Li chiamano tombaroli, ma sono ladri e trafficanti a tutti gli effetti. Quello che rubano però è patrimonio di tutti noi se si tratta di reperti archeologici. Oggi i carabinieri del Comando Tutela del patrimonio culturale hanno arrestato 12 “tombaroli” e ne hanno perquisiti 35. In carcere è finito anche uno dei più importanti numismatici italiani, docente di greco e latino in un liceo di Crotone. Per gli inquirenti il professor Pasquale Giuseppe Attianese era il capo di questo gruppo che avrebbe saccheggiato il sito archeologico di “Capo Colonna” a Crotone. La procura contesta agli arrestati l’associazione associazione a delinquere finalizzato al traffico di reperti archeologici che avrebbe generato un giro d’affari di alcuni milioni di euro.

Oltre al professore Attianese, ritenuto il promotore e finanziatore dell’organizzazione, è finito in carcere Vincenzo Godano. Sono stati disposti i domiciliari, invece, per Raffaele Monticelli. Il divieto di dimora in provincia di Crotone, infine, è stato applicato dal gip Michele Ciociola nei confronti di Francesco Arena (che teneva i rapporti con le case d’asta italiane ed estere) e i tombaroli Carmine Francesco Verterame, Luca Filoramo e Francesco Salvatore Filoramo. Il giudice, infine, ha disposto la misura cautelare dell’obbligo di firma per Salvatore Rocca, Pasquale Antonio Fabiano, Giovanni Luigi Lettieri, Ernesto Palopoli e il professore Raffaele Malena. Gli ultimi tre, secondo gli inquirenti, avevano il compito di commercializzazione dei reperti illecitamente trafugati sul mercato italiano. Sarebbero stati quelli che, in sostanza, vengono definiti i “committenti-ricettatori”. Tra gli indagati  figurano anche giudici di pace, avvocati, medici e farmacisti. L’operazione è stata denominata “Tempio di Hera”, dal nome di Hera Lacinia, la dea moglie di Zeus cui è intitolato il parco archeologico di Capo Colonna dove l’organizzazione di tombaroli avrebbe reperito i reperti oggetto del traffico illegale.

Nel corso dell’operazione, i carabinieri hanno sequestrato preziose collezioni con numerosi reperti archeologici di notevole interesse storico e artistico ed elevato valore economico. L’inchiesta non si limita ai dodici arrestati, ma è molto più ampia. Secondo gli investigatori, la figura più interessante è quella del professore Attianese che impartiva disposizioni ai tombaroli grazie alle sue conoscenze nel campo archeologico. Attianese, infatti, suggeriva “i luoghi in cui eseguire le illecite ricerche. – scrivono i magistrati – È il punto di riferimento del sodalizio. Anello di congiunzione e relazione tra tutti gli associati per la vendita e l’intermediazione dei reperti illecitamente trafugati, grazie anche ai suoi rapporti con trafficanti di beni archeologici (tra i quali Raffaele Monticelli e Francesco Arena)”.

La foto da Wikipedia è di Revolweb

Modificato da redazione web alle 12 del 18 gennaio 2017

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