batterie) a quelle riceventi montate sui veicoli. Sistemi di trasporto urbano di tutto il mondo stanno già testando autobus che si ricaricano – non collegati – durante le attese alle fermate, e questa tecnologia si presta piuttosto facilmente per essere integrata nei parcheggi o nell’asfalto in prossimità degli incroci. Resta invece ancora da affrontare il nodo del metodo di pagamento per questo servizio.

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