Ieri il Guardasigilli ha relazionato al Senato sullo stato della giustizia nel 2016. L’Orlando (non furioso) in questi anni si è mostrato un ministro dialogante e costruttivo, subito vincolato in modo imbarazzante dal Renzi-e guascone che all’insediamento, tra le tante sparate ha pure infilato quella della “riforma della giustizia entro giugno”. Un piccolo dettaglio: effettivamente mancava l’anno accanto al mese. Ed infatti la riforma non s’è mai vista. Qualcosa sì. Ma nell’insieme può dirsi migliore la giustizia rispetto al prima? Se guardiamo all’ultima classifica internazionale che ci pone al 107mo posto non pare proprio.
Soffermiamoci tuttavia su alcuni passaggi del Guardasigilli.
“L’impianto costituzionale continua ad offrire un’importante tutela dei diritti fondamentali”
Sì, tant’è che si è tentato di stravolgere un tale delicato equilibrio con l’ineludibile riforma costituzionale. Sonoramente bocciata.
“Fare giustizia non può mai significare ricercare consenso”
Ed infatti direi che ci si riesce perfettamente atteso che difetta un apprezzamento da parte di tutti (magistratura, avvocatura, opinione pubblica interna e internazionale).
“C’è da chiedersi se abbia ancora un qualche senso la pluralità delle giurisdizioni”
In effetti tale argomento andrebbe affrontato di petto ove si pensi ad almeno due patologie di tale mostro a più teste: conflitto di competenza in alcune aree e provvedimenti resi da giurisdizioni diverse in manifesto conflitto, che creano imbarazzo, incertezza e smarrimento.
“Il rapporto tra cittadini e cause continua ad essere in Italia elevato. In parte è un fenomeno generale, caratteristico delle società a capitalismo avanzato; in parte dipende dalla stessa crisi economica, che amplifica il ricorso alla giustizia; in parte è legato alla tradizione e allo spirito pubblico litigioso del Paese. In ambito penale si è assistito ad una costante dilatazione del numero dei reati previsti dalla legge”
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“A ciò va aggiunta la tendenza di molti Paesi, compreso il nostro in passato, ad affrontare con interventi penali problemi di carattere sociale. I dati però mostrano i progressi del sistema giudiziario italiano, con numeri sensibilmente avvicinatisi alla media europea. Un’inversione di tendenza evidenziata anche nei rapporti internazionali, dove l’Italia è valutata positivamente per l’ampia disponibilità di sistemi di risoluzione alternativa delle controversie”
Scalare qualche posto nelle classifiche internazionali non può dirsi un successo se comunque si rimane sul fondo melmoso.
Quanto ai numeri: “Nel mese di giugno 2013 le cause civili erano 5.200.000. Al 30 giugno 2016, il totale, al netto dell’attività del giudice tutelare, è sceso a 3.800.000 (…) tutti gli altri uffici mostrano un decremento di circa il 5%, con la sola eccezione della Corte di Cassazione, che vede la sua pendenza crescere nell’ultimo anno del 3,2%. Nel 2016 le mediazioni civili sono state 196.247 (+10% rispetto al 2015), ma se si considera l’insieme totale delle forme di Adr allora i tentativi nel 2016 sono stati circa 366.000. Sul versante penale, il numero complessivo di procedimenti pendenti presso gli Uffici giudiziari è calato nel 2016 del 7%, attestandosi a 3.229.284 procedimenti”
Orlando tace tuttavia sugli strumenti reali di dissuasione alla Giustizia: a) la crisi economica che ha imposto ai soggetti deboli di dover scegliere tra il difendere i propri diritti e il sopravvivere (mangiando); b) un aumento abnorme e censorio delle spese di giustizia (contributo unificato e altro) che consentono l’accesso alla giustizia solo ai soggetti più abbienti; c) la rinuncia alla giustizia per manifesta e conclamata sfiducia nell’avere giustizia; d) lo sbarramento (al pari delle barricate) procedurale ai gradi di giudizio maggiore e al giudizio di legittimità (oramai è come la roulette).
“Voglio sottolineare che, per la prima volta dopo anni, il cosiddetto debito Pinto diminuisce, al 31 luglio 2016, di quasi 100 milioni di euro”
Forse anche perché l’indennizzo per la durata irragionevole del processo viene liquidato sempre di meno, in spregio alla dignità della persona umana?
“Il processo civile telematico ha costituito una tappa fondamentale del miglioramento del sistema giustizia nel suo complesso: esso è oggi a pieno regime e costituisce un’eccellenza del nostro Paese”
Sì, ma forse dovrebbe spiegarci perché abbiamo una irragionevole fioritura di processi telematici autonomi (amministrativo, tributario, corte dei conti, penale), tutti diversi l’uno dall’altro e pure incompleti, che ci son costati miliardi di euro, invece che averne uno solo semplice e con criteri uniformi?
“Va menzionato l’avvio di un Portale delle vendite, radicalmente innovativo, un market place unico per la pubblicazione e la messa in vendita dei beni mobili e immobili di tutte le procedure concorsuali pendenti”
Ecco di flebile avvio si tratta e di un palliativo ove si pensi che un creditore oggi deve impiegare almeno 5/7 anni per (forse) recuperare i suoi soldi, peraltro dovendo anticipare ingenti risorse economiche.
Ha poi senso rivendicare “la legge sulle unioni civili (…) la legge sull’assistenza di persone con disabilità grave prive del sostegno familiare (…) la legge che colpisce l’odioso fenomeno del “caporalato” (…) la legge n. 115 del 2016 sui crimini contro l’umanità, che contiene anche il reato di negazionismo” che non mi pare siano di iniziativa del Guardasigilli?
Dunque, qualcosa è stato fatto ma moltissimo dovrà essere fatto. Nel mentre i diritti languono e le vite delle persone s’incrinano.