Il contratto firmato con il Movimento 5 Stelle è valido e la sindaca di Roma rimane al suo posto. Lo ha deciso il tribunale civile di Roma, rigettando l’istanza presentata dall’avvocato Venerando Monello, che chiedeva la dichiarazione di ineleggibilità di Virginia Raggi e la nullità del contratto sottoscritto dalla stessa con il Movimento 5 Stelle. I big pentastellati, dunque, esultano: “Tanto rumore per nulla“, scrive la sindaca sul blog. “Non riescono a liberarsi di noi con la politica e ci provano con i tribunali“, è invece un passaggio dello status postato da Luigi Di Maio su facebook. “Non esiste alcun contratto tra Raggi e Casaleggio Associati: è una fake news“, commenta Davide Casaleggio. Il documento citato altro non sarebbe che l’accordo con cui si dispone il pagamento di una penale da 150mila euro in caso di violazione del codice etico di M5S da parte della prima cittadina capitolina.
Era quello l’oggetto del ricorso presentato dall’avvocato Monello, per conto della senatrice del Pd, Monica Cirinnà. Un’istanza respinta dalla I Sezione del tribunale civile di Roma sia nella parte in cui si chiedeva la nullità del contratto sia sulla conseguente questione riguardante l’ineleggibilità della sindaca. Il tribunale – si legge nella sentenza – “rigetta la domanda diretta ad ottenere la dichiarazione di ineleggibilità di Virginia Raggi; dichiara l’inammissibilità della domanda di nullità del Codice di comportamento per i candidati ed eletti del Movimento 5 Stelle alle elezioni amministrative di Roma 2016 nelle liste del Movimento 5 stelle”. I giudici hanno anche condannato i ricorrenti al pagamento delle spese processuali.
“Tanto rumore per nulla. Dopo la batosta elettorale a Roma, il Pd ne subisce un’altra in Tribunale. Il giudice non ha accolto la richiesta con la quale i dem cercavano di ribaltare il risultato delle urne che ha visto il M5S vincere”, ha commentato la sindaca con un post pubblicato dal blog di Grillo. “Speravano di rendere nulla la nostra vittoria – continua Raggi – paragonando la stipula del Codice di comportamento del M5S ad un accordo di una associazione segreta. Non sanno più cosa inventare. Il problema è che non riescono ad accettare la sconfitta ed il fatto che stiamo riportando la legalità. Quando abbiamo vinto le elezioni, abbiamo assicurato che avremmo rispettato gli impegni con i cittadini. Questo è lo spirito del M5S. L’impegno l’abbiamo preso con voi e lo rispetteremo sempre”.
Dello stesso tenore il commento di Di Maio. “Il ricorso del Pd per far decadere la Sindaco di Roma è appena stato rigettato. Non riescono a liberarsi di noi con la politica e ci provano con i tribunali. Un’altra figuraccia di un partito che ha paura di perdere le prossime elezioni politiche e le prova tutte”, scrive il vicepresidente M5s della Camera sulla sua pagina facebook. “Lo dico chiaramente: non esiste alcun contratto tra il sindaco di Roma, Virginia Raggi e Casaleggio Associati. E sarebbe assurdo che ci fosse”, è stata invece la dichiarazione rilasciata da Davide Casaleggio. “Il contratto che per mesi in tanti hanno citato e pubblicato – continua il figlio del fondatore del M5s – non è stato nemmeno letto. Nel documento vengono nominati Beppe Grillo e lo scomparso Gianroberto Casaleggio, nel loro ruolo di garanti del Movimento 5 Stelle. E’ una fake news inventata e diffusa ad arte, che serve ad alimentare l’idea di oscure trame, di reti e di sistemi, che semplicemente non esistono“.
“Le ragioni del rigetto sono molteplici: in primis il tribunale ha rilevato che la sottoscrizione del contratto non rientra tra i casi di ineleggibilità previsti dalla legge, esattamente come avevamo prospettato nella nostra memoria difensiva e come avevano detto anche il difensore della Raggi, Ervin Rupnik, e di Davide Casaleggio, Pier Paolo Polese”, ha invece spiegato l’avvocato del Movimento 5 Stelle, Paolo Morricone, commentando nel dettaglio la sentenza emessa dai giudici capitolini. “Per quanto riguarda la nullità del contratto – ha continuato il legale – il Tribunale dice che tale domanda non rientra in questo particolare tipo di azione e inoltre non è titolare il ricorrente di un interesse ad agire. Proprio come avevano prospettato le difese della Raggi, del Movimento e di Roma Capitale“.