Gli ex vertici di Veneto Banca multati per 4,6 milioni di euro. La Consob ha notificato la sanzione a circa trenta tra consiglieri, sindaci e alcuni dirigenti delle passate gestioni della banca. Le multe, come hanno ricostruito il Corriere Veneto e La Stampa, sono a carico dei membri dei consigli di amministrazione presieduti da Flavio Trinca e poi da Francesco Favotto. A pagare il conto più salato, scrivono i due quotidiani, sarà l’ex amministratore delegato e direttore generale Vincenzo Consoli: 300mila euro.
La comunicazione delle sanzioni, avvenuta a fine 2016, è arrivata a conclusione del primo dei procedimenti sanzionatori avviati dalla Commissione sul collocamento dell’aumento di capitale da 500 milioni effettuato nel 2014 da Veneto Banca. Le contestazioni della Consob riguardano anche i finanziamenti concessi per acquistare azioni e le procedure che hanno portato alcuni soci a essere scavalcati da altri nella vendita. L’ispezione Consob, partita nel gennaio 2015, si è conclusa a marzo dello scorso anno. Le multe sono ancora nella fase della proposta comunicata agli interessati, che potranno inviare le controdeduzioni entro fine mese, prima della quantificazione definitiva, contro cui sarà possibile ricorrere in appello.
Consoli e i due ex presidenti, insieme ad altri 12 ex dirigenti, sono al centro dell’indagine della Procura di Roma, chiusa il 29 dicembre scorso, sulle presunte irregolarità nella gestione dell’istituto. Tra i reati contestati ci sono l’ostacolo alla vigilanza di Bankitalia e dell’authority che vigila sulla Borsa e l’aggiotaggio.
Il Movimento Consumatori ha commentato la notizia con una nota secondo cui “quanto sta emergendo dal procedimento sanzionatorio conferme che la proposta lanciata da Veneto Banca di rimborso del 15% di quanto perso è del tutto inaccettabile, vista la gravità dei comportamenti addebitabili alla Banca”. L’Associazione “ritiene inoltre che la proposta dovrà essere riformulata a seguito dei procedimenti sanzionatori, per evitare un “colpo di spugna” erga omnes e invece garantire rimborsi congrui a tutti e al 100% alle vittime dei specifici comportamenti illeciti che saranno confermati dall’Autorità di vigilanza”.