“La mia discussione con Luigi Di Maio? Sì, in tanti hanno strumentalizzato. Ma abbiamo chiarito tutto”. Così, ai microfoni di Ecg Regione (Radio Cusano Campus), Sergio Pirozzi, sindaco di Amatrice, mette fine alle polemiche con il deputato del M5S, Luigi Di Maio, dopo che in una intervista all’Unità aveva accusato il vicepresidente della Camera di fare speculazione politica col suo tour nei luoghi colpiti dal sisma. “Con Luigi ho parlato” – spiega Pirozzi – “Ci siamo “stretti la mano” al telefono, ma abbiamo avuto un momento di tensione, come accade tra persone che si rispettano. Io l’ho invitato a mettersi a disposizione delle istituzioni, anche perché Di Maio è una istituzione, e a lavorare tutti insieme per un decreto che risolva la nostra situazione”. E aggiunge: “Nei momenti di difficoltà bisogna lavorare tutti insieme, come successe nella lotta al terrorismo. Io dico che dobbiamo tutti collaborare per questo decreto, questo è il momento in cui le istituzioni possono fare la differenza. Il giorno dopo si riprendono le danze: legge elettorale, elezioni, Trump e Obama, extraterrestri”. Pirozzi si pronuncia anche sul suo amaro sfogo di qualche giorno fa: “Mi hanno costretto ad alzare la voce. Quando ci vuole ci vuole, prevenire è meglio che curare. Non posso vedere la corsa all’accaparramento e i miei concittadini l’uno contro l’altro. Ho visto allevatori litigare persino per il fieno“. E spiega l’increscioso caso dei moduli abitativi provvisori destinati agli agricoltori, “mapre” che sono risultati già usati: “Partirà un’infrazione per chi ha fatto una cosa del genere. E’ una mancanza di sensibilità. In un momento di difficoltà psicologico l’allevatore che entra dentro questa casa e vede i sanitari rotti, i piatti doccia usati, è pesantissimo a livello mentale”. Poi chiosa: “La No Tax Area? Sono stato l’unico a chiederla per le aree terremotate tra 600 colleghi, quando andammo in Parlamento. Sarebbe una bella cosa, mi riempirebbe di gioia”