Il gruppo francese della grande distribuzione Carrefour chiude tre ipermercati a Borgomanero, Trofarello e Pontecagnano e dichiara 500 esuberi tra i dipendenti. Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UILTuCS hanno risposto annunciando lo stato di agitazione e l’astensione dal lavoro per il 27 e il 28 gennaio, anche perché l’azienda – che è tra quelle in cui è prassi utilizzare lavoratori pagati a voucher – ha anticipato “una serie di esigenze organizzative che implicherebbero un ulteriore e grave peggioramento delle condizioni di lavoro”. Da alcuni mesi il gruppo tiene aperti molti supermercati 24 ore su 24.
“Le informazioni declinate dall’impresa sono risultate generiche e improvvisate”, continuano i sindacati. “Hanno portato ad evidenziare rilevanti problematiche sugli andamenti aziendali, quali il fatturato, il costo del lavoro e la redditività dell’anno. Gli ipermercati risultano particolarmente penalizzati”. Carrefour Italia dal canto suo “informa di aver annunciato, nell’ambito di un incontro con le parti sociali per la presentazione dei piani 2017 per le singole business units del Gruppo, un piano di riorganizzazione che coinvolge 32 punti vendita del formato Ipermercati”.
Tale riorganizzazione “prevede la chiusura di due punti vendita (Borgomanero, in provincia di Novara e Trofarello, in provincia di Torino) e una revisione del modello organizzativo di altri 30 ipermercati identificati sul territorio nazionale, di cui è stato dichiarato il relativo impatto occupazionale”. La decisione – si legge in una nota – “è motivata dalla perdurante difficoltà e dal calo di vendite registrato nel formato Ipermercati, generalizzato nel mercato italiano, che rende necessaria un’azione strutturale per recuperare un equilibrio economico sostenibile, quale unica opzione possibile”.
“L’ azienda – conclude la nota – è conscia della difficile situazione e delle ricadute che questo annuncio ha e dichiara fin d’ora la propria disponibilità a valutare il ricorso a strumenti in grado di minimizzare l’impatto di tale piano sui lavoratori coinvolti, sulle loro famiglie e sulle comunità locali. A tal fine, auspica una rapida ripresa del tavolo negoziale“.