“Chiediamo che venga messa fuorilegge l’Anpi“. In una petizione on-line sul sito change.org la Do.Ra., un’associazione neo-nazi, chiede che in Italia venga “chiusa fino all’ultima sezione” dell’Associazione nazionale partigiani italiani. La richiesta però non si ferma a questo primo punto e chiede anche che “vengano processati per crimini di guerra tutti i partigiani ancora in vita”.
La Comunità militante dei dodici raggi (Do.Ra.) opera da qualche anno in provincia di Varese. I dodici raggi rimandano al ‘sole nero’, simbolo del castello diventato negli anni del nazismo la sede delle Ss (Schutz-staffeln, traducibile in ‘squadre di protezione’). La base è a Caidate, frazione di Sumirago, dove l’associazione ha promosso diversi eventi e raduni legati al mondo delle nuove destre italiane ed europee. In particolare aveva generato diverse polemiche il maxi-raduno organizzato da Do.Ra. il 20 aprile 2013: circa 400 militanti provenienti da tutto il nord Italia si erano incontrati alla Folla di Malnate. Ufficialmente era una serata per festeggiare il ventennale di ‘Varese Skinheads’, ma la data coincideva anche con la nascita di Adolf Hitler. E proprio in quella occasione era stata l’Anpi a segnalare la coincidenza delle date, chiedendo l’intervento delle autorità locali.
La Do.Ra. si era già resa protagonista nel novembre 2014 di un atto contro il sacrario dei caduti della battaglia partigiana del Monte San Martino. Alla vigilia dell’anniversario della battaglia combattuta tra il 13 e il 15 novembre 1943 sulle Prealpi dell’alto Varesotto, il Manipolo d’avanguardia di Bergamo e la Comunità militante dei Dodici Raggi avevano piantato 200 rune di algiz rovesciate (simboli usati sulle tombe delle Ss accanto alla data della morte) e avevano affisso uno striscione con la scritta “Guerriero d’Europa risorgi”. In quel luogo persero la vita 42 dei 150 partigiani del Cln che stavano tentando di arginare l’occupazione tedesca dopo la firma dell’armistizio.