Roberta Cocco, manager Microsoft in aspettativa, è stata messa da Sala alla Trasformazione digitale. Nonostante le norme e il regolamento lo impongano, ha spiegato di non voler rendere i sui dati patrimoniali dell'anno scorso: "I miei progetti erano lontani dal Comune". Il caso sollevato da consiglieri di Forza Italia e M5s, la pratica inviata agli uffici di Cantone
E’ stata fino a pochi mesi fa una top manager di Microsoft, azienda da cui è in aspettativa non retribuita dopo che il sindaco di Milano Giuseppe Sala l’ha voluta come assessora alla Trasformazione digitale. E proprio nel periodo in cui il Comune si appresta a investire 2,3 milioni in sicurezza informatica, e cioè proprio in un settore in cui opera Microsoft, Roberta Cocco (nella foto) finisce al centro delle polemiche perché non ha comunicato la sua ultima dichiarazione dei redditi, relativa al 2015, quando in azienda ricopriva un ruolo dirigenziale. Eppure la legge sulla trasparenza del 2013, ripresa dal regolamento di Palazzo Marino, impone alle amministrazioni pubbliche di rendere disponibile online tale documento (“copia dell’ultima dichiarazione dei redditi”, dunque riferita anche all’anno in cui non si ricoprivano ancora cariche pubbliche), insieme a una dichiarazione sui beni posseduti dai titolari di cariche politiche, come immobili o azioni di società. Niente che Cocco abbia voluto fino al momento fornire.
Non appena i consiglieri comunali Pietro Tatarella (Forza Italia) e Patrizia Bedori (M5S) sollevano il caso, si viene a sapere che la segreteria generale del Comune già da qualche giorno ha attivato la procedure che ha portato a informare del caso l’Autorità nazionale anticorruzione guidata da Raffaele Cantone. Ma Cocco non si smuove e in una nota fa sapere che sarà “disponibile a fornire tutte le informazioni sul reddito a partire dal 2016”. Ma per l’anno precedente, i cittadini si devono accontentare di queste parole: “Nel 2015 occupavo un’altra posizione lavorativa, i miei piani e i miei progetti erano lontani dal comune di Milano, motivo per cui non ho reso pubblica la mia situazione”. Per quanto riguarda il rapporto con la multinazionale dell’informatica, l’assessora dice: “Non ricopro più alcun incarico all’interno di Microsoft, azienda per la quale ho lavorato fino al 31 agosto 2016: sono attualmente in aspettativa non retribuita, come previsto dalla legge in caso di accettazione di incarichi politici, e le azioni del gruppo Microsoft assegnate in precedenza ma non ancora maturate sono state congelate dal 1° settembre 2016, data del mio nuovo incarico, e lo saranno sino al 1° settembre 2017, data dopo la quale saranno definitivamente perse”.
Restano così inascoltate le richieste di trasparenza di Tatarella e Bedori, rilanciate oggi da un altro consigliere comunale pentastellato, Gianluca Corrado, sul blog di Beppe Grillo: “Perché non pubblicare il proprio reddito? Cosa c’è di tanto misterioso? Noi, come tutti i milanesi, pretendiamo solo chiarezza e trasparenza che, siamo sicuri, l’Anac ci fornirà”. Domande su una vicenda che incrocia temporalmente l’annuncio fatto nei giorni scorsi dalla stessa Cocco su un investimento del comune da 2,3 milioni di euro per interventi che migliorino la sicurezza informatica dei sistemi comunali, per esempio attraverso tecnologie antivirus e di protezione dei database. Ilfattoquotidiano.it ha rivolto queste tre domande allo staff dell’assessora. I servizi di sicurezza informatica che il comune di Milano acquisterà nei prossimi mesi sono servizi che Microsoft è in grado di offrire? Le azioni della società a cui fa riferimento Cocco sono stock option o sono azioni di altro tipo? Vi risulta che il comitato per la Legalità e Trasparenza presieduto da Gherardo Colombo stia approfondendo la questione della mancata comunicazione dei dati? Dallo staff si limitano a rispondere alla prima domanda, spiegando che i servizi informatici verranno acquistati attraverso la piattaforma Consip, la centrale unica degli acquisti della Pubblica amministrazione, dove al momento Microsoft non risulta presente.
@gigi_gno