Non passa giorno che non ci siano nuovi particolari nella vicenda di don Andrea Contin, accusato di essere un organizzatore di orge in canonica a Padova con parrocchiane e anche altri sacerdoti. Emerge ora dall’inchiesta che sono almeno nove le donne che avrebbero avuto rapporti sessuali con il religioso e con almeno un altro sacerdote. Che ha confermato confessando agli investigatori di aver avuto incontri hard a tre – lui, l’amante del parroco, e quest’ultimo – in un’altra parrocchia della provincia di Padova.
Le nove donne state già sentite dai carabinieri e dal pm Roberto Piccione, e hanno ammesso gli incontri di sesso con don Andrea, nel frattempo allontanato dalla Curia che aveva ricevuto diverse segnalazioni sul comportamento del prete. L’ex parroco resta per ora l’unico indagato, per violenza privata e sfruttamento della prostituzione. Violenza per le percosse che l’amante preferita – la 49enne che per prima ha denunciato – riceveva quando si rifiutava di aver rapporti con altri amici del parroco. La donna ha prodotto anche certificati medici e foto dei lividi riportati dopo le botte. Ha raccontato che inizialmente – si era nell’estate 2011 – si era innamorata di don Andrea, con il quale sognava di avere un rapporto esclusivo. Ma poi si sarebbe resa conto delle vere inclinazioni del prete, e ad un certo punto si è recata nella caserma dei Carabinieri, perché il rapporto si era fatto “troppo violento”. Un aspetto che aveva a che vedere – ha verbalizzato la donna – anche con i rapporti sessuali estremi cui era costretta, nei quali il prete avrebbe usato sex toys, catene e altro: oggetti, tra cui fruste e vibratori, trovati nel corso di una perquisizione in una stanza segreta dietro copertine dedicate alla storia dei Papi.
L’altra ipotesi investigativa, da cui deriverebbe l’accusa di sfruttamento della prostituzione, riguarda infine i soldi: i magistrati vogliono capire se don Andrea, amante degli hotel e dei ristoranti di lusso nei suoi week end in Croazia, a Roma o Cape d’Agde (Francia), si facesse pagare dagli amici che consumavano prestazioni sessuali con l’amica-amante come ha scritto in denuncia la donna, sostenendo che il parroco si sarebbe lasciato sfuggire in alcune occasioni che una cena o un soggiorno in hotel li aveva “pagati” lei stessa, andando in camera con l’amico di turno. Ma oltre alla 49enne, altre otto frequentatrici della parrocchia di don Andrea avrebbero confessato di aver preso parte alle orge. Don Andrea a volte vi partecipava, altre si limitato a guardare, riprendendo con una telecamera. Video e altri supporti informatici sono adesso all’esame dei consulenti della Procura. E la lista delle fedeli che varcavano la soglia della canonica con atteggiamento tutt’altro che pio potrebbe allungarsi. Nei prossimi giorni carabinieri e pm sentiranno infatti altre persone.
Cronaca
Padova, “nelle orge di don Andrea Contin coinvolte almeno nove donne”
Lo ha raccontato agli inquirenti un altro sacerdote che ha confessato agli investigatori di aver avuto incontri hard a tre - lui, l’amante del parroco, e quest’ultimo - in un’altra parrocchia della provincia di Padova. Le signore state già sentite dai carabinieri e dal pm Roberto Piccione, e hanno ammesso gli incontri
Non passa giorno che non ci siano nuovi particolari nella vicenda di don Andrea Contin, accusato di essere un organizzatore di orge in canonica a Padova con parrocchiane e anche altri sacerdoti. Emerge ora dall’inchiesta che sono almeno nove le donne che avrebbero avuto rapporti sessuali con il religioso e con almeno un altro sacerdote. Che ha confermato confessando agli investigatori di aver avuto incontri hard a tre – lui, l’amante del parroco, e quest’ultimo – in un’altra parrocchia della provincia di Padova.
Le nove donne state già sentite dai carabinieri e dal pm Roberto Piccione, e hanno ammesso gli incontri di sesso con don Andrea, nel frattempo allontanato dalla Curia che aveva ricevuto diverse segnalazioni sul comportamento del prete. L’ex parroco resta per ora l’unico indagato, per violenza privata e sfruttamento della prostituzione. Violenza per le percosse che l’amante preferita – la 49enne che per prima ha denunciato – riceveva quando si rifiutava di aver rapporti con altri amici del parroco. La donna ha prodotto anche certificati medici e foto dei lividi riportati dopo le botte. Ha raccontato che inizialmente – si era nell’estate 2011 – si era innamorata di don Andrea, con il quale sognava di avere un rapporto esclusivo. Ma poi si sarebbe resa conto delle vere inclinazioni del prete, e ad un certo punto si è recata nella caserma dei Carabinieri, perché il rapporto si era fatto “troppo violento”. Un aspetto che aveva a che vedere – ha verbalizzato la donna – anche con i rapporti sessuali estremi cui era costretta, nei quali il prete avrebbe usato sex toys, catene e altro: oggetti, tra cui fruste e vibratori, trovati nel corso di una perquisizione in una stanza segreta dietro copertine dedicate alla storia dei Papi.
L’altra ipotesi investigativa, da cui deriverebbe l’accusa di sfruttamento della prostituzione, riguarda infine i soldi: i magistrati vogliono capire se don Andrea, amante degli hotel e dei ristoranti di lusso nei suoi week end in Croazia, a Roma o Cape d’Agde (Francia), si facesse pagare dagli amici che consumavano prestazioni sessuali con l’amica-amante come ha scritto in denuncia la donna, sostenendo che il parroco si sarebbe lasciato sfuggire in alcune occasioni che una cena o un soggiorno in hotel li aveva “pagati” lei stessa, andando in camera con l’amico di turno. Ma oltre alla 49enne, altre otto frequentatrici della parrocchia di don Andrea avrebbero confessato di aver preso parte alle orge. Don Andrea a volte vi partecipava, altre si limitato a guardare, riprendendo con una telecamera. Video e altri supporti informatici sono adesso all’esame dei consulenti della Procura. E la lista delle fedeli che varcavano la soglia della canonica con atteggiamento tutt’altro che pio potrebbe allungarsi. Nei prossimi giorni carabinieri e pm sentiranno infatti altre persone.
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Kiev, 17 mar. (Adnkronos) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato su X di aver parlato con il presidente francese Emmanuel Macron: "Come sempre scrive - è stata una conversazione molto costruttiva. Abbiamo discusso i risultati dell'incontro online dei leader svoltosi sabato. La coalizione di paesi disposti a collaborare con noi per realizzare una pace giusta e duratura sta crescendo. Questo è molto importante".
"L'Ucraina è pronta per un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni - ha ribadito Zelensky - Tuttavia, per la sua attuazione, la Russia deve smettere di porre condizioni. Ne abbiamo parlato anche con il Presidente Macron. Inoltre, abbiamo parlato del lavoro dei nostri team nel formulare chiare garanzie di sicurezza. La posizione della Francia su questa questione è molto specifica e la sosteniamo pienamente. Continuiamo a lavorare e a coordinare i prossimi passi e contatti con i nostri partner. Grazie per tutti gli sforzi fatti per raggiungere la pace il prima possibile".
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - il presidente americano Donald Trump ha dichiarato ai giornalisti che il leader cinese Xi Jinping visiterà presto Washington, a causa delle crescenti tensioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali. Lo riporta Newsweek. "Xi e i suoi alti funzionari" arriveranno in un "futuro non troppo lontano", ha affermato Trump.
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo quanto riferito su X dal giornalista del The Economist, Shashank Joshi, l'amministrazione Trump starebbe valutando la possibilità di riconoscere la Crimea ucraina come parte del territorio russo, nell'ambito di un possibile accordo per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina.
"Secondo due persone a conoscenza della questione, l'amministrazione Trump sta valutando di riconoscere la regione ucraina della Crimea come territorio russo come parte di un eventuale accordo futuro per porre fine alla guerra di Mosca contro Kiev", si legge nel post del giornalista.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo un sondaggio della televisione israeliana Channel 12, il 46% degli israeliani non è favorevole al licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, da parte del primo ministro Benjamin Netanyahu, rispetto al 31% che sostiene la sua rimozione. Il risultato contrasta con il 64% che, in un sondaggio di due settimane fa, sosteneva che Bar avrebbe dovuto dimettersi, e con il 18% che sosteneva il contrario.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Salute libanese ha dichiarato che almeno sette persone sono state uccise e 52 ferite negli scontri scoppiati la scorsa notte al confine con la Siria. "Gli sviluppi degli ultimi due giorni al confine tra Libano e Siria hanno portato alla morte di sette cittadini e al ferimento di altri 52", ha affermato l'unità di emergenza del ministero della Salute.
Beirut, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - Hamas si starebbe preparando per un nuovo raid, come quello del 7 ottobre 2023, penetrando ancora una volta in Israele. Lo sostiene l'israeliano Channel 12, in un rapporto senza fonti che sarebbe stato approvato per la pubblicazione dalla censura militare. Il rapporto afferma inoltre che Israele ha riscontrato un “forte aumento” negli sforzi di Hamas per portare a termine attacchi contro i kibbutz e le comunità al confine con Gaza e contro le truppe dell’Idf di stanza all’interno di Gaza.
Cita inoltre il ministro della Difesa Israel Katz, che ha detto di recente ai residenti delle comunità vicine a Gaza: "Hamas ha subito un duro colpo, ma non è stato sconfitto. Ci sono sforzi in corso per la sua ripresa. Hamas si sta costantemente preparando a effettuare un nuovo raid in Israele, simile al 7 ottobre". Il servizio televisivo arriva un giorno dopo che il parlamentare dell'opposizione Gadi Eisenkot, ex capo delle Idf, e altri legislatori dell'opposizione avevano lanciato l'allarme su una preoccupante recrudescenza dei gruppi terroristici di Gaza.
"Negli ultimi giorni, siamo stati informati che il potere militare di Hamas e della Jihad islamica palestinese è stato ripristinato, al punto che Hamas ha oltre 25.000 terroristi armati, mentre la Jihad ne ha oltre 5.000", hanno scritto i parlamentari, tutti membri del Comitato per gli affari esteri e la difesa.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - L'attacco israeliano nei pressi della città di Daraa, nel sud della Siria, ha ucciso due persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale siriana Sana.
"Due civili sono morti e altri 19 sono rimasti feriti in attacchi aerei israeliani alla periferia della città di Daraa", ha affermato l'agenzia di stampa, mentre l'esercito israeliano ha affermato di aver preso di mira "centri di comando e siti militari appartenenti al vecchio regime siriano".