Secondo la rilevazione di Ipr e Tecné per Porta a Porta, se si votasse oggi il sindaco di Roma Virginia Raggi non vincerebbe più il ballottaggio
Propositi smentiti, sia in senso negativo che in senso positivo. Perché a leggere gli ultimi sondaggi di Ipr e Tecnè per Porta a Porta né Renzi né il suo nuovo vecchio avversario D’Alema raccoglierebbero i voti che credono di poter raccogliere. Il segretario del Pd, innanzitutto: è lontanissimo dal 40% che è convinto di valere ancora nelle urne nonostante la batosta del referendum costituzionale. L’unica mezza buona notizia per l’ex premier è che nessun partito, ad oggi, da solo raggiungerebbe la soglia per poter governare. Discorso assai simile, inoltre, anche nell’ipotesi di alleanze e coalizioni più o meno fantasiose. A far da contraltare, però, ci sono i consensi che raccoglierebbe Massimo D’Alema: l’11% per Ipr, il 14% per Tecné. In entrambi i casi, sopra quel 10% che il politico di origine pugliese prospettava come apice del consenso per il nuovo progetto politico. E il Partito democratico? Senza D’Alema e il resto della minoranza dem si attesterebbe intorno a un misero 22%. Previsione a dir poco nefasta, come quella che riguarda il sindaco di Roma Virginia Raggi: se si tornasse a votare oggi, il primo cittadino del M5s non avrebbe più la maggioranza al ballottaggio.
SE SI VOTASSE OGGI NON VINCEREBBE NESSUNO – A leggere il sondaggio di Ipr per Porta a Porta, se si votasse oggi il Pd e M5S risulterebbero alla pari a Montecitorio: entrambi si fermerebbero al 30% (191 seggi ciascuno), seguiti da Lega al 13% (83 seggi), Forza Italia al 12% (76 seggi), Fratelli d’Italia al 5% (32 seggi), Sinistra Italiana al 3,5% (22 seggi), Nuovo centrodestra al 3% (19 seggi), Udc all’1 % (nessun seggio). Per l’istituto Tecné, invece, il M5S ottiene il 30,5% (194 seggi), il PD il 29% (184 seggi), la Lega e FI il 13% (83 seggi ciascuno), FDI al 5% (32 seggi), Sinistra Italiana al 3% (19 seggi), Area Popolare 3% (19 seggi), altri 3.5% (4 seggi), Circ. Estero (12 seggi). Nessuna maggioranza politica avrebbe i numeri per governare (316 quella numerica – 340/350 seggi quella operativa). Ipr e Tecné, inoltre, fanno tre ipotesi di alleanze, ma nessuna maggioranza politica avrebbe comunque i numeri per governare (316 quella numerica – 340/350 seggi quella operativa). La prima ipotesi vede il PD insieme agli altri partiti del governo attuale, agli autonomisti e ai 5 seggi estero: per Ipr prenderebbe 219 seggi, per Tecné 212. Nella seconda ipotesi, il Pd è in coalizione con gli altri partiti del governo attuale, con Forza Italia, con gli autonomisti e con 10 seggi esteri: per Ipr prenderebbe 309 seggi, per Tecné 297. La terza ipotesi, infine, vede M5s con Lega, Fratelli d’Italia e due seggi esteri: per Ipr raggiungerebbe quota 308 seggi, per Tecné 297. Anche nel caso di partiti uniti in listoni, inoltre, non si raggiungerebbe alcuna maggioranza in grado di governare. Il listone centro sinistra Pd+Ncd+Sc+Idv+Si+altri otterrebbe il 36% dei voti con 227 seggi (Ipr), 32% con 201 seggi (Tecné). Il listone di Centro destra Fi+Lelga+Fdi+Udc+altri otterrebbe il 31,5% con 198 seggi (IPR), 32,5% con 205 seggi (Tecné). La lista M5S da sola sarebbe al 30% con 189 seggi (IPR), 33% con 208 seggi (Tecné).
IL PD CON O SENZA D’ALEMA – Se si presentasse una lista scissionista di sinistra a guida D’Alema-Bersani, per Ipr il Pd si fermerebbe al 22% con 141 seggi, mentre la nuova forza dalemiana raggiungerebbe l’11% con 71 seggi. In tal caso M5S sarebbe al 29,5% con 190 seggi, la Lega al 13% con 77 seggi, Fi al 12% con 32 seggi, Ncd 3% con 19 seggi. Diverso il sondaggio registrato da Tecné: M5S 28% e 179 seggi, Pd senza sinistra 20% e 128 seggi, sinistra con minoranza Pd ormai scissa 14% e 90 seggi, Lega e Fi 13% con 83 seggi ciascuno, Fdi 5% e 32 seggi, Area popolare 3% e 19 seggi. Per il 53% degli italiani (54% per Tecné) sarebbe meglio andare alle elezioni subito con le leggi elettorali modificate dalla Consulta.
ROMA, LA RAGGI NON VINCEREBBE IL BALLOTTAGGIO – Virginia Raggi oggi non avrebbe più la maggioranza dei voti al ballottaggio. E’ quanto emerge dalla rilevazione Ipr e Tecné sempre per Porta a Porta. I due istituti hanno sondato il consenso al sindaco di Roma Virginia Raggi: solo il 43% Ipr (41% per Tecné) voterebbe ancora la Raggi al ballottaggio, mentre il 57% per Ipr e il 54% per Tecné non la voterebbe. La percentuale di voti ottenuti dalla Raggi al ballottaggio fu del 67%.