L’Antitrust ha aperto, a seguito di una segnalazione della società Mytaxi Italia, due istruttorie per possibili intese restrittive della concorrenza nei confronti delle principali società di Radiotaxi a Roma (Radiotaxi 3570, Cooperativa Pronto Taxi 6645 e Samarcanda), e a Milano (Taxiblu, Yellow Tax Multiservice e Autoradiotassi). Entrambi i procedimenti istruttori riguardano le clausole di esclusiva: per via di queste clausole, i tassisti si impegnano a lavorare solamente con la società di Radiotaxi alla quale hanno aderito, senza poter stipulare un analogo contratto con un’altra società.

Le clausole di esclusiva contenute negli atti che regolano i rapporti tra le cooperative di Radiotaxi e i tassisti soci/aderenti, si legge in una nota dell’Antitrust, se applicate alla maggior parte dei tassisti in un territorio, come accade a Roma e Milano, appaiono idonee ad ostacolare, se non ad impedire, l’utilizzo simultaneo da parte dei singoli tassisti di vari intermediari per la fornitura di servizi di raccolta e smistamento della domanda del servizio taxi, e in particolare ad “ostacolare o rallentare l’ingresso nel mercato di nuovi operatori che offrono servizi innovativi di questo tipo” (come l’applicazione per smartphone e tablet gestita da Mytaxi Italia, che mette direttamente in contatto l’utenza e i tassisti e offre anche un servizio di rating dell’offerta).

Mercoledì 24 gennaio i funzionari dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato, con l’ausilio del Nucleo speciale antitrust della Guardia di Finanza, hanno eseguito una serie di ispezioni nelle sedi delle società interessate, ritenute in possesso di elementi utili ai fini del procedimento istruttorio, oltre che nella sede di Unione dei Radiotaxi d’Italia (Uri).

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