L’innamoramento modifica la biologia del cervello e lo dimostra l’aumento di un neurotrasmettitore, la dopamina, nel cervello degli innamorati. Lo certifica un lavoro, pubblicato sulla rivista scientifica americana Cns spectums, realizzato dai ricercatori guidata da Donatella Marazziti dell’unità operativa Psichiatria 1 dell’Azienda ospedaliero universitaria pisana.
Il coinvolgimento della dopamina, spiega una nota dell’Aoup, “era già stato indirettamente dimostrato da studi di risonanza nucleare magnetica funzionale che avevano evidenziato come, negli innamorati, funzionino maggiormente le aree cerebrali che usano la dopamina, ma il lavoro pisano ha invece dimostrato direttamente che la dopamina è a concentrazioni più alte negli innamorati e questa modificazione sarebbe alla base della gioia, dell’aumento di energia, del desiderio di unione psichica e sessuale con l’altro e, in generale, del piacere legato alla relazione”.
Queste alterazioni di neurotrasmettitori importanti, però, prosegue l’Aoup “potrebbero anche spiegare come talvolta la relazione affettiva possa trasformarsi in una fase di vita rischiosa per alcuni individui più fragili, al punto da scatenare vere e proprie patologie psichiatriche o disturbi comportamentali quali lo stalking e l’aggressività auto e eterodiretta”.