Tana libera Barron. Il decenne figlio del presidente Usa Donald Trump non è autistico. Ci spiace per tutte quelle decine di migliaia di utenti web che lo hanno deriso e sbertucciato come fanno i bulletti delle medie. La storiella era proprio divertente. Un collage su Youtube visto da 3 milioni di persone, con momenti in cui il giovane rampollo del tycoon presidente per caso sbadigliava, faceva linguacce, sonnecchiava e strabuzzava all’improvviso gli occhi, si divertiva a fare “bu bu settete” (in americano “peekaboo”) al nipotino, mentre a pochi centimetri padre e madre erano impettiti e assorti in importanti atti istituzionali.
A dare fuoco alle polveri, nemmeno un paio di mesi fa, con la cartella clinica in mano, l’attrice Rosie O’Donnell (ve la ricordate in The Flintstones?). “Barron Trump autistico? Nel caso lo fosse quale straordinaria opportunità per portare l’attenzione sull’epidemia di autismo”, ha scritto su Twitter l’attrice. E visto che fino a un minuto prima i suoi tweet e le sue presenze video tra tv e web erano fuoco e fiamme contro il lestofante Donald appena eletto presidente, il tweet su Barron è semplicemente diventato un boomerang. Subito cancellato, poi le scuse. Non volevo offendere nessuno e “a settembre scorso anche a mia figlia hanno diagnosticato una forma di autismo, da quel giorno mi sono immersa in quel mondo”. E ancora, le statistiche dicono che si ammala un bimbo su 55, che per Rosie “è un’epidemia”. Solo che la frittata era già stata fatta.
Se poi Barron, nuovamente di fronte all’ufficialità delle grandi occasioni come l’insediamento del padre, proprio lì sul palco con il gotha della politica statunitense, si è messo a dondolare come un pendolo per diversi minuti, sicuramente stravolto dall’infinito e palloso evento in pompa magna, ecco che perfino Chelsea Clinton, ex first daughter, si è spesa nel difendere il neo first son dagli attacchi di tanti, tantissimi utenti del web. “Barron Trump merita la possibilità che ogni bambino dovrebbe avere, quella di essere solo un bambino”, ha twittato. Curioso, comunque che nemmeno lei, nel gesto nobile dell’onore verso un bimbo di 10 anni, che già si porta sul groppone la pesante eredità paterna, si sia sottratta alla polemica del doppio Trump. Dire a Barron perché Donald intenda. “Essere dalla parte dei bambini significa anche opporsi alla politiche del Presidente che danneggiano i bambini”, ha aggiunto. Ma come? Anche tu Bruto figlio mio?
Strana la vita sui social. Tante critiche sui sostenitori (e votanti) per Trump e poi ci si comporta peggio di un prepotente attaccabrighe tredicenne? Per Barron, probabile, sia solo l’inizio. Per ora il piccoletto sembra fregarsene parecchio dell’evento “mister president” in famiglia. Anzi, quando in una delle sequenze incriminate per smascherare l’autismo, fa una linguaccia tipo Kiss verso i fotografi pare proprio un bimbetto in piena forma con parecchia voglia di sfottere cerimonia e cerimoniale. E a proposito di Youtube, ma l’avete visto il duetto Bill &Hillary Clinton mentre sale sul palco dell’insediamento presidenziale Melania Trump in vestito pastello? Beh Stanlio&Ollio non avrebbero potuto far di meglio. Lui, tipo Stanlio sbircia la passerella di Melania e annuisce come un Alvaro Vitali qualsiasi. Lei, chiaramente Ollio, lo fissa e lo fulmina con lo sguardo. Barack, Michelle, Malia e Sasha, accidenti a voi, ma dove siete finiti?