Il Riesame di Reggio Calabria ha annullato il sequestro preventivo eseguito nelle settimane scorse nei confronti dell’ex governatore Giuseppe Scopelliti e alla moglie Barbara Varchetta indagati, rispettivamente, per mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice e per riciclaggio. Su richiesta dei legali di Scopelliti, il Tribunale della Libertà ha dissequestrato i 100mila euro che la guardia di finanza aveva trovato sul conto corrente della Varchetta. Soldi che, secondo la Procura della Repubblica, dopo aver sbloccato una polizza assicurativa Scopelliti aveva trasferito dal suo conto a quello della moglie al fine scongiurare un pignoramento di 300mila del Comune di Reggio Calabria.
L’ex governatore è stato condannato a pagare questa somma all’amministrazione comunale dopo una sentenza definitiva della Corte dei Conti in merito alla vicenda dell’ex-Italcitrus, un vecchio stabilimento per la trasformazione di agrumi acquistato dall’ente per 2 milioni e mezzo di euro nel 2004 (quando era sindaco) e mai utilizzato. Pochi giorni prima del pignoramento, Scopelliti fece un bonifico alla moglie Barbara Varchetta. Quest’ultima, dopo il sequestro, dichiarò che “la finalità della operazione bancaria eseguita non era assolutamente da riconnettersi alla volontà di sottrarre beni alla legittima esecuzione dei creditori bensì giustificata da esigenze personali e familiari”. Una tesi che, evidentemente, ha convinto i giudici del Riesame.