“Spesso ci chiedono il motivo per cui continuiamo a fare dischi: la nostra continua ricerca, la voglia di scoprire nuovi approcci alla musica e un nuovo modo di creare e suonare insieme che ci permetta di sorprenderci, ecco è questo che ci spinge ad andare avanti”. Sulle scene da oltre 20 anni e autori da sempre di dischi non convenzionali, gli emiliani Julie’s Haircut, sono partiti da un garage-rock proseguendo in una loro personale evoluzione, approdando a una formula che coniuga dark rock e psichedelia.
Come nell’ultimo album, in uscita il 17 febbraio, intitolato Invocation And Ritual Dance Of My Demon Twin. “Il disco – racconta Nicola Caleffi, membro fondatore e chitarrista del gruppo – nasce da una serie di registrazioni effettuate negli ultimi due anni sulle quali siamo tornati successivamente, selezionando i momenti più interessanti da sviluppare”.
Composto da otto brani, “inizialmente erano strumentali – spiega Caleffi –, poi ci siamo confrontati con i proprietari dell’etichetta inglese Rocket Recordings che ha pubblicato il disco, e sono stati proprio loro a spronarci a inserire le parti cantate”. E se per qualcuno il sound può sembrare troppo derivativo dalla lezione impartita dalle band psichedeliche britanniche, l’intensità dei pezzi, l’energia e il carisma non lasciano indifferenti. In brani come Salting Traces e Orpheus Rising, le luci vivide si accendono senza nascondere però il buio profondo che li avvolge.
Nicola, come è nato il vostro nuovo disco? Da cosa è stato ispirato?
Da una serie di registrazioni effettuate negli ultimi due anni, improvvisando e mettendo insieme svariate ore di musica sulla quale siamo tornati successivamente, selezionando i momenti più interessanti da sviluppare, materia grezza affinata in seguito.
Mi spieghi il significato del titolo che avete scelto?
Il titolo contiene due riferimenti ad artisti, uno musicale e l’altro cinematografico: Frank Zappa, che scrisse un pezzo intitolato Invocation & Ritual Dance of the Young Pumpkin e poi il regista Kenneth Anger autore del film Invocation of My Demon Brother. Insieme compongono un mix di richiami che sono per noi più dei giochi che non delle vere e proprie influenze. Sulla copertina ci sono due gemelle attrici americane di origini ungheresi che hanno lavorato negli Stati Uniti a cavallo tra gli anni ’20 e ’30 del secolo scorso. L’idea era quella di richiamare il legame che c’è non solo nei gemelli ma in ogni essere umano con la propria ombra, una sorta di gemello interiore che ognuno di noi ha, che è il nostro sé, concetto elaborato dal grande psicanalista Carl Gustav Jung.
Voi siete sulle scene dal 1994, è possibile fare un bilancio di tutti questi anni?
La musica è una passione che continuiamo a coltivare: il nostro primo disco è del ‘99, negli anni siamo molto cambiati, quella che facciamo oggi è radicalmente diversa da quella dei nostri esordi e anche la formazione è cambiata molto. Nonostante tutto, però, c’è una continuità fortissima che caratterizza il percorso musicale dei Julie’s Haircut e c’è un filo conduttore che caratterizza l’evoluzione di questo gruppo.
Che senso ha fare psichedelia nel 2017?
Ha lo stesso senso che poteva avere negli anni ’60, ’70, ’80, ’90 e 2000. È vero che la nostra musica si rifà alla psichedelia, ma all’interno della nostra proposta ci sono tante cose diverse, che non sono riconducibili unicamente a quel mondo lì. Però nello specifico, la psichedelia è una forma musicale che è vero nasce negli anni ’60 con le droghe e l’espansione della coscienza e il movimento giovanile e quant’altro, ma è una forma musicale senza tempo che può anche essere avvicinata a certe forme d’avanguardia, come il minimalismo o il free jazz. L’approcciarsi a questa musica oggi c’è nella misura in cui gli riconosciamo una sorta di universalità, che non è legata né a un genere musicale né a un periodo storico, ma che li trascende tutti.
Foto di Ilaria Magliocchetti Lombi
Pasquale Rinaldis
Giornalista
Musica - 28 Gennaio 2017
Julie’s Haircut, il nuovo disco tra dark rock e suoni psichedelici
“Spesso ci chiedono il motivo per cui continuiamo a fare dischi: la nostra continua ricerca, la voglia di scoprire nuovi approcci alla musica e un nuovo modo di creare e suonare insieme che ci permetta di sorprenderci, ecco è questo che ci spinge ad andare avanti”. Sulle scene da oltre 20 anni e autori da sempre di dischi non convenzionali, gli emiliani Julie’s Haircut, sono partiti da un garage-rock proseguendo in una loro personale evoluzione, approdando a una formula che coniuga dark rock e psichedelia.
Come nell’ultimo album, in uscita il 17 febbraio, intitolato Invocation And Ritual Dance Of My Demon Twin. “Il disco – racconta Nicola Caleffi, membro fondatore e chitarrista del gruppo – nasce da una serie di registrazioni effettuate negli ultimi due anni sulle quali siamo tornati successivamente, selezionando i momenti più interessanti da sviluppare”.
Composto da otto brani, “inizialmente erano strumentali – spiega Caleffi –, poi ci siamo confrontati con i proprietari dell’etichetta inglese Rocket Recordings che ha pubblicato il disco, e sono stati proprio loro a spronarci a inserire le parti cantate”. E se per qualcuno il sound può sembrare troppo derivativo dalla lezione impartita dalle band psichedeliche britanniche, l’intensità dei pezzi, l’energia e il carisma non lasciano indifferenti. In brani come Salting Traces e Orpheus Rising, le luci vivide si accendono senza nascondere però il buio profondo che li avvolge.
Nicola, come è nato il vostro nuovo disco? Da cosa è stato ispirato?
Da una serie di registrazioni effettuate negli ultimi due anni, improvvisando e mettendo insieme svariate ore di musica sulla quale siamo tornati successivamente, selezionando i momenti più interessanti da sviluppare, materia grezza affinata in seguito.
Mi spieghi il significato del titolo che avete scelto?
Il titolo contiene due riferimenti ad artisti, uno musicale e l’altro cinematografico: Frank Zappa, che scrisse un pezzo intitolato Invocation & Ritual Dance of the Young Pumpkin e poi il regista Kenneth Anger autore del film Invocation of My Demon Brother. Insieme compongono un mix di richiami che sono per noi più dei giochi che non delle vere e proprie influenze. Sulla copertina ci sono due gemelle attrici americane di origini ungheresi che hanno lavorato negli Stati Uniti a cavallo tra gli anni ’20 e ’30 del secolo scorso. L’idea era quella di richiamare il legame che c’è non solo nei gemelli ma in ogni essere umano con la propria ombra, una sorta di gemello interiore che ognuno di noi ha, che è il nostro sé, concetto elaborato dal grande psicanalista Carl Gustav Jung.
Voi siete sulle scene dal 1994, è possibile fare un bilancio di tutti questi anni?
La musica è una passione che continuiamo a coltivare: il nostro primo disco è del ‘99, negli anni siamo molto cambiati, quella che facciamo oggi è radicalmente diversa da quella dei nostri esordi e anche la formazione è cambiata molto. Nonostante tutto, però, c’è una continuità fortissima che caratterizza il percorso musicale dei Julie’s Haircut e c’è un filo conduttore che caratterizza l’evoluzione di questo gruppo.
Che senso ha fare psichedelia nel 2017?
Ha lo stesso senso che poteva avere negli anni ’60, ’70, ’80, ’90 e 2000. È vero che la nostra musica si rifà alla psichedelia, ma all’interno della nostra proposta ci sono tante cose diverse, che non sono riconducibili unicamente a quel mondo lì. Però nello specifico, la psichedelia è una forma musicale che è vero nasce negli anni ’60 con le droghe e l’espansione della coscienza e il movimento giovanile e quant’altro, ma è una forma musicale senza tempo che può anche essere avvicinata a certe forme d’avanguardia, come il minimalismo o il free jazz. L’approcciarsi a questa musica oggi c’è nella misura in cui gli riconosciamo una sorta di universalità, che non è legata né a un genere musicale né a un periodo storico, ma che li trascende tutti.
Foto di Ilaria Magliocchetti Lombi
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(Adnkronos) - Un Napoli a due facce batte il Genoa nell’anticipo del 17° turno di Serie A e si riprende la vetta della classifica almeno per una notte. A Marassi la squadra di Conte parte bene, soffre nella ripresa e liquida 2-1 la pratica rossoblù, grazie alle reti di Anguissa e Rrahmani. Gli azzurri volano a 39 punti e superano almeno per il momento l’Atalanta, ferma a quota 38 e impegnata domenica contro l’Empoli.
Il Napoli parte forte e mette subito le cose in chiaro. Gli azzurri bussano già al 5’ alla porta di Leali, con Lukaku che di testa centra la traversa. Poi, intorno al quarto d’ora, è un altro colpo di testa a regalare il vantaggio agli uomini di Conte: Neres crossa, Anguissa brucia Frendrup e salta più in alto di tutti per l’1-0. Partita sbloccata, con Conte che esulta e se la ride in panchina insieme allo staff. Passano altri 8 minuti e il tecnico salentino esulta ancora per il raddoppio, firmato da Rrahmani: Lobotka crossa, il difensore stacca di testa e infila Leali. Due a zero all’intervallo. La squadra di Vieira torna in campo con un altro piglio: dopo pochi secondi, Pinamonti si fa vedere dalle parti di Meret con un bel tiro a giro dal limite, che chiama il portiere al gran colpo di reni, e poi accorcia le distanze al 51’. Palla perfetta di Vitinha e piattone in rete. La partita cambia qui: il Genoa prende coraggio e si affaccia spesso oltre la trequarti, mentre il Napoli ha da difendere ma trova spazi per lanciare le frecce in contropiede. A un quarto d'ora dalla fine, Conte si gioca i cambi davanti e butta dentro la coppia Simeone-Kvaratskhelia al posto di Lukaku e Neres. È una mossa che riaccende gli azzurri, che tornano pericolosi con i guizzi del georgiano. Il pericolo più grande degli ultimi minuti arriva però da Balotelli (entrato a una manciata di minuti dal novantesimo al posto di Miretti). Il cross dalla sinistra pesca in area l'attaccante, ma sulla deviazione è fondamentale l'intervento di Meret, che devia il pallone sul palo. Sospiro di sollievo per Conte, che soffre un po' e porta a casa tre punti d'oro. Per qualche ora, guarderà tutti dall'alto.
(Adnkronos) - Un Napoli a due facce batte il Genoa nell’anticipo del 17° turno di Serie A e si riprende la vetta della classifica almeno per una notte. A Marassi la squadra di Conte parte bene, soffre nella ripresa e liquida 2-1 la pratica rossoblù, grazie alle reti di Anguissa e Rrahmani. Gli azzurri volano a 39 punti e superano almeno per il momento l’Atalanta, ferma a quota 38 e impegnata domenica contro l’Empoli.
Il Napoli parte forte e mette subito le cose in chiaro. Gli azzurri bussano già al 5’ alla porta di Leali, con Lukaku che di testa centra la traversa. Poi, intorno al quarto d’ora, è un altro colpo di testa a regalare il vantaggio agli uomini di Conte: Neres crossa, Anguissa brucia Frendrup e salta più in alto di tutti per l’1-0. Partita sbloccata, con Conte che esulta e se la ride in panchina insieme allo staff. Passano altri 8 minuti e il tecnico salentino esulta ancora per il raddoppio, firmato da Rrahmani: Lobotka crossa, il difensore stacca di testa e infila Leali. Due a zero all’intervallo. La squadra di Vieira torna in campo con un altro piglio: dopo pochi secondi, Pinamonti si fa vedere dalle parti di Meret con un bel tiro a giro dal limite, che chiama il portiere al gran colpo di reni, e poi accorcia le distanze al 51’. Palla perfetta di Vitinha e piattone in rete. La partita cambia qui: il Genoa prende coraggio e si affaccia spesso oltre la trequarti, mentre il Napoli ha da difendere ma trova spazi per lanciare le frecce in contropiede. A un quarto d'ora dalla fine, Conte si gioca i cambi davanti e butta dentro la coppia Simeone-Kvaratskhelia al posto di Lukaku e Neres. È una mossa che riaccende gli azzurri, che tornano pericolosi con i guizzi del georgiano. Il pericolo più grande degli ultimi minuti arriva però da Balotelli (entrato a una manciata di minuti dal novantesimo al posto di Miretti). Il cross dalla sinistra pesca in area l'attaccante, ma sulla deviazione è fondamentale l'intervento di Meret, che devia il pallone sul palo. Sospiro di sollievo per Conte, che soffre un po' e porta a casa tre punti d'oro. Per qualche ora, guarderà tutti dall'alto.
(Adnkronos) - Un bel Napoli batte il Genoa nell’anticipo del 17° turno di Serie A e si riprende la vetta della classifica almeno per una notte. A Marassi la squadra di Conte liquida 2-1 la pratica rossoblù, grazie alle reti di Anguissa e Rrahmani. Gli azzurri volano a 39 punti e superano almeno per il momento l’Atalanta, ferma a quota 38 e impegnata domenica contro l’Empoli.
Il Napoli parte forte e mette subito le cose in chiaro. Gli azzurri bussano già al 5’ alla porta di Leali, con Lukaku che di testa centra la traversa. Poi, intorno al quarto d’ora, è un altro colpo di testa a regalare il vantaggio agli uomini di Conte: Neres crossa, Anguissa brucia Frendrup e salta più in alto di tutti per l’1-0. Partita sbloccata, con Conte che esulta e se la ride in panchina insieme allo staff. Passano altri 8 minuti e il tecnico salentino esulta ancora per il raddoppio, firmato da Rrahmani: Lobotka crossa, il difensore stacca di testa e infila Leali. Due a zero all’intervallo. La squadra di Vieira torna in campo con un altro piglio: dopo pochi secondi, Pinamonti si fa vedere dalle parti di Meret con un bel tiro a giro dal limite, che chiama il portiere al gran colpo di reni, e poi accorcia le distanze al 51’. Palla perfetta di Vitinha e piattone in rete. La partita cambia qui: il Genoa prende coraggio e si affaccia spesso oltre la trequarti, mentre il Napoli ha da difendere ma trova spazi per lanciare le frecce in contropiede. A un quarto d'ora dalla fine, Conte si gioca i cambi davanti e butta dentro la coppia Simeone-Kvaratskhelia al posto di Lukaku e Neres. È una mossa che riaccende gli azzurri, che tornano pericolosi con i guizzi del georgiano. Il pericolo più grande degli ultimi minuti arriva però da Balotelli (entrato a una manciata di minuti dal novantesimo al posto di Miretti). Il cross dalla sinistra pesca in area l'attaccante, ma sulla deviazione è fondamentale l'intervento di Meret, che devia il pallone sul palo. Sospiro di sollievo per Conte, che soffre un po' e porta a casa tre punti d'oro. Per qualche ora, guarderà tutti dall'alto.
(Adnkronos) - Un bel Napoli batte il Genoa nell’anticipo del 17° turno di Serie A e si riprende la vetta della classifica almeno per una notte. A Marassi la squadra di Conte liquida 2-1 la pratica rossoblù, grazie alle reti di Anguissa e Rrahmani. Gli azzurri volano a 39 punti e superano almeno per il momento l’Atalanta, ferma a quota 38 e impegnata domenica contro l’Empoli.
Il Napoli parte forte e mette subito le cose in chiaro. Gli azzurri bussano già al 5’ alla porta di Leali, con Lukaku che di testa centra la traversa. Poi, intorno al quarto d’ora, è un altro colpo di testa a regalare il vantaggio agli uomini di Conte: Neres crossa, Anguissa brucia Frendrup e salta più in alto di tutti per l’1-0. Partita sbloccata, con Conte che esulta e se la ride in panchina insieme allo staff. Passano altri 8 minuti e il tecnico salentino esulta ancora per il raddoppio, firmato da Rrahmani: Lobotka crossa, il difensore stacca di testa e infila Leali. Due a zero all’intervallo. La squadra di Vieira torna in campo con un altro piglio: dopo pochi secondi, Pinamonti si fa vedere dalle parti di Meret con un bel tiro a giro dal limite, che chiama il portiere al gran colpo di reni, e poi accorcia le distanze al 51’. Palla perfetta di Vitinha e piattone in rete. La partita cambia qui: il Genoa prende coraggio e si affaccia spesso oltre la trequarti, mentre il Napoli ha da difendere ma trova spazi per lanciare le frecce in contropiede. A un quarto d'ora dalla fine, Conte si gioca i cambi davanti e butta dentro la coppia Simeone-Kvaratskhelia al posto di Lukaku e Neres. È una mossa che riaccende gli azzurri, che tornano pericolosi con i guizzi del georgiano. Il pericolo più grande degli ultimi minuti arriva però da Balotelli (entrato a una manciata di minuti dal novantesimo al posto di Miretti). Il cross dalla sinistra pesca in area l'attaccante, ma sulla deviazione è fondamentale l'intervento di Meret, che devia il pallone sul palo. Sospiro di sollievo per Conte, che soffre un po' e porta a casa i tre punti. Per qualche ora, guarderà tutti dall'alto.
Roma, 21 dic (Adnkronos) - Il concerto di Natale alla Camera "Morricone dirige Morricone", registrato questo pomeriggio nell'Aula di Montecitorio, sarà in onda su Rai 1, a cura di Rai Parlamento, lunedì 23 dicembre alle 15.30. Alla stessa ora sarà trasmesso anche sulla webtv della Camera e sul canale satellitare. Lo rende noto la Camera.
L'evento è introdotto dal Presidente Lorenzo Fontana. Il Maestro Andrea Morricone esegue molte delle celebri composizioni del padre Ennio. Il programma, introdotto dall'Inno italiano, abbraccia i brani più famosi, da "Gli Intoccabili" a "The Mission". A interpretare le musiche sono: l'orchestra Roma Sinfonietta, con la direzione del Maestro Andrea Morricone e il Coro Claudio Casini dell'Università di Roma Tor Vergata diretto dal Maestro Stefano Cucci. La direzione artistica è a cura di Luigi Lanzillotta.
Roma, 21 dic (Adnkronos) - “Le dimissioni del capo del Dap Giovanni Russo sono il segno evidente del fallimento delle politiche del governo sul carcere a fronte delle tragiche condizioni in cui versano". Lo dice Riccardo Magi.
"Sovraffollamento, suicidi, abusi, condizioni disumane indegne per un Paese europeo. Ed evidentemente sono anche il frutto del fatto che la linea portata avanti dal sottosegretario Delmastro Delle Vedove non ha favorito una visione e un approccio ai problemi del carcere compatibili con la Costituzione. Nordio riferisca in aula al più presto in aula e spieghi se sulle carceri vuole cambiare rotta o proseguire su questa linea disastrosa”, conclude il segretario di Più Europa.
Roma, 21 dic (Adnkronos) - "Le dimissioni di Giovanni Russo dal vertice del Dap sono una conferma del fallimento di una politica carceraria di questo Ministero, di questo Governo". Lo dicono la responsabile Giustizia Pd Debora Serracchiani, il capogruppo dem in Bicamerale Antimafia Walter Verini e i due capigruppo dem delle commissioni Giustizia Senato e Camera Alfredo Bazoli e Federico Gianassi.
"Questi due anni hanno aggravato una situazione difficile, con il dramma dei suicidi dei detenuti, con un sovraffollamento disumano, con condizioni difficilissime anche per il lavoro della Polizia Penitenziaria. E con risposte inesistenti e ciniche da parte di Ministro e Sottosegretari. Anche le condizioni di lavoro del Dap sono state rese certamente più difficili. Chiameremo Nordio a riferire alle Camere sulla gravità ulteriore della situazione", aggiungono.