Sono due le polizze intestate da Salvatore Romeo e Virginia Raggi: una da 30mila euro senza scadenza e una da tremila con scadenza nel 2019. E nella prima, come causale, il funzionario comunale aveva indicato la dicitura relazione. Tutto questo senza che la prima cittadina fosse mai informata, mentre adesso entrambi smentiscono di aver mai avuto alcun rapporto paragonabile ad una relazione sentimentale. Nel day after dell’interrogatorio di Virginia Raggi davanti ai pm della procura di Roma Paolo Ielo e Francesco Dall’Olio, arrivano nuovi particolari sulle assicurazioni sulla vita accese dal Salvatore Romeo e intestate alla prima cittadina, prima che l’esponente M5s fosse eletta in Campidoglio.
Raggi: “Non sapevo nulla” – “Della polizza stipulata per me da Romeo ho appreso questa sera. Sono sconvolta”, ha detto la sindaca dopo aver risposto per otto ore alle domande dei pm . Come raccontato dal fattoquotidiano.it, il dipendente comunale Romeo intestò le assicurazioni alla Raggi nel gennaio del 2016, prima che si candidasse e venisse quindi eletta sindaca. La causale indicata in una delle due polizze era appunto una relazione con l’allora consigliera comunale 5 Stelle. A quanto si apprende, i pm tendono a non dare peso alle causali scelti da Romeo, che in un altro titolo avrebbe indicato come beneficiaria una figlia, che però non risulta avere. Oggi, il giorno dopo l’interrogatorio, uscendo da casa la sindaca ha rimarcato di non aver mai saputo nulla di quell’assicurazione e ha aggiunto: “Queste polizze possono essere fatte senza informare il beneficiario, non devono essere controfirmate”. Dunque possono diventare attive “senza che il beneficiario lo sappia”. “Non ho ricevuto un solo euro e sto valutando con i miei Avvocati di querelare chiunque in queste ore – anche sui giornali – inventi o ipotizzi che io possa aver ricevuto un vantaggio da questa operazione, a me totalmente ignota sino a ieri pomeriggio”, ha quindi aggiunto la sindaca sulla sua pagina facebook: in post poi pubblicato anche dal blog di Beppe Grillo.
Romeo: “Sindaca non sapeva, mai relazioni con lei” – Indagata per la nomina del fratello dell’ex capo del personale capitolino Raffaele Marra – in carcere dal 16 dicembre – e accusata di abuso d’ufficio e falso, Raggi ha poi spiegato che quello con i magistrati “è stato un interrogatorio molto tranquillo, ho risposto a tutte le domande. Ho chiarito la mia posizione e vado avanti”. E Romeo? Dopo essersi trincerato dietro un silenzio lungo alcune ore, affida a facebook la sua versione. Un post in cui spiega che Raggi non sapeva di essere stata nominata beneficiaria della polizza, e che tra lui e la sindaca non c’è stata alcuna relazione sentimentale. Quell’assicurazione il dipendente comunale l’ha intestata alla futura sindaca soltanto per una “grande stima e amicizia” che nutre nei suoi confronti.
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“Ho stipulato diverse polizze vita perché offrivano un rendimento certo. Inoltre queste polizze mi offrono, come a tutti gli investitori, la possibilità di incassare il capitale con un riscatto totale o parziale in caso ne abbia bisogno. Questi prodotti finanziari prevedono l’indicazione di un beneficiario terzo in caso di morte del contraente. Quindi, solo in caso di mia morte, eventualità su cui certamente non ho scommesso, il capitale andrebbe all’eventuale beneficiario. Non avendo moglie né figli, ho indicato fra i beneficiari, sempre e solo in caso di mia morte, le persone che più stimo. E fra queste c’è anche Virginia Raggi, l’attuale sindaco di Roma, indicata come beneficiario – in caso di mia morte – di una polizza da 30mila euro il 26 gennaio 2016, quindi prima che fosse anche solo candidata sindaco della Capitale, per una grande stima e amicizia nei suoi confronti, così come ho fatto con le altre persone negli altri prodotti finanziari su cui ho investito. Quindi, prima che su questa storia si costruiscano castelli in aria, voglio dire che mi dispiace innanzitutto aver arrecato danno alla Sindaca e a tutto il MoVimento 5 stelle. Sottolineo che la sindaca così come tutti gli altri beneficiari non erano a conoscenza del mio operato fino a ieri. E voglio anche chiarire che non c’è stata e non c’è alcuna relazione fra me e Virginia Raggi. Di conseguenza, procederò legalmente contro chiunque riporti i fatti in maniera distorta o diversa da quanto sto dichiarando”, scrive il funzionario del comune di Roma sulla sua pagina facebook.
Le sette polizze di Romeo – Le assicurazioni intestate da Romeo a Raggi, in ogni caso, è stata oggetto di domande dei magistrati, nell’interrogatorio svolto nella sede del Servizio centrale operativo della Polizia di via Tuscolana, ma non di contestazioni o accuse formali nei confronti della prima cittadina. Quando i pm hanno chiesto conto di quella notazione all’attuale sindaco della Capitale, lei ha risposto ridendo e negando qualunque rapporto sentimentale con il funzionario del Campidoglio diventato, dopo la vittoria grillina alle amministrative del 2016, il capo della sua segreteria. In quel modo lo stipendio del dipendente è passato da 39 mila euro lordi l’anno a 110 mila, scesi poi a 93 mila dopo l’intervento dell’Autorità nazionale anticorruzione. Romeo – che fu fotografato con la sindaca sul tetto del Campidoglio in un’immagine divenuta celebre – si è dimesso a dicembre dopo l’arresto di Raffaele Marra per corruzione. Agli atti degli inquirenti risultano sette polizze sottoscritte dal dipendente comunale presso Intesa-San Paolo Invest, per un valore complessivo di 90mila euro, e un numero imprecisato firmate presso altri istituti, per 40mila euro. Del primo gruppo fanno parte le due di cui era diventata beneficiaria la Raggi, visto che Romeo aveva cambiato intestatario dopo anni.
Le indagini e la candidatura alle Comunarie – Dal 2013 in poi, secondo le anticipazioni del Fatto e dell’Espresso, il futuro capo segreteria – 51enne senza figli – avrebbe investito circa 100mila euro su una decina di polizze vita: tra i beneficiari, oltre a parenti, anche attivisti M5s. I magistrati che indagano sulle nomine della giunta Raggi cercano di capire la ragione, ma anche le modalità di questi investimenti. Tra le ipotesi investigative tutte ancora da verificare – come scrive oggi il Corriere della Sera – anche l’esistenza di un disegno per favorire Raggi nella corsa alle ‘Comunarie‘ online, tenute a marzo 2016 – che la vide vincitrice su Marcello De Vito, rappresentante di una cordata contraria all’interno del Movimento guidato da Beppe Grillo. Mentre l’altro competitor, Daniele Frongia, si ritirò facendo convergere i voti su Raggi, per poi essere scelto come vicesindaco. Certo, nota oggi Il Fatto Quotidiano, se Raggi davvero non ne sapeva nulla della polizza resta da capire come mai Romeo abbia deciso di tenere nascosto il suo atto di generosità all’interessata. “Le polizze in questione nulla hanno a che vedere con il Movimento 5 Stelle, né tantomeno sono state aperte a favore di suoi esponenti in modo da favorire Virginia Raggi piuttosto che un altro candidato alle suddette primarie per la scelta del Sindaco di Roma, Grave e non vera è la tesi secondo cui le somme con cui sono state aperte tali polizze non sarebbero state in realtà mie ma di terzi, con ciò facendomi passare per un tesoriere occulto o un prestanome”, ha replicato Romeo all’Ansa.
I rapporti tra Romeo e Alemanno – A quanto scrive il Corriere della Sera, infine, fonti investigative esprimono dubbi sulla veridicità della deposizione di Salvatore Romeo al processo Mafia capitale (guarda il video), in particolare sui suoi rapporti con il passato sindaco di centrodestra Gianni Alemanno. Un solo incontro con lui, ha sostenuto Romeo, ben di più secondo gli inquirenti. In risposta alle indiscrizioni, Alemanno risponde negando decisamente “l’assurdo collegamento fra l’attuale sindaca e la Destra politica romana”. Prima con Marra, poi con Romeo. “Ebbene: questi collegamenti politici sono fantasiosi nel caso di Marra e ancor di più in quello di Romeo”. L’ex sindaco Pdl entra nel merito: “Marra, che non è mai stato una persona di destra, dopo essersi avvicinato a me per motivi esclusivamente professionali, fu definitivamente allontanato da me nel 2009 e poi si è avvicinato prima a Marino e poi al Movimento 5 Stelle. Ancor di più”, prosegue Alemanno, “Romeo non ha mai avuto nessun rapporto con il sottoscritto, né con il mio ambiente politico o amministrativo”. All’epoca in cui Alemanno era sindaco, dal 2008 al 2013, “era un oscuro funzionario del Dipartimento Partecipate, che ha avuto degli incarichi solo per automatismi tecnici del suo ufficio, senza nessuna relazione né con me né con il mio Gabinetto”.