Tutto è nato alla fine del 2013 per dare un'alternativa ai ragazzi del quartiere. Oggi i suonatori sono 42, tutti di età compresa tra 8 e 16 anni. Il presidente Vincenzo De Paola: "Molti di questi ragazzi sono davvero talentuosi, avranno una bella carriera"
La musica, dicono, è arrivata prima di ogni teoria ad unire il tempo e lo spazio. Ogni pomeriggio, nel cuore di Napoli, un gruppo di ragazzi si riunisce per imparare a suonare uno strumento. Seguono i corsi con passione e costanza, aiutati da maestri che lavorano gratuitamente. Benvenuti ai Quartieri Spagnoli, dove da tre anni bambini, insegnanti e famiglie si sono resi protagonisti di un progetto vincente, in uno dei rioni più variopinti e problematici della città: l’Orchestra Sinfonica. Il motto? “Il bello richiama il bello”.
Tutto è nato alla fine del 2013, con un obiettivo ben preciso: “Volevamo fare qualcosa per Napoli. Volevamo che i ragazzi non fossero attratti dalla criminalità”, racconta Vincenzo De Paola, per tutti Enzo, presidente, ideatore e fondatore dell’orchestra. “All’inizio in molti ci guardavano con curiosità e – spesso – anche ironia. Poi, col tempo, siamo stati accettati”.
Ad oggi l’orchestra è composta da 42 elementi, tutti di età compresa tra 8 e 16 anni. I maestri sono 19, uno per ogni strumento diverso. Non ci sono solo violini e fiati. Tra gli strumenti anche viole, violoncelli, contrabbassi, flauti e percussioni. Per lungo tempo l’orchestra ha avuto sede a via di Porta Carrese, nel cuore del quartiere, ospite dell’istituto Foqus. Da novembre, invece, sono partiti i lavori per ristrutturare una vecchia chiesa abbandonata dal terremoto del 1980, che diventerà il nuovo auditorium rionale. Tutto realizzato in meno di un mese, finanziato grazie alle donazioni ricevute: “Ci trasferiremo nel 2017, il tempo di fare gli ultimi ritocchi”, spiega De Paola.
Perché proprio gli strumenti musicali? “Abbiamo deciso di puntare sulla musica fin da subito, vista la lunga tradizione di Napoli”, spiega il presidente. “Ma ci configuriamo come accademia di arti e spettacolo: siamo aperti, insomma, a tutte le collaborazioni e le sperimentazioni”, aggiunge.
Tra botteghe, mercati e punti ristoro, i Quartieri rappresentano ancora oggi uno degli spazi più autentici della città: “Questo è un mondo a sé, ricco. È l’unico rione di Napoli ancora così colorato”, continua De Paola. Obiettivo dell’orchestra è proprio quello di dare ai ragazzi un’altra chance, un percorso diverso rispetto a quello legato alla criminalità: “La nostra orchestra è formata da ragazzi di varia estrazione sociale, ed è proprio questa la nostra forza – racconta –. Questo è un progetto di quartiere, espressione di una parte di città fatta di professionisti, artigiani e lavoratori umili che stanno insieme e convivono come una vera comunità”. Certo, a questa età c’è il rischio che i ragazzi siano tentati e attratti dalla criminalità. “Ma parliamo di bambini dagli 8 ai 13 anni, ancora in fase di formazione: il nostro compito è proprio quello di dare loro un esempio, un’alternativa. Ci impegniamo a distrarli con la musica, l’arte, lo spettacolo. E la cosa funziona”.
I corsi si tengono tre volte la settimana: il martedì i ragazzi sono seguiti personalmente dai maestri; il giovedì si suona insieme al proprio gruppo di strumento; il venerdì, invece, è il giorno della prova generale. I piccoli musicisti si esibiscono in pezzi di swing, jazz e concerti classici, tutti di ottimo livello, tutti seguitissimi. La lista degli eventi è lunga: ai ragazzi dell’Orchestra Sinfonica capita di suonare tra le piazze e i vicoli del quartiere, ma anche in appuntamenti prestigiosi e fuori regione. E ogni concerto è sempre più seguito del precedente. I finanziamenti, infatti, arrivano tutti da contributi volontari e piccole donazioni di famiglie e residenti. La risposta della comunità, insomma, è stata positiva: e dopo un inizio sottotono, oggi c’è sempre più “partecipazione da parte di cittadini, associazioni e istituzioni – continua De Paola – che si avvicinano al progetto”.
Tra le novità di quest’anno anche un coro delle mamme “per creare più unione tra genitori e figli”. E sul futuro il presidente non ha dubbi: “Molti di questi ragazzi sono davvero talentuosi, avranno una bella carriera”, dice. Alcuni di loro si cimentano già nel ruolo di insegnante, grazie all’Orchestra Baby, nata da poco, per dare la possibilità di avvicinarsi alla musica anche ai ragazzi più piccoli. La tradizione, insomma, continua. La musica, da queste parti, può salvarti la vita.