Festival di Sanremo 2017

Sanremo 2017, perché Raul Bova e Rocio Munoz Morales sono tra i superospiti?

Carlo Conti, per pietà, rispondi a questo quesito fondamentale per la tenuta nervosa di chi si sta arrovellando da ore

La polemica di Domenico Naso

Nella giornata di mercoledì, l’ANSA ha annunciato alcuni dei “superospiti” del prossimo Festival di Sanremo. Bene, bravi, bis. Il Festival non è Festival senza superospiti, perché vanno bene le canzonette ma pretendiamo anche un po’ di nomi di peso a livello internazionale. Il sempreverde Robbie Williams fa sempre piacere, ancora di più quest’anno, con un bel disco pubblicato. I Clean Bandit accontentano i più giovani e garantiscono un po’ di bella musica, probabilmente il tormentone Rockabye. L’ultimo elemento di questa terzetto annunciato dall’ANSA (anche se, a onor del vero, lo aveva già anticipato TvBlog giorni fa), però, fa storcere il naso anzichenò: Raoul Bova e Rocio Munoz Morales. Superospiti. Super.

Si leva tra le folle attonite una e una sola domanda: perché? Cosa hanno fatto i due piccioncini nella vita per essere SUPEROSPITI (scusate il maiuscolo, ma è d’uopo per rendere l’idea) del Festival di Sanremo? Raoul Bova è un attore molto gettonato ma anche molto sopravvalutato, di certo noto più per l’innegabile avvenenza fisica che per il talento. Rocio, invece, è nota di riflesso, proprio perché da qualche anno compagna di Bova, e a Sanremo peraltro c’è già stata come valletta nella prima edizione targata Conti (accanto a Emma e Arisa).

Ora, invece, calcheranno insieme il palco dell’Ariston come superospiti. Per fare cosa? Non si sa e probabilmente non faranno nulla di nulla, anche perché nulla di nulla possono realisticamente fare. Perché Carlo Conti li ha scelti? Qual è stato il criterio usato per inserirli nell’elenco prestigioso dei superospiti? Non si capisce davvero e da quasi 24 ore in molti continuano a chiederselo, senza trovare risposta adeguata.

Spiace persino accanirsi, perché in fondo i due non sono nemmeno antipatici. Ma gli ospiti belle statuine possono andar bene (e nemmeno) solo quando trattasi di divi hollywoodiani, il cui nome da solo basta a giustificarne la presenza. Certo, in passato abbiamo assistito a presenze francamente misere come quella di Hugh Grant nel 2005, imbarazzante e imbarazzato a prendere un té con Paolo Bonolis, mentre una Clerici infagottata scendeva dalle scale gracchiando “She”. Ma era pur sempre Hugh Grant, signora mia, mica Raoul Bova e Rocio Munoz Morales.

A questo punto, l’attesa spasmodica di scoprire cosa diavolo potranno mai fare i due belli che non ballano sul palco con Conti e De Filippi è alle stelle. Balleranno? Canteranno? Presenteranno uno dei cantanti in gara? O molto più probabilmente entreranno in scena, mostreranno alle camere quanto sono fighi e toglieranno il disturbo in men che non si dica? Tocca sperare in questa ultima opzione, confidando in una presenza veloce e indolore. Il dubbio atroce, però, resterà: perché diavolo Raoul Bova e Rocio Munoz Morales saranno tra i SUPEROSPITI del prossimo Festival di Sanremo? Carlo Conti, per pietà, rispondi a questo quesito fondamentale per la tenuta nervosa di chi si sta arrovellando da ore.

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