Si svolgeranno nei prossimi giorni i funerali in forma privata (sabato 21 gennaio) di Mario Poltronieri, voce storica della Rai per i motori, morto a Milano all’età di 87 anni.
Prima dei canali digitali, satellitari, prima di internet, delle dirette in streaming, quando il calcio era Tutto il Calcio minuto per minuto, i gol li raccontava Sandro Ciotti e la nazionale era commentata da Nando Martellini, in quel mondo che gli over 40 ricorderanno, la Formula 1 era lui e solo lui: Mario Poltronieri. Nato a Milano il 23 novembre del 1929, Poltronieri ha accompagnato una generazione di italiani nelle gare di Formula 1 con uno stile garbato e competente (lui stesso era stato un ex pilota e collaudatore Abarth). Figlio di un violinista, cominciò a lavorare per la Rai agli inizi degli anni 60. L’esordio in una sua rubrica “Ruote e strade“, in cui impartiva lezioni di guida (in pratica un antesignano di Top Gear). Negli anni 70 iniziò a raccontare con la sua ‘voce’ la Formula 1 e lo ha fatto fino a metà anni 90 con Ezio Zermiani e Gianfranco Palazzoli formava una squadra imbattibile di commentatori.
Per lui anche una breve parentesi politica, candidato (non eletto) per il parlamento europeo nel 1999 con la lista Rinnovamento Italiano. Tutti lo ricordano come un “signore”, mai un tono o un gesto sgarbato. Parlando dei gran premi di quegli anni disse in una delle sue ultime interviste al Tirreno :“Erano altre gare, piene di guasti e ritiri con tanti spunti. Però purtroppo, c’erano molti più incidenti”. Non c’erano le camera car, le inquadrature delle vetture erano poche, c’era però la sua voce, ‘la voce dei gran premi’. C’è un ricordo su tutti che appartiene ad una generazione. E’ la telecronaca di Mario Poltronieri del duello dei duelli, uno scontro epico, ruota a ruota, quello tra Renè Arnaux (Renault) e Gilles Villeneuve al gran premio di Digione (Francia) del 1979.
Ricordiamolo in questo video, con la speranza che un giorno possiamo tornare a innamorarci di una Formula Uno così e di una voce come la sua.