E alla fine ne rimarrà soltanto uno. Si è aperta questa mattina alle ore 10 la votazione online tra gli iscritti del Movimento 5 Stelle per scegliere il candidato sindaco di Palermo. Fino alle ore 19 sul blog di Beppe Grillo gli iscritti al M5s che sono residenti nel capoluogo siciliano potranno esprimere la loro preferenza. I militanti potranno scegliere tra due candidati: il poliziotto e sindacalista Igor Gelarda e l’avvocato Ugo Forello, fondatore dell’associazione Antiracket Addiopizzo. Arrivano al giro di boa dunque le Comunarie palermitane, previste nel settembre scorso e poi rinviate a data da destinarsi dopo che il Movimento 5 Stelle era stato travolto dall’inchiesta della procura sulle firme false depositate alle amministrative del 2012.

Dopo tre mesi di veleni, scissioni e polemiche, il blog di Grillo aveva dunque aspettato il 28 dicembre per lanciare la consultazione con cui i grillini palermitani hanno scelto i 39 candidati che andranno a comporre la lista per il consiglio comunale. In realtà il numero degli aspiranti consiglieri sarà ridotto, viste le numerose defezioni arrivate tra i candidati di sesso femminile, che per legge dovranno rappresentare almeno un terzo del totale della lista. Una serie di ritiri sono andati in onda anche tra i 5 candidati più votati che – secondo regolamento – avevano avuto accesso al secondo turno, quello appunto per scegliere il candidato sindaco. Prima si era fatta da parte Tiziana Di Pasqualelamentando di “non riconoscersi nelle scelte fatte e nei nomi in lista”, poi era toccato a Giulia Argiroffi, che invece aveva comunicato allo staff di Grillo la sua intenzione di “rimanere nella lista solo per il Consiglio comunale”, quindi aveva fatto un passo indietro anche Giancarlo Caparrotta.

In corsa sono dunque rimasti soltanto Gelarda e Forello: sarà uno dei due a sfidare Leoluca Orlando nella corsa a Palazzo delle Aquile la prossima primavera. Sia Forello che Gelarda, ma anche i candidati al consiglio comunale, hanno comunque già firmato il codice di comportamento del M5S: prevede una multa di 150mila euro per gli eletti che non rispettano il programma. Si tratta dello stesso contratto stipulato a Roma dalla sindaca Virginia Raggiritenuto legittimo dal tribunale capitolino, che ieri ha rigettato il ricorso presentato dall’avvocato Venerando Monello.  “Il candidato – si legge nel documento – accetta la quantificazione del danno d’immagine che subirà il M5S nel caso di violazioni dallo stesso poste in essere alle regole contenute nel presente codice e si impegna pertanto al versamento dell’importo di 150mila euro, non appena gli sia notificata formale contestazione a cura dello staff coordinato da Beppe Grillo e Davide Casaleggio”.

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