Solo sette federazioni territoriali su 70 in regola con il tesseramento. Settantamila “tessere fantasma” su 303 mila dichiarate: cifre che fanno della Cisl funzione pubblica la seconda categoria della confederazione sindacale. E che nella notte hanno portato al commissariamento della divisione dei dipendenti statali. Alla fine di una riunione fiume, infatti, il comitato esecutivo della Cisl ha deciso di commissariare la Fp con 44 voti a favore e 16 contrari. L’esecutivo ha indicato come commissario per la federazione Maurizio Petriccioli, attuale segretario confederale della Cisl: azzerati quindi gli organismi interni della struttura guidata da Giovanni Faverin.
Il commissariamento è stato motivato dalla “violazione delle norme di tesseramento e contributive definite dallo statuto”. La segreteria confederale della Cisl – secondo quanto riportato dalle agenzie di stampa – ha spiegato che dalle verifiche effettuate, con indagini a tappeto su più di 70 sedi territoriali della Fp, solo 7 sarebbero risultate in regola con le norme sul tesseramento. Ispezioni partite nei mesi scorsi a seguito delle decisioni prese dall’assemblea organizzativa dello scorso anno che avevano un solo obiettivo: “fare pulizia” su tesseramento e bilanci delle diverse categorie.
Le attenzioni dell’esecutivo notturno si sono dunque concentrate sulle circa “70mila tessere fantasma“, su un totale di 303mila dichiarate: numeri che avevano consentito alla Fp di diventare la seconda forza interna alla Cisl per numero di iscritti, dietro solo alla Fisascat, quella del commercio. Addebiti respinti “espressamente e integralmente” da Faverin in una lettera al comitato esecutivo “in quanto totalmente infondati e non rispondenti al vero“. Proveniente dal mondo della sanità, al suo secondo mandato alla Fp Cisl, Farverin, veneto di 57 anni, ha anche avvertito che si riserverà di “tutelare” la federazione e l’immagine personale “in ogni sede competente”. A sostituirlo sarà ora Petriccioli, 53 anni, toscano, dipendente dell’Inps, già segretario generale della Cisl Toscana e dal 2009 nella segreteria confederale.
Analizzando il voto che ha portato al commissariamento, si scopre dunque che le 16 preferenze contrarie – su 60 – sarebbero arrivate, oltre che dalla Fp, dai metalmeccanici della Fim, dalle categorie della scuola, dei trasporti e dalle poste. A livello territoriale con Faverin sarebbero schierati i sindacalisti della Sicilia, del Friuli, del Molise e dell’Abruzzo. Tra i segretari confederali, su 8 si sono opposti al commissariamento in 3. Il segnale lanciato dalla segretaria Anna Maria Furlan per riaffermare la necessità di una trasparenza nei bilanci e nelle risorse ha dunque finito per spaccare il sindacato, alla vigilia del congresso della Cisl che si terrà a Roma a fine giugno.
La decisione di commissariare la Fp Cisl, infatti, era già stata presa a maggioranza dalla segreteria di via Po, ma aveva fatto nascere uno scontro con i tre segretari confederali “alleati” di Faverin. In apertura di riunione, quindi, Maurizio Bernava, Giuseppe Farina e Giovanni Luciano hanno formalizzato la richiesta di un rinvio della decisione sul commissariamento. Richiesta però respinta a maggioranza. Il tutto mentre all’esterno dell’Hotel Parco dei principi a Roma, un folto presidio di dirigenti e iscritti alla Fp manifestava contro “l’illegittimo” commissariamento definito “forzoso e strumentale”. Una protesta che alla fine è stata vana.