La politica italiana vive in mezzo alle urgenze, ma le scelte dei malati non sono tra queste. Se infatti Pd e M5S riescono a mettersi d’accordo sui tempi della legge elettorale, sui tempi del testamento biologico prevale la politica del rinvio. Ricapitoliamo.
A metà gennaio la conferenza dei capigruppo della Camera dei deputati aveva fissato al 30 gennaio 2017 il dibattito e votazione in aula sulla proposta di legge in materia di testamento biologico (relatrice Donata Lenzi, Pd), senza la dicitura “ove conclusi i lavori di commissione”. Significa che anche se la Commissione non conclude, si decide. E invece, non hanno deciso.
Il 22 gennaio l’Ufficio di presidenza della Commissione Affari sociali (i Capigruppo della Commissione) all’unanimità hanno spostato almeno al 20 febbraio il passaggio in Aula. Almeno. Perché ci sono da esaminare quasi 288 emendamenti ammessi, la maggior parte ostruzionistici (dei 3.200 che ne erano stati presentati). In realtà, i parlamentari favorevoli a una buona legge – che preveda la vincolatività del biotestamento, la possibilità di rinunciare alla nutrizione e idratazione artificiale e la possibilità di scegliere la sedazione continua profonda – sono maggioranza in Commissione, e sarebbero maggioranza anche in Aula, se mai ci si arriverà.
Dopo dieci anni dal caso Welby, tre anni e mezzo dal deposito della legge di iniziativa popolare dell’associazione Luca Coscioni, un anno (!) di dibattito in Commissione con dodici (!) sedute di audizione, sorge spontanea una domanda: cosa impedisce al governo di fare un passo indietro e ai parlamentari favorevoli (con qualche eccezione: Pd, M5S, Sel, socialisti e altri) di unire le proprie forze in una strategia comune che preveda l’approvazione rapida della legge e il passaggio senza emendamenti al Senato?
La risposta che abbiamo raccolto a questa domanda dalle parti del Pd è la seguente: il M5S è inaffidabile, come ha dimostrato sulle unioni civili, dunque il Pd è obbligato a cercare un compromesso con i centristi. Si potrebbe obiettare che se il M5S facesse saltare la legge sul testamento biologico ne pagherebbe le conseguenze in termini di consenso (oltre l’80% degli italiani secondo tutti i sondaggi è favorevole), ma è chiaro che i giochi di partito hanno una loro logica, che raramente coincide con le speranze degli elettori.
Ora però accade che Pd e M5S abbiano appena stretto un accordo in Conferenza dei Capigruppo per accelerare la discussione sulla legge elettorale e, dunque, accelerare il percorso verso il voto. Ciò significa che, agli occhi del Pd, quello stesso M5S considerato inaffidabile sul testamento biologico (con qualche ragione per la rissa sulle unioni civili, ma di rissa si trattò) diventa improvvisamente affidabilissimo sulle regole elettorali. Non ci stupirebbe se questa “inaffidabilità selettiva” Pd-M5S si dimostrasse reciproca.
La conclusione da trarre temo sia una: il problema non è l’affidabilità o l’inaffidabilità del M5S o del Pd. Il problema è che ci sono dei temi sui quali nessun partito ha da guadagnare potere, e sono proprio quelli i temi che, alla prima occasione utile, finiscono in fondo all’agenda. Uno di questi è il diritto dei malati ad essere liberi di decidere fino alla fine, anche attraverso il testamento biologico. L’appello di Fabo a Mattarella per un’assunzione di responsabilità da parte delle istituzioni finora è rimasto inascoltato.
Naturalmente, saremmo felici di essere presto smentiti da Pd, M5S e chi altro ritenga di dare seguito alle speranze dei malati.
Marco Cappato
Tesoriere Ass. Luca Coscioni, Presidente di Eumans
Diritti - 1 Febbraio 2017
Biotestamento, ancora un rinvio. Nessun partito ha da guadagnarci
La politica italiana vive in mezzo alle urgenze, ma le scelte dei malati non sono tra queste. Se infatti Pd e M5S riescono a mettersi d’accordo sui tempi della legge elettorale, sui tempi del testamento biologico prevale la politica del rinvio. Ricapitoliamo.
A metà gennaio la conferenza dei capigruppo della Camera dei deputati aveva fissato al 30 gennaio 2017 il dibattito e votazione in aula sulla proposta di legge in materia di testamento biologico (relatrice Donata Lenzi, Pd), senza la dicitura “ove conclusi i lavori di commissione”. Significa che anche se la Commissione non conclude, si decide. E invece, non hanno deciso.
Il 22 gennaio l’Ufficio di presidenza della Commissione Affari sociali (i Capigruppo della Commissione) all’unanimità hanno spostato almeno al 20 febbraio il passaggio in Aula. Almeno. Perché ci sono da esaminare quasi 288 emendamenti ammessi, la maggior parte ostruzionistici (dei 3.200 che ne erano stati presentati). In realtà, i parlamentari favorevoli a una buona legge – che preveda la vincolatività del biotestamento, la possibilità di rinunciare alla nutrizione e idratazione artificiale e la possibilità di scegliere la sedazione continua profonda – sono maggioranza in Commissione, e sarebbero maggioranza anche in Aula, se mai ci si arriverà.
Dopo dieci anni dal caso Welby, tre anni e mezzo dal deposito della legge di iniziativa popolare dell’associazione Luca Coscioni, un anno (!) di dibattito in Commissione con dodici (!) sedute di audizione, sorge spontanea una domanda: cosa impedisce al governo di fare un passo indietro e ai parlamentari favorevoli (con qualche eccezione: Pd, M5S, Sel, socialisti e altri) di unire le proprie forze in una strategia comune che preveda l’approvazione rapida della legge e il passaggio senza emendamenti al Senato?
La risposta che abbiamo raccolto a questa domanda dalle parti del Pd è la seguente: il M5S è inaffidabile, come ha dimostrato sulle unioni civili, dunque il Pd è obbligato a cercare un compromesso con i centristi. Si potrebbe obiettare che se il M5S facesse saltare la legge sul testamento biologico ne pagherebbe le conseguenze in termini di consenso (oltre l’80% degli italiani secondo tutti i sondaggi è favorevole), ma è chiaro che i giochi di partito hanno una loro logica, che raramente coincide con le speranze degli elettori.
Ora però accade che Pd e M5S abbiano appena stretto un accordo in Conferenza dei Capigruppo per accelerare la discussione sulla legge elettorale e, dunque, accelerare il percorso verso il voto. Ciò significa che, agli occhi del Pd, quello stesso M5S considerato inaffidabile sul testamento biologico (con qualche ragione per la rissa sulle unioni civili, ma di rissa si trattò) diventa improvvisamente affidabilissimo sulle regole elettorali. Non ci stupirebbe se questa “inaffidabilità selettiva” Pd-M5S si dimostrasse reciproca.
La conclusione da trarre temo sia una: il problema non è l’affidabilità o l’inaffidabilità del M5S o del Pd. Il problema è che ci sono dei temi sui quali nessun partito ha da guadagnare potere, e sono proprio quelli i temi che, alla prima occasione utile, finiscono in fondo all’agenda. Uno di questi è il diritto dei malati ad essere liberi di decidere fino alla fine, anche attraverso il testamento biologico. L’appello di Fabo a Mattarella per un’assunzione di responsabilità da parte delle istituzioni finora è rimasto inascoltato.
Naturalmente, saremmo felici di essere presto smentiti da Pd, M5S e chi altro ritenga di dare seguito alle speranze dei malati.
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Beirut, 16 mar. (Adnkronos) - Hezbollah ha condannato in una dichiarazione gli attacchi americani contro obiettivi Houthi nello Yemen. "Affermiamo la nostra piena solidarietà nei confronti del coraggioso Yemen e chiediamo a tutti i popoli liberi del mondo e a tutte le forze di resistenza nella nostra regione e nel mondo di unirsi per contrastare il progetto sionista americano contro i popoli della nostra nazione", ha scritto in una nota il Partito di Dio.
Washington, 16 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi americani in Yemen sono "un avvertimento per gli Houthi e per tutti i terroristi". Lo ha detto a Fox News il vice inviato degli Stati Uniti per il Medio Oriente, Morgan Ortagus, sottolineando che "questa non è l'amministrazione Biden. Se colpisci gli Stati Uniti, il presidente Trump risponderà. Il presidente Trump sta ripristinando la leadership e la deterrenza americana in Medio Oriente".
Washington, 16 mar. (Adnkronos) - Steve Witkoff, ha definito "inaccettabili" le ultime richieste di Hamas in merito al cessate il fuoco a Gaza. Riferendosi alla conferenza del Cairo di inizio mese, l'inviato statunitense per il Medio Oriente ha detto alla Cnn di aver "trascorso quasi sette ore e mezza al summit arabo, dove abbiamo avuto conversazioni davvero positive, che descriverei come un punto di svolta, se non fosse stato per la risposta di Hamas".
Hamas avrebbe insistito affinché i negoziati per un cessate il fuoco permanente iniziassero lo stesso giorno del prossimo rilascio di ostaggi e prigionieri palestinesi. Secondo Al Jazeera, Hamas ha anche chiesto che, una volta approvato l'accordo, i valichi di frontiera verso Gaza venissero aperti, consentendo l'ingresso degli aiuti umanitari prima del rilascio di Edan Alexander e dei corpi di quattro ostaggi. Inoltre, il gruppo ha chiesto la rimozione dei posti di blocco lungo il corridoio di Netzarim e l'ingresso senza restrizioni per i residenti di Gaza che tornano dall'estero attraverso il valico di Rafah.
"Abbiamo trascorso parecchio tempo a parlare di una proposta di ponte che avrebbe visto il rilascio di cinque ostaggi vivi, tra cui Edan Alexander, e anche, tra l'altro, il rilascio di un numero considerevole di prigionieri palestinesi detenuti nelle carceri israeliane", ha detto Witkoff. "Pensavo che la proposta fosse convincente: gli israeliani ne erano stati informati e avvisati in anticipo". "C'è un'opportunità per Hamas, ma si sta esaurendo rapidamente", ha continuato Witkoff. " Con quello che è successo ieri con gli Houthi, ciò che è successo con il nostro ordine di attacco, incoraggerei Hamas a diventare molto più ragionevole di quanto non sia stato finora".
Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - L'esercito israeliano ha scoperto un nascondiglio di armi nel campo profughi di Nur Shams, fuori Tulkarem, nella Cisgiordania settentrionale. Lo ha reso noto l'Idf, precisando che sono state rinvenute diverse borse contenenti armi, una delle quali conteneva anche un giubbotto con la scritta 'Unrwa'. Le armi confiscate sono state consegnate alle forze di sicurezza per ulteriori indagini.
Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - Un missile lanciato dagli Houthi è caduto a Sharm el-Sheikh, nella penisola egiziana del Sinai. Lo ha riferito la radio dell'esercito israeliano, aggiungendo che l'Idf sta indagando per stabilire se il missile fosse diretto contro Israele.
Passo del Tonale, 15 mar.(Adnkronos) - Che l’aspetto competitivo fosse tornato ad essere il cuore pulsante di questa quinta edizione della Coppa delle Alpi era cosa già nota. Ai piloti il merito di aver offerto una gara esaltante, che nella tappa di oggi ha visto Alberto Aliverti e Francesco Polini, sulla loro 508 C del 1937, prendersi il primo posto in classifica scalzando i rivali Matteo Belotti e Ingrid Plebani, secondi al traguardo sulla Bugatti T 37 A del 1927. Terzi classificati Francesco e Giuseppe Di Pietra, sempre su Fiat 508 C, ma del 1938. La neve, del resto, è stata una compagna apprezzatissima di questa edizione della Coppa delle Alpi, contribuendo forse a rendere ancor più sfidante e autentica la rievocazione della gara di velocità che nel 1921 vide un gruppo di audaci piloti percorrere 2300 chilometri fra le insidie del territorio alpino, spingendo i piloti a sfoderare lo spirito audace che rappresenta la vera essenza della Freccia Rossa.
Nel pomeriggio di oggi, dalla ripartenza dopo la sosta per il pranzo a Baselga di Piné, una pioggia battente ha continuato a scendere fino all’arrivo sul Passo del Tonale, dove si è trasformata in neve. Neve che è scesa copiosa anche in occasione del primo arrivo di tappa a St. Moritz e ieri mattina, sul Passo del Fuorn. Al termine di circa 880 chilometri attraverso i confini di Italia, Svizzera e Austria, i 40 equipaggi in gara hanno finalmente tagliato il traguardo alle 17:30 di oggi pomeriggio all’ingresso della Pista Ghiaccio Val di Sole, dove hanno effettuato il tredicesimo ed ultimo Controllo Orario della manifestazione.
L’ultimo atto sportivo dell’evento è stato il giro nel circuito, all’interno del quale le vetture si sono misurate in una serie di tre Prove Cronometrate sulla neve fresca valide per il Trofeo Ponte di Legno, vinto da Francesco e Giuseppe Di Pietra. L’altro trofeo speciale, il Trofeo Città di Brescia, ovvero la sfida 1 vs 1 ad eliminazione diretta di mercoledì sera in Piazza Vittoria, era stato anch’esso vinto da Aliverti-Polini.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".