Fu scoperto nel 1852 dall’italiano Annibale de Gasparis e custodisce ricchezze imparagonabili rispetto a quelle della Terra. È l’asteroide Psyche, un corpo celeste che orbita intorno al Sole fra i giganti Marte e Giove e possiede risorse metalliche per 10mila quadrilioni di dollari, un’enormità rispetto ai 74 trilioni presenti sul nostro suolo. E ora la Nasa vuole andare a studiarlo: la missione, senza uomini a bordo, partirà nel 2023 e arriverà sull’asteroide nel 2030, dove si fermerà per 20 mesi. Lo scopo dell’Agenzia spaziale americana è analizzare le proprietà di Psyche per capire come sono fatti al loro interno i corpi celesti. Ma nulla vieta di sognare: se si riuscissero a sfruttare le sue risorse, salterebbe il sistema economica globale e si risolverebbe per sempre il problema delle risorse metalliche per l’intera umanità, come ha ammesso Lindy Elkins-Tanton, studiosa leader della spedizione.
L’asteroide fu scoperto da de Gasparis durante un’osservazione del 17 marzo 1852 dall’Osservatorio astronomico di Capodimonte a Napoli, come spiega La Stampa. Gli diede il nome Psyche, per via della sua passione per la mitologia greca, ma certo de Gasparis non poteva immaginare i tesori che custodiva. A quasi due secoli di distanza, la Nasa ha approvato la missione, nell’ambito del programma Discovery, per arrivare a studiare Psyche. Punta verso l’asteroide per scoprire i segreti dell’origine del Sistema Solare, andando indietro nel tempo fino all’epoca in cui il Sole aveva appena 10 milioni di anni. Il pianetino ha un diametro di 210 chilometri, un nucleo simile a quello della Terra e una distanza dal Sole tripla rispetto alla nostra. Ha attirato l’attenzione degli astronomi perché, secondo alcuni, potrebbe essere il nucleo di un pianeta primitivo delle dimensioni di Marte, che è stato spogliato del suo strato roccioso esterno da violente collisioni avvenute miliardi di anni fa. Studiarlo potrebbe quindi aiutare a capire come i pianeti si formano, come assumono la loro struttura e come sono fatti al loro interno.
Ed è proprio questa caratteristica, come racconta La Stampa, a rendere “interessante” questo asteroide non solo dal punto di vista scientifico ma anche economicamente. I corpi celesti simili sono solitamente composti da una strato esterno di ghiaccio e rocce, mentre Psyche è fatto interamente di metallo: principalmente ferro e nichel, forse anche oro, per un valore che gli scienziati stimano possa arrivare a 10mila quadrilioni di dollari. Resistere alla tentazione di fantasticare sue questa enorme ricchezza è impossibile anche per chi è alla guida della missione. “Se riuscissimo ad acchiappare un grosso pezzo di metallo e riportarlo sulla Terra, poi cosa faremmo? – ha affermato Elkins-Tanton, come riporta La Stampa – E se invece decidessimo di portare Psyche sul nostro pianeta, risolvendo per sempre il problema delle risorse metalliche per l’intera umanità?”. In realtà al momento l’uomo non ha i mezzi per “afferrare” un asteroide di queste dimensioni e portarlo sulla Terra. Chissà se prima del 2023, anno in cui partirà la spedizione, qualcuno riuscirà a trovare una soluzione.