Un'ora di colloquio tra la candidata alle elezioni francesi di estrema destra e la deputata di Forza Italia che si è fatta accompagnare dal compagno Dimitri D'Asburgo Lorena e dalla nipote dell'ex Cavaliere Alessia Berlusconi
Quando Daniela Santanché arriva nel blindatissimo quartier generale del Front National a Parigi sono passate da poco le 19.30. Marine Le Pen, giacca rossa e tacco alto, la aspetta passeggiando nel corridoio e correggendo le bozze di un discorso: “Bisogna aggiungere più attacchi all’Euro”, dice a un collaboratore. Al piano di sopra lo staff accoglie i finanziatori della campagna per le elezioni, tutti fatti passare rigorosamente dall’entrata secondaria. La deputata di Forza Italia è l’ospite principale della serata a porte chiuse, invitata dalla leader del partito di estrema destra in segno di amicizia e per parlare di futuro. Che vuol dire anche alleanze, con sul tavolo l’ipotesi del riavvicinamento tra Silvio Berlusconi e Matteo Salvini. “Ce lo auguriamo entrambe”, commenterà poi la Santanché. Ad accompagnarla nel faccia a faccia il compagno Dimitri D’Asburgo Lorena e due figure che cercano di non farsi notare: Alessia Berlusconi, nipote dell’ex Cavaliere, e Roberto Perticoni, un ex collaboratore del ministro Mirko Tremaglia.
Dopo un’ora di colloquio il gruppo si sposta al terzo piano: lo aspettano una cinquantina di imprenditori, avvocati e professionisti che sostengono economicamente il Fn alle presidenziali. Nomi e volti assolutamente top secret, tanto che entrano ed escono senza che nessuno all’ingresso principale se ne accorga. Da fuori si sentono solo gli applausi. “Si respirava una bella atmosfera”, dice la Santanché. “Al di là dei soldi si capisce che credono che Marine sia la persona giusta per la Francia. Io sono venuta perché mi interessava capire come funziona il sistema, soprattutto dopo che il Parlamento italiano ha abolito i finanziamenti pubblici ai partiti. Da noi sembra che vicino alla Le Pen non ci possa stare nessuno e invece stasera c’erano imprenditori francesi che contano in vari settori”. La deputata italiana qui è per tutti “Daniela”. Le due politiche si frequentano da quando la Santanché è stata sottosegretaria del governo Berlusconi, poi le visite a Milano e Parigi e la nascita di un legame che serve a entrambe. “Sono molto interessata al suo programma politico. Per me è una donna contemporanea”.
Al quartier generale di Faubourg-Saint-Honoré, sarà l’ora o l’avvicinarsi del weekend, ma sembra quasi che Marine Le Pen abbia già vinto le elezioni. Negli uffici si ridacchia rilassati e nei volti c’è la sicurezza di chi gioca una campagna elettorale se non da favorito, almeno senza bisogno di inseguire. “Mi ha detto che si sente fortissima”, chiude la Santanché prima di salire in macchina. “Il candidato della destra François Fillon ha pochissime possibilità, Emmanuel Macron è come Renzi. Sorride sempre, presenta le slide e ha dalla sua parte tutta la stampa. Ma farà la stessa fine. Marine ora punta solo a stare in mezzo alla gente”. Che sia populismo o meno, la Santanché difende l’amica: “Se il popolo è un male, parliamo male del popolo. Io sto con il popolo”.