Per chiunque volesse trasformare a gas la propria auto o veicolo commerciale, questo potrebbe essere il momento giusto. Tornano infatti gli incentivi tramite fondi ICBI (Iniziativa carburanti a basso impatto), anche se in realtà la cifra accantonata non è ingente: 1.807.500 euro, per contributi che vanno dai 500 ai 1.000 euro per trasformazione, a seconda della tipologia di impianto che si decide di montare. Quanto basta, cioè, per coprire più un meno un terzo dell’intero costo.
Le conversioni a metano o Gpl sono possibili sia su auto private a benzina che su veicoli commerciali a benzina o gasolio. Per quanto riguarda i contributi, va detto che sono divisi in quattro diversi importi. Se si vuole convertire a Gpl un’auto privata a benzina Euro 2 o 3 si ha diritto a 500 euro, 350 a carico del fondo ICBI e 150 a carico dell’officina richiedente. Nel caso invece, per lo stesso mezzo, si optasse per il metano la somma sale a 650 euro (500 dall’ICBI e 150 dall’officina).
Parlando di veicoli commerciali la rosa è più ampia, perché prevede Euro 2, 3, 4 e 5. Nel caso di trasformazione a Gpl il contributo è di 750 euro, mentre per quella a metano si sale a 1.000 euro. Che poi è il tetto massimo erogabile.
Va inoltre sottolineato che su alcune auto a gasolio verrà montato un dispositivo portatile che rileverà i valori reali delle emissioni proprio mentre i mezzi affrontano i percorsi di tutti i giorni. Verranno monitorati i livelli di particolato (PM) e delle altre sostanze inquinanti contemplate dai test di omologazione, al fine di consentire in futuro ai veicoli bi-fuel di circolare anche in caso di provvedimenti restrittivi della circolazione.
Limitazioni? Beh, i fondi saranno disponibili fino a esaurimento e come detto non sono molti. In più, non si tratta di una campagna nazionale ma riservata solo ai comuni che decidono di aderirvi. Sono 674 in tutta Italia e il loro elenco è disponibile sul sito internet del consorzio Ecogas (www.ecogas.it), dove tra l’altro ci si può prenotare per ottenere il contributo. Ma solo dopo che uno degli installatori che aderiscono all’iniziativa abbia verificato che il mezzo e l’intestatario della Carta di Circolazione abbiano i requisiti necessari.