Secondo il giudice per le indagini preliminari di Milano Maria Vicidomini l'affermazione rientra nell’"esercizio del diritto di critica politica". Il leghista su Facebook: "L'europarlamentare Kyengeè simpatica, generosa, utile ... e oggi è ferragosto"
C’è stato un periodo in cui tra Matteo Salvini e Cecile Kyenge il botta e risposta era continuo. Ma il segretario leghista a un certo punto aveva querelato il ministro dell’allora governo Letta per la frase la Lega è un partito razzista”. Ma l’accusa di diffamazione è stata archiviata dal gip di Milano Maria Vicidomini perché l’affermazione rientra nell’”esercizio del diritto di critica politica”.
Il segretario della Lega aveva denunciato l’europarlamentare Pd per due interviste rilasciate nel marzo 2015 quotidiani online Affari Italiani ed Editoriale Padano. Ma come si legge nel provvedimento depositato lo scorso 4 gennaio dal giudice milanese, le parole di Cècile Kyenge “inerivano a un più complesso discorso (…) nella sua veste di europarlamentare, relativo alla necessità di monitorare le modalità di attuazione della legge Mancino“, cioè quella che riguarda le “misure urgenti in materia di discriminazione razziale, etnica e religiosa”.
Il gip Vicidomini, in tre pagine, spiega che nella prima intervista l’ex numero uno del ministero dell’Integrazione si era limitata a “rimarcare la necessità di sanzioni per i partiti o gruppi politici che si facessero portavoce di discorsi a contenuto razzista”, chiarendo di riferirsi non solo al Carroccio ma a tutti i partiti. Nella seconda intervista, la dichiarazione che la “Lega fosse un ‘partito razzista’ – è scritto nel decreto di archiviazione – era spiegata dalla stessa Kyenge per l’assenza di sanzioni del partito verso i suoi esponenti che facevano dichiarazioni razziste, difendendoli anzi nelle aule giudiziarie”. Cècile Kyenge, presa di mira più volte da esponenti del Carroccio, si era fatta “portatrice di una battaglia politica per l’affermazione dei principi di non discriminazione razziale anche in ambito istituzionale” e per tanto la sua frase per il giudice non rientra nel reato di diffamazione.
“La signora Kyenge, europarlamentare Pd, che secondo il giudice buonista Maria Vicidomini può impunemente definire la Lega ‘razzista’, è una politica capace, simpatica, generosa, utile e amica degli italiani. E – scrive in un post su Facebook Matteo Salvini – oggi è ferragosto”.