I socialdemocratici tedeschi aumentano il loro consenso grazie alla candidatura di Martin Schulz. A dirlo è il sondaggio dell’istituto Forsa: in una settimana l’Spd ha recuperato 5 punti, portandosi al 26%. Nominato presidente del partito il 29 gennaio scorso, l’ex presidente del Parlamento europeo rappresenta il principale sfidante di Angela Merkel per la guida dell’esecutivo tedesco alle prossime legislative del 24 settembre. Secondo il sondaggio la figura di Schulz dà una spinta ai socialdemocratici: si tratta della soglia più alta toccata dalle elezioni del 2013 per la sinistra di governo tedesca, che da anni vive un drammatico ridimensionamento elettorale.
Contemporaneamente perde due punti l’alleanza Cdu-Csu che sostiene l’attuale Cancelliera: 35%. Con la discesa in campo del 61enne leader socialdemocratico, penalizzati anche i Verdi che calano di due punti, all’8%. L’istituto Forsa scrive che il partito della destra populista Alternative fur Deutschland (Afd) si attesta all’11%, e sicuramente entrerà per la prima volta nel Bundestag, dopo che l’anno scorso aveva sfondato nell’est del Paese, in particolare con un 24% nel land della Sassonia-Anhalt. Sotto la soglia del dieci per cento, si collocano invece la Linke (sinistra) con il 9% e la Fdp al 6%, il partito liberale che alle scorse elezioni federali aveva ottenuto una sconfitta storica, non riuscendo a far eleggere nemmeno un loro rappresentante al Parlamento tedesco. Nel 2013 la Linke era stata il terzo partito più votato, ora superata dalla Afd.
In una elezione diretta, stando al sondaggio del settimanale Stern, Schulz otterrebbe il 33% delle preferenze e Merkel il 42%. Il 61% degli intervistati ritiene che la donna più potente della Germania vincerà nuovamente le prossime elezioni di settembre. Intanto Schulz ha definito il divieto di ingresso imposto da Donald Trump con l’ordine esecutivo sull’immigrazione come “antiamericano“, sottolineando che “come pochi altri” gli Stati Uniti sostengono i valori della libertà e della democrazia. “Se Trump – ha dichiarato in un’intervista ai giornali del gruppo Funke – adesso passa con la palla da demolizione attraverso questo ordine di valori, da cancelliere gli direi: ‘Questa non è la politica della Germania e dell’Europa“.