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L’Unità, redazione in sciopero: “Clima avvelenato, l’ad ha minacciato i rappresentanti sindacali dei giornalisti”

A quattro giorni dalle decisioni dell'assemblea dei soci sul futuro del giornale, il comitato di redazione denuncia che l’ad de l’Unità srl Guido Stefanelli si è rivolto a uno dei membri dicendogli: "Quando la scure si abbatterà su di voi, la morte avrà la mia faccia". L'ufficio stampa di Piesse, socio di maggioranza dell'editrice, ha smentito
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L’Unità domenica non sarà in edicola: la rappresentanza sindacale dei giornalisti ha proclamato un giorno di sciopero denunciando “un clima avvelenato” a quattro giorni dall’1 febbraio, “quando l’assemblea dei soci dovrà decidere la ricapitalizzazione o la messa in liquidazione del giornale”. Il comitato di redazione, in una nota, ha denunciato che l’amministratore delegato de l’Unità srl, Guido Stefanelli, si è rivolto a uno dei rappresentanti della redazione dicendogli: “Quando la scure si abbatterà su di voi, la morte avrà la mia faccia”. L’ufficio stampa di Piesse, socio di maggioranza dell’editrice, ha smentito sostenendo che “quanto riportato dal comunicato del Cdr non corrisponde a verità. In questi giorni, come negli ultimi tempi, l’Amministratore delegato e tutta la società editrice del giornale è impegnata nel tentativo di salvare l’Unità e i posti di lavoro dei giornalisti”.

Tensione alle stelle, dunque, e nuove accuse al segretario del Pd Matteo Renzi dopo il duro attacco del direttore Sergio Staino: “Al segretario e ai soci di maggioranza de l’Unità srl abbiamo rivolto domande di merito sulla situazione del giornale, sulle responsabilità e le prospettive. Non abbiamo ricevuto risposte. Se non silenzi, insulti, minacce e generiche rassicurazioni”, scrive il cdr. “Non ci faremo intimidire. In gioco non sono solo 36 posti di lavoro, ma il futuro stesso del giornale, la sua vita o la sua morte”.

“Useremo tutti gli strumenti, politici, sindacali, legali, per difendere i nostri diritti. Per questo domani l’Unità non sarà edicola. Per i lavoratori è una scelta dolorosa, sotto ogni punto di vista, ma inevitabile di fronte all’atteggiamento dell’azienda. Ai nostri lettori chiediamo di esserci vicini. Al segretario del Partito Democratico chiediamo inoltre, come ha annunciato, di incontrare il socio di maggioranza. Il tempo sta per scadere e nulla deve restare intentato. Continuiamo a credere che l’Unità, e non solo per la sua storia, sia ancora e deve continuare ad essere una voce importante, uno strumento insostituibile per la sinistra e per il partito di riferimento, il Pd”, conclude il cdr.

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