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“Diffamò il M5s”, Ignazio Marino rinviato a giudizio. Disse: “Il movimento fa le stesse richieste della mafia”

Rinviato a giudizio per diffamazione l’ex sindaco di Roma, Ignazio Marino, perché a margine di una conferenza stampa al Campidoglio, il 21 gennaio 2015, accostò il Movimento 5 Stelle a Buzzi e Carminati. Lo ha deciso il gup Alessandra Boffi che ha rinviato a giudizio il chirurgo per il reato di diffamazione davanti al tribunale monocratico, nonostante la Procura di Roma avesse sollecitato il suo proscioglimento. Il processo si terrà il 24 gennaio 2018. Rispondendo alle domande dei cronisti sul M5S che chiedeva le sue dimissioni e il commissariamento del Comune, l’allora sindaco rispose così: “Sono le stesse richieste che facevano il signor Carminati e il signor Buzzi che ora sono in carcere per associazione mafiosa. Il Movimento 5 Stelle, sperando di raccogliere maggiore consenso, fa le stesse richieste della mafia, cioè che gli onesti vadano a casa”. Marino fu immediatamente querelato dal M5S capitolino, che ne diede notizia con una nota sul blog di Beppe Grillo. Nel febbraio dello scorso anno, la Procura si pronunciò per un’archiviazione del procedimento, ma il gup Cinzia Parasporo restiuì gli atti al pm, imponendogli l’imputazione coatta, perché riteneva che le parole di Marino avessero “una valenza diffamatoria