“Era arrivato ieri sera, il Comandante Generale della Guardia di Finanza Giorgio Toschi, per ricevere l’ordine della Minerva, che ci aveva fatto l’onore di accettare. Poi però, per impegni urgenti, e per il richiamo del Capo dello Stato, è dovuto ritornare improvvisamente a Roma”. Parola di Carmine di Ilio, rettore dell’Università Gabriele D’annunzio di Chieti e Pescara, che giovedì mattina ha inaugurato il nuovo anno accademico. In realtà i fatti stanno diversamente e se Di Ilio ieri avesse letto il Fatto Quotidiano, sarebbe stato più preciso, nel raccontare la defezione di Toschi.
È vero che il chietino Giorgio Toschi, comandante della Guardia di Finanza, la mattina del 26 gennaio avrebbe dovuto ricevere nella sua città natale un riconoscimento prezioso: l’Università d’Annunzio gli avrebbe dovuto conferire, con annessa medaglia d’oro, l’onore di appartenere all’Ordine delle Minerve. Ma qualcosa non è andata per il verso giusto. La sera del 25 il Fatto Quotidiano ha contattato fonti interne al Comando generale della Gdf per rivolgere a Toschi una domanda elementare: è opportuno che Toschi venga insignito dall’università guidata dal rettore Carmine di Ilio? C’è infatti un dettaglio che rende imbarazzante la vicenda. Di Ilio è coinvolto in un’indagine per truffa e abuso che riguarda proprio l’università chietina. E a chi sono affidate le indagini? Alla Guardia di Finanza.
E cosa viene in mente al rettore Di Ilio nel novembre 2016? Comunica al Senato accademico che il 26 gennaio intende conferire il premio a Carmela Remigio, cantante di opera lirica di fama internazionale, e a Giorgio Toschi. Pochi minuti dopo arriva la risposta: “Sapevo dell’inchiesta – ci fa sapere il Comandante generale – e ho avviato degli accertamenti interni per valutare fino all’ultimo la possibilità di partecipare. La vostra domanda mi conferma la criticità della situazione: intendo rinunciare al premio, che pure da cittadino abruzzese avrei molto gradito, ma mio malgrado, per il ruolo istituzionale che rivesto, e le indagini in corso, per me non è opportuno ritirarlo”. Nessun impegno urgente. Nessun richiamo del presidente Mattarella. Ragioni di opportunità. Per le indagini in corso. Qualcuno avverta il magnifico rettore.