Che un progetto del genere lo abbia ideato e portato a termine una donna, senza giungere a nessun pistolotto femminista, o a qualche bigotta tirata d’orecchie sul sesso libero, salta ancor più all’occhio. “Si può sperimentare la propria sessualità senza diventare fenomeni da baraccone”. "Tuttavia - ha proseguito - continuo a pensare che quando sei veramente innamorato di qualcuno, le opzioni, alla fine, rimangono molto limitate"
Dalla monogamia al sesso libero, passando da un libro. Emily Witt sta diventando il paradigma vivente, e scrivente, della rivoluzione sessuale nell’era del porno web. Future Sex – A new kind of free love, il libro che la donna ha scritto dopo un abbondante periodo di frequentazioni hard tra set porno, orge, meditazioni orgasmiche e dating online, prova come la sessualità di un individuo sia stia geneticamente modificando grazie al web. Lo ha spiegato in diverse interviste direttamente la Witt, 35 anni, vaga somiglianza con Emily Mortimer di Match Point, all’inizio della storia giornalista investigativa anche per il New York Times e laurea alla Brown University. Lei che non riusciva a ritrovarsi più nel classico rapporto monogamico sui 30 anni con prole in arrivo, ma a vivere relazioni sempre più brevi e sempre più frequenti, ha pensato bene di andare alla radice del problema vivendo su di sé i riflessi di questa trasformazione antropologica. Eccola trasferirsi da New York a San Francisco per poi finire addirittura su un set BDSM con tanto di dominatrice donna che sculaccia e umilia, realizzando pensieri depravati alquanto misogini, una bella fanciulla in mezzo a decine di convenuti. “Quello che ho imparato, osservandole lavorare e intervistandole, è che per loro quelle violenze e umiliazioni inflitte o subite erano un modo per confrontarsi con le proprie peggiori paure ma in un ambiente protetto e monitorato, in cui si stava attenti che tutto andasse bene, che gli interpreti fossero consenzienti, che, al di fuori del sesso estremo davanti alla macchina da presa, ci fosse rispetto”, ha spiegato la Witt al Corriere della Sera.
Che un progetto del genere lo abbia ideato e portato a termine una donna, senza giungere a nessun pistolotto femminista, o a qualche bigotta tirata d’orecchie sul sesso libero, salta ancor più all’occhio. “Si può sperimentare la propria sessualità senza diventare fenomeni da baraccone”, ha spiegato l’autrice ad un tabloid inglese. Già, perché l’esperienza sul campo per creare il libro ha inevitabilmente trasformato la realizzatrice della ricerca in prima persona che ora si sente di avere un’idea “meno conformista di se stessa”. Del resto con una premessa come quella della rivoluzione digitale che ha sfondato barriere su sesso e pornografia nell’immaginario e nella pratica dell’uomo contemporaneo (“oggi il porno è un fenomeno di portata non limitabile”) non poteva che nascere un libro come Future Sex. Tre sono le coordinate relazionali modificate dal sesso online: lo sposarsi più tardi rispetto alla norma (con corollario di più relazioni occasionali di breve durata); le nuove modalità d’incontro grazie al web (l’autrice racconta nel libro che a San Francisco si è creata in pochi giorni una rete di incontri anche solo per un drink e quattro chiacchiere); la maggiore apertura sociale ad orientamenti e “diversità” sessuali. “Una caratteristica dei nostri tempi è la fatigue of choosing , lo sfinimento da eccesso di scelta”, ha affermato l’autrice sempre al Corriere. “Il dubbio è che esista sempre un’opzione migliore che potresti selezionare se trovi le parole giuste. È uno dei problemi della rete. E tuttavia continuo a pensare che quando sei veramente innamorato di qualcuno, le opzioni, alla fine, rimangono molto limitate”. Future Sex è uscito negli Usa il 5 gennaio 2017, e sarà nelle librerie italiane nel maggio 2017 grazie alla casa editrice Minimum Fax.