L'idea è venuta alla Confartigianato della città che punta a creare una cooperativa. Il luogo di lavoro? Dalla stazione al tribunale, fino all’aeroporto. Il salario in media potrebbe aggirarsi tra i mille e i 1.200 euro al mese
Cercasi ‘sciuscià‘ – lustrascarpe – a Palermo. All’annuncio lanciato dalla Confartigianato del capoluogo siciliano sono arrivate 70 candidature, anche di laureati. L’idea è venuta alla presidente dell’ente, Nunzia Reina, che ha voluto rilanciare l’antico mestiere, pensando di costruire una cooperativa in cui raggruppare 15 persone al quale dare uno stipendio fisso a fine mese. Il luogo di lavoro? Dalla stazione al tribunale, fino all’aeroporto dove i viaggiatori potranno farsi dare un’ultima lucidata alle calzature prima di imbarcarsi.
In una terra dove la disoccupazione giovanile raggiunge il 50%, proprio l’idea dello stipendio fisso, tanto agognato oggigiorno, ha fatto si che sulla scrivania della Reina ‘piovessero’ decine di curriculum. Tra i candidati anche alcune donne come Concetta Zummo, 26 anni, un diploma di maturità classica in tasca. “Ho presentato il curriculum – spiega – perché ritengo che sia una buona opportunità per lavorare in modo stabile. Dopo il liceo, mi sono iscritta all’università a Palermo per studiare al Dams. Poi ho deciso di fermarmi per lavorare, mi arrangio come posso. Questa per me è un’opportunità”.
Ma nella sede palermitana di Confartigianato continuano ad arrivare curriculum. “Siamo a quota 74 – dice soddisfatto il presidente Reina – ne sono arrivati altri in queste ore. Li valuteremo. Che ci siano laureati tra i candidati non credo sia uno scandalo. E’ un’opportunità che diamo. Evidentemente i ragazzi credono nel progetto. Lo stipendio in media potrebbe aggirarsi tra i mille e i 1.200 euro al mese. A chi sarà selezionato, oltre al periodo di formazione forniremo gratuitamente gli strumenti di lavoro. Ci saranno 15 postazione in centro a Palermo e in alcuni nodi strategici come la stazione, il tribunale e l’aeroporto di Palermo”. Il mestiere di lustrascarpe, conclude il presidente, “era una tradizione a Palermo e tra i ragazzi arrivati ieri a colloquio, ce n’era una il cui padre faceva proprio questo di mestiere. Mi ha colpito, dicendomi abbiamo vissuto grazie al suo lavoro, non ci ha fatto mancare nulla”. Una prima tranche di aspiranti sciuscià è stata esaminata ieri, mercoledì 25 gennaio, la prossima selezione si svolgerà il 1 febbraio.