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Unione europea, come il federalismo può portarci alla pace

Dici “Stati Uniti d’Europa” e in molti pensano a una super potenza europea con una Bruxelles padrona e i popoli del Vecchio continente costretti alla cieca servitù. Ma il concetto stesso di Stati Uniti d’Europa ha un significato e un’origine ben diversi. Francesco Gui, professore ordinario di storia moderna all’università La Sapienza di Roma e coordinatore della rete l’Università per l’Europa. Verso l’Unione politica, spiega come l’idea di una federazione europea nasca direttamente dalla rivoluzione americana del 1775 come “un modo per unire i popoli diverso dall’allora sistema europeo fatto di Stati sempre in guerra tra loro”.

Gli americani hanno fatto loro il concetto del “quacchero William Penn”, padre della Pennsylvania – dove è stata firmata la Costituzione americana -, tra i protagonisti dei contratti con gli indiani d’America, figlio di un ammiraglio inglese e reduce dalle perenni guerre europee. Gui spiega il legame originario tra la tradizione del pacifismo e il federalismo politico, “non a caso molti americani antischiavisti sono venuti in Europa con movimenti pacifisti dopo caduta di Napoleone”.

Nel 1849 alla Conferenza della Pace universale organizzata a Parigi, Victor Hugo disse che “verrà un giorno in cui gli europei saranno tra loro come oggi gli abitanti della Provenza, la Normandia e la Loira e le due parti dell’Atlantico si daranno la mano”. Nel 1867 a presiedere la Lega per la Pace e la Libertà a Ginevra fu chiamato Giuseppe Garibaldi, dal momento che “il risorgimento italiano aveva pensato l’unificazione italiana in funzione di una futura unità europea”. A parlare di Stati Uniti d’Europa fu anche l’inglese Winston Churchill, salvo poi comportarsi in modo contraddittorio una volta diventato Premier.

Sempre l’Italia fu protagonista dello sviluppo del concetto di federazione europea: Luigi Einaudi a fine ‘800 scriveva sul Corriere della Sera del bisogno di “un’unità europea” sia pure intergovernativa. “Alcide De Gasperi e Altiero Spinelli andavano molto d’accordo” sulla visione dell’Europa del futuro, e fu proprio Spinelli a riproporre il ruolo costituente del Parlamento europeo dal 1976 eletto a suffragio universale. “Gli Stati Uniti d’Europa non sono il ruolo della decisione del Duce ma del compromesso tra soggetti diversi che trovano una posizione comune basata sul compromesso”.