La Duma, la Camera bassa del Parlamento russo, ha approvato in maniera definitiva, con 380 voti a favore e tre contrari, il disegno di legge che depenalizza la violenza domestica Prima di entrare a far parte del corpus legislativo l’iniziativa dovrà passare in Senato e poi essere sottoscritta dal presidente Vladimir Putin. La bozza di legge, proposta dalla senatrice Yelena Mizulina, declassa i maltrattamenti familiari da reati penali a reati amministrativi. Un cittadino coinvolto per la prima volta come colpevole in un reato legato alla violenza domestica non sarebbe più giudicato in base al codice penale, ma pagherebbe soltanto una multa di 500 dollari o farebbe servizio presso una comunità. Solo se il reato fosse invece reiterato, sarebbe presa in considerazione una pena detentiva.
Il disegno di legge, aspramente criticato dagli attivisti per la difesa dei diritti umani, è stato avanzato dopo che una sentenza della Corte suprema ha depenalizzato le percosse che non infliggono danni fisici ma non ha toccato il carattere penale delle percosse contro i propri familiari facendo insorgere i più conservatori come la senatrice (ed ex deputata della Duma) Mizulina, secondo cui il reato di “maltrattamento in famiglia” è “anti-familiare”. Secondo il presidente della Duma, Viaceslav Volodin, la depenalizzazione dei maltrattamenti in famiglia è una “condizione per creare famiglie forti”. Stando a un sondaggio dell’istituto Vtsiom (controllato dallo Stato), il 59% dei russi è a favore del disegno di legge, mentre il 33% è contrario. Comunque, il 79% dei cittadini della Federazione russa ha un atteggiamento negativo verso qualunque violenza in famiglia.
“Questo progetto di legge è un tentativo nauseante di legalizzare le violenze domestiche, su cui le autorità russe per molti anni hanno preferito chiudere un occhio”. Arriva secca e puntuale la condanna da parte di Amnesty International. Secondo quanto riporta la Bbc, i dati ufficiali sulla violenza domestica in Russia sono limitati, ma le stime sulla base di studi regionali suggeriscono che circa 600mila donne russe subiscano abusi fisici e verbali tra le mura domestiche, e che ogni anno siano 14mila le persone che perdono la vita a causa delle violenze inflitte da mariti o partner, quasi 40 al giorno. Anche le Nazioni Unite hanno in passato criticato Mosca per la sua incapacità di promuovere i diritti delle donne.