Sono 13 i consiglieri comunali che hanno ritirato tutti i 44 biglietti omaggio che avevano a disposizione per le partite di Milan e Inter. In pochi non hanno mai approfittato del privilegio, tra cui tutto il M5s e il sindaco (interista) Beppe Sala. Nonostante le nuove regole, i politici milanesi non rinunciano al fascino di andare a San Siro senza pagare
Andare allo stadio gratis è uno degli hobby preferiti di alcuni politici milanesi. Il tifo per Milan o Inter non c’entra, e neanche l’appartenenza politica: se c’è la possibilità di andare a San Siro senza pagare il biglietto meglio non perdersi neanche una partita. Sono 13 i consiglieri comunali di Milano che hanno ritirato tutti i 44 biglietti omaggio disponibili per loro fino ad oggi: all’opposizione spiccano Mariastella Gelmini di Forza Italia e il leghista Alessandro Morelli, ma anche nella lista del sindaco in tre hanno fatto l’en plein. Solo 6 su 48 non hanno preso neanche un biglietto: l’intero gruppo del M5s e tre consiglieri Pd. A zero anche il sindaco Beppe Sala, nonostante sia notoriamente tifoso interista.
È il Corriere della Sera a tracciare un primo bilancio per la stagione 2016/2017, dopo le polemiche sugli ingressi omaggio per le partite di Milan e Inter concessi ai politici di Palazzo Marino. In totale sono 370 i biglietti gratis messi a disposizione dell’amministrazione per ogni evento, grazie a una convenzione tra Comune e gestori dello stadio. Proprio per evitare le esagerazioni, a settembre l’ufficio di presidenza del consiglio comunale ha introdotto l’obbligo della prenotazione per avere gli omaggi, mentre prima i due ticket per partita venivano distribuiti automaticamente a ciascun consigliere. La riforma, concordata da centrosinistra e centrodestra, non ha però scoraggiato i politici-tifosi, pronti a prenotarsi ogni martedì pur di non perdere l’occasione di andare gratis allo stadio.
I numeri presentati dal Corriere mostrano come, al di là del colore politico, sono in pochi a rinunciare al privilegio. Oltre ai già citati Gelmini e Morelli, nel centrodestra anche Gianluca Comazzi e Laura Molteni sono tra i sempre presenti sugli spalti. Nell’opposizione anche Basilio Rizzo, della sinistra radicale, ha preso tutti i 44 biglietti omaggio. Poi ci sono i fan del calcio nella maggioranza: Franco D’Alfonso, Marco Fumagalli ed Enrico Marcorca della lista civica del sindaco Sala, anche loro a quota 44. La capogruppo Elisabetta Strada è ferma poco sotto, a 42, insieme ad Anita Pirovano di Sinistra per Milano. Si ferma a 4 ingressi gratuiti invece Stefano Parisi, battuto dal leader della Lega Nord Matteo Salvini, che ne ha approfittato 10 volte da eurodeputato.
In generale, i politici milanesi faticano a rinunciare alla tentazione di godersi lo spettacolo di San Siro senza pagare. Qualcuno ne approfitta solo per il derby Milan-Inter, ma la regola è diventare frequentatori abituali dello stadio Meazza oltre che di Palazzo Marino. Fa eccezione il sindaco Beppe Sala: nonostante sia tifoso interista, ha preferito rinunciare al privilegio, almeno per ora. Nel Pd lo hanno seguito Lamberto Bertolè, Milly Moratti e Carlo Monguzzi, mentre all’opposizione gli unici a non aver mai prenotato un ticket omaggio sono Patrizia Bedori, Gianluca Corrado e Simone Sollazzo, tutti del M5s. I (pochi) biglietti che non vengono prenotati dai politici, come spiega il Corriere, vengono distribuiti alle associazioni dell’assessorato allo Sport. Gianluca Comazzi, di Forza Italia, prova però a giustificare la pratica: “Non vado mai allo stadio – ha detto al quotidiano di via Solferino – chiedo i biglietti per poi regalarli a volontari e associazione, in modo da evitare che finiscano, come spesso accade, nel cestino”.