L'indagine archiviata è relativa alla denuncia dell’impresa Sanit su un presunto ritardato pagamento delle fatture. Il filone principale, invece, ha già portato al rinvio a giudizio dell’ex ministra e di altri sette imputati: il relativo dibattimento è cominciato nel novembre scorso e per la parlamentare di Forza Italia l'accusa è di associazione a delinquere finalizzata alla concussione e al voto di scambio
Archiviano una costola dell’inchiesta, ma la notizia viene riportata come se la principale indagata fosse stata prosciolta da tutte le accuse. Anche quelle già diventate oggetto di un dibattimento. Succede a Benevento dove il gip Flavio Cusani ha ordinato l’archiviazione di una tranche dell’inchiesta sulla Asl del capoluogo sannita. L’indagine principale, invece, ha già portato al rinvio a giudizio dell’ex ministro Nunzia De Girolamo e di altri sette imputati: il relativo dibattimento è cominciato nel novembre scorso e per la parlamentare di Forza Italia l’accusa è di associazione a delinquere finalizzata alla concussione e al voto di scambio.
L’indagine archiviata, invece, è relativa alla denuncia dell’impresa Sanit su un presunto ritardato pagamento delle fatture. In questo filone, oltre all’archiviazione dell’ex ministro, il gip ha ordinato la fine delle indagini anche per altri cinque indagati: due collaboratori della De Girolamo, Giacomo Papa e Luigi Barone, Felice Pisapia , Gelsomino Ventucci e Arnaldo Falato, rispettivamente ex direttore amministrativo, ex direttore sanitario ed ex manager della Asl di Benevento. Il gip ha invece disposto l’imputazione coatta per l’allora direttore generale della azienda sanitaria Michele Rossi. Tra gli elementi al centro dell’inchiesta il servizio del 118 ed il trattamento di cui avrebbe fatto le spese la “Sanit”, una azienda che aveva denunciato di essere stata messa in difficoltà attraverso il ritardato pagamento delle fatture.
Il processo,invece, punta a fare chiarezza su presunte irregolarità nella gestione della Asl di Benevento tra il 2010 e il 2013, che avevano come obiettivo quello di ottenere consensi elettorali. Il gip Cusani, ordinando l’imputazione coatta, aveva indicato la De Girolamo come organizzatrice e promotrice di un “direttorio politico-partitico” tramite il quale orientò nomine, appalti e clientele dell’Asl di Benevento secondo logiche di potere e di tornaconto elettorale. Nel 2014 l’inchiesta aveva portato la De Girolamo a dimettersi da ministro per le politiche agricole dopo la pubblicazione di alcuni colloqui registrati da uno degli indagati.