Moby Prince: 140 morti, nessun colpevole – Il traghetto Moby Prince partì da Livorno poco dopo le 22 del 10 aprile 1991, diretto ad Olbia. A bordo c’erano 66 passeggeri e 75 membri dell’equipaggio. Alle 22.25, avvenne la collisione con la petroliera Agip Abruzzo. Il Moby perforò la cisterna 7 e il greggio fuoriuscì scatenando l’incendio. Morirono 140 persone.

agip-abruzzo

L’unico a salvarsi fu il mozzo Alessio Bertrand. Secondo la magistratura italiana, pronunciatasi con due sentenze a distanza di 13 anni, l’unico colpevole è la nebbia. Nebbia d’avvezione, per la precisione. Ma le condizioni indispensabili perché si crei – aria calda, acqua fredda – non c’erano quella sera. Secondo i periti dell’inchiesta bis, andata avanti tra il 2006 e il 2010, quella non era nebbia ma vapore provocato da un guasto all’impianto caldaie di bordo. La Procura di Livorno ignorò la tesi dei due tecnici, Giuliano Rosati e Giuseppe Borsa, chiedendo l’archiviazione. Il primo processo, invece, si era concluso nel 1997: in primo grado vennero tutti assolti, mentre in secondo grado il marittimo dell’Agip Valentino Rolla fu ritenuto colpevole, ma il reato era ormai prescritto. Nessun colpevole anche per i presunti ritardi nei soccorsi.

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Viareggio e le altre stragi. “Condanne non cambiano il sistema. C’è protezione a livello politico, servono i danni punitivi”

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