Il leader del Movimento 5 Stelle rinnova il sostegno alla prima cittadina pubblicando sul blog i versi di una poesia scritta da un elettore romano e postato tra i commenti della pagina facebook della sindaca capitolina. DI Battista: "Ha ancora la nostra fiducia, ci mancherebbe"
Virginia Raggi “nun se tocca”. A meno di 48 ore dall’interrogatorio fiume davanti ai pm della procura di Roma, Beppe Grillo “blinda” la sindaca di Roma. Ieri Salvatore Romeo ha sostenuto che la prima cittadina non fosse a conoscenza delle polizze sulla vita a lei intestate. Versione confermata dalla sindaca davanti ai magistrati e che evidentemente sembra bastare al leader del Movimento 5 Stelle. Il quale infatti ha praticamente rinnovato il sostegno alla Raggi. E lo fa pubblicando sul blog i versi di un “sonetto” scritto per la Sindaca da un elettore romano e postato tra i commenti della pagina facebook della prima cittadina. “Er sinnaco de Roma nun se tocca”, è il titolo.
“Dar primo giorno dopo l’elezzione, l’hanno accerchiata dandoje er tormento, io ciò ‘n idea de tutta a situazzione, s’è messa contro quelli der cemento. Sò entrati prepotenti ner privato, vorebbero costrignela a la resa. Quarcuno ha fatto i conti e s’è sbajato” scrive Antonio Ventrone già autore di un altro sonetto ispirato tuttavia a Renzi e intitolato “Nun vali niente” . “Pe quelli come ‘tte- aveva scritto in quell’occasione – ce vò er garante, stai co li frati mentre zappi l’orto, tu dichi e fai er contrario è na costante, vòi sempre avè raggione e l’antri torto”).
“Virginia è onesta e pure preparata er popolo ha capito, de chi fidasse sippure tutti l’antri, sò in parata faremo tornà i sordi ne le cassè”, è un altro passaggio del sonetto, prima della conclusione. “Fate attenzione quindi ‘bravà gente, er Sinnaco de Roma nun se tocca, er popolo ha votato e nun se pente. In verità ve dico: puliteve la bocca”. È chiaro che la pubblicazione del sonetto sul blog equivale praticamente ad una condivisione dello stesso da parte di Grillo, che quindi ha lanciato un messaggio chiaro al Movimento: il vertici pentastellati stanno con Virginia Raggi.
E nelle stesse ore in cui il blog di Grillo rilancia il sostegno alla sindaca, anche Alessandro Di Battista “blinda” la prima cittadina. “Virginia Raggi ha ancora la nostra fiducia, ci mancherebbe”, ha risposto ai giornalisti il deputato a margine di un’iniziativa organizzata dal M5s a Terni. “Virginia ha risposto ieri, noi ci interessiamo di altri problemi, voliamo più in alto. Figuriamoci se mi infilo nel gossip“, ha poi aggiunto rispondendo a chi gli chiedeva se ci fosse la mano della deputata Roberta Lombardi dietro ai problemi della sindaca di Roma. Indicata da mesi come una delle oppositrici interne alla Raggi, Lombardi ha smentito oggi di essere stata la prima “gola profonda” sulla storia della polizza, come invece sostenuto dal Corriere della Sera. “Non c’è limite alle bufale che ci rifila un certo tipo di stampa. Smentisco pubblicamente e categoricamente quanto riportato oggi in alcune fantasiose ricostruzioni giornalistiche secondo cui sarei stata io a parlare per prima dell’esistenza delle polizze fatte da Salvatore Romeo, di cui una indicava come beneficiaria la sindaca di Roma Raggi”, scrive la deputata, che bolla come “fake news” anche la presunta telefonata di Grillo, in cui il leader del M5s la metteva nel mirino accusandola di “remare contro” la prima cittadina.
Travolta dal caso dell’assicurazione, indagata per abuso d’ufficio e falso, Raggi aveva dichiarato ieri di aver “pensato alle dimissioni“, ma di non aver “mai sentito parlare di questa polizza. Ho scoperto che sono uno strumento di investimento”. Il caso delle assicurazioni era stato oggetto di domande dei magistrati, nell’interrogatorio durato più di 8 ore della sindaca. I pm però non hanno avanzato contestazioni o accuse formali nei confronti della prima cittadina per la storia della polizza, intestata da Romeo a Raggi nel gennaio del 2016. Sei mesi dopo l’esponente del M5s, ormai eletta in Campidoglio, aveva promosso il dipendente comunale a capo della sua segreteria: Romeo dunque aveva visto triplicare il proprio stipendio da 39 mila euro lordi l’anno a 110 mila. Il funzionario – che fu fotografato con la sindaca sul tetto del Campidoglio in un’immagine divenuta celebre – si è dimesso a dicembre dopo l’arresto di Raffaele Marra per corruzione.