Il memorandum Italia-Libia sui migranti come modello per un’intesa tra l’Unione Europea e Tripoli. A sostenerlo è il presidente di turno dell’Unione Europea, il premier maltese Joseph Muscat. Secondo il presidente di turno dell’Ue l’accordo preparato dal Governo libico e da quello italiano deve “essere portato a livello europeo, il Governo italiano deve essere aiutato, bisogna offrire alla Libia un pacchetto finanziario e anche aiuto logistico”, ha detto in un meeting con i giornalisti il premier maltese che ricoprirà fino a giugno la carica di presidente del Consiglio Ue. “Abbiamo adesso una piccola finestra di opportunità, se non lo facciamo ora saremo costretti a farlo molto presto dopo una crisi”, ha spiegato il leader maltese, ricordando che tutti, dalle ong ai governi, sono consapevoli che in primavera ricominceranno i flussi di migranti e saranno più forti dell’anno precedente. La questione migranti è stata spesso al centro dei colloqui tra i governi di Roma e La Valletta e d’altra parte anche Malta è coinvolta in prima battuta sul fenomeno migratorio di chi attraversa il Mar Mediterraneo.
Secondo Muscat il modello di intesa da seguire è quello utilizzato con Ankara, anche se “sappiamo che non possiamo paragonare la Turchia con la Libia, perché la prima ha un governo solido, forse troppo, mentre la seconda è sul punto di essere uno Stato fallito”. Ma per Muscat in Europa “c’è interesse tra i leader per replicare l’accordo con la Turchia nel centro del Mediterraneo“. O almeno il suo “concetto”, ovvero “rompere il business model dei trafficanti”. L’idea è quindi “ridurre gli arrivi” e aumentare i controlli nelle acque libiche. E visto che “nulla è cambiato da Gheddafi in termini di controllo delle frontiere”, ma anzi “la situazione è peggiorata”, bisogna agire. “C’è già quadro che può essere adottato, quello che è stato negoziato da Roma può essere una base addizionale”, ha detto Muscat, spiegando che deve esserci anche il coinvolgimento delle istituzioni internazionali.
A ribadire – come sempre più a parole che con i fatti – la vicinanza di Bruxelles a Roma sul tema è anche Dimitris Avramopoulos. Il commissario europeo per le Migrazioni e gli Affari interni è a Roma dove ha incontrato il ministro degli Esteri Angelino Alfano, in una intervista al Messaggero, commenta il nuovo Piano italiano sui migranti: “Il ministro Minniti può contare sul mio pieno supporto per quanto riguarda la sua strategia globale sul tema dell’immigrazione. In questi ultimi anni l’Italia si è fatta carico di grandi responsabilità”, “è una sfida che richiede un approccio europeo su tutti i fronti. Per questo sono in Italia”. Inoltre evidenzia che “dobbiamo investire di più nei nuovi partenariati che abbiamo creato con paesi chiave in Africa. Le recenti visite del ministro dell’Interno in Libia e Tunisia rappresentano dei contributi importanti su questo fronte”.
Avramopoulos sostiene infine che è possibile coniugare accoglienza e sicurezza: “In primo luogo, tutti i migranti che arrivano in Italia e in Grecia ora sono propriamente registrati, identificati e vengono raccolte le loro impronte digitali. Trovo encomiabile l’enorme progresso fatto da entrambi i paesi su questo fronte. Sono anche importanti gli ulteriori controlli eseguiti con il supporto di Europol. Bisogna proseguire su questa strada e intensificare queste attività anche nella fase successiva all’arrivo dei migranti”.