Ai domiciliari un viceprefetto che è commissario prefettizio di Borghetto Santo Spirito e un dirigente che faceva parte dell'ufficio Trasparenza. In carcere anche un poliziotto. Secondo l'inchiesta della questura ricevevano regali come vestiti, cene, assunzioni di amici e addirittura visite mediche
Uno è il commissario prefettizio di Borghetto Santo Spirito dopo esserlo stati di altri 4 Comuni liguri negli ultimi 20 anni. L’altro lavora nell’ufficio “Trasparenza e integrità” della prefettura di Savona. Ora i due funzionari del ministero dell’Interno – Andrea Santonastaso e Carlo Della Vecchia – sono finiti agli arresti domiciliari con l’accusa di corruzione. Un’inchiesta della polizia, infatti, ha raccolto elementi per una serie di favori ricevuti dai due funzionari (regali come vestiti, cene, spese in alcuni negozi) in cambio di permessi di soggiorno più facili, cambi di cognome, riduzione delle sospensioni delle patenti. Sono accusati di corruzione, traffico di influenze illecite, peculato, truffa aggravata ai danni dello Stato, rivelazione di segreti d’ufficio, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, falso. In cambio di denaro, ma anche di regalie come vestiti, schede telefoniche, cene, assunzioni di amici, visite mediche, spese gratis nei negozi. Secondo gli investigatori, “il poliziotto e i due funzionari del ministero avrebbero sistematicamente abusato delle loro funzioni” in cambio di denaro, ma anche di regali come vestiti, schede telefoniche, cene, assunzioni di amici, visite mediche, spese gratis nei negozi.
Insieme ai due dirigenti della prefettura sono state arrestate altre 4 persone. Uno – in carcere – è un poliziotto, Roberto Tesio, ex ispettore della squadra mobile che attualmente si occupa delle questioni logistiche in questura: lui deve rispondere anche Il poliziotto di concorso in favoreggiamento della prostituzione. Gli altri arrestati sono un marocchino di 50 anni, un albanese e un’italiana (quest’ultima ai domiciliari e presunta complice dell’agente di polizia nel favoreggiamento della prostituzione). L’indagine è iniziata nel dicembre 2015, quando nell’ambito di un’altra inchiesta sono emersi contatti sospetti tra alcuni indagati ed il poliziotto. La nota della questura parla di “indizi gravissimi” a carico degli appartenenti al ministero dell’Interno.
Andrea Santonastaso è l’attuale commissario prefettizio al Comune di Borghetto Santo Spirito (dove la giunta era caduta per un voto di sfiducia). Viceprefetto, 64 anni, ha ricoperto varie volte l’incarico di commissario prefettizio: nel 1993 a Rosta (Torino), nel 1994 a Celle Ligure, dal 1997 al 1999 ad Albenga, dal 2012 al 2013 a Carcare, nel 2016 a Spotorno, tutti Comuni della provincia di Savona.
Andrea Santonastaso è uno dei viceprefetti di Savona nonché dirigente dell’Area Controllo sugli organi degli enti locali. In questi mesi ricopre il ruolo di commissario prefettizio al Comune di Borghetto Santo Spirito (Savona), ma in passato è stato alla guida nello stesso ruolo di molti altri Comuni della provincia di Savona (Spotorno nel 2016, Carcare nel 2012/13, Albenga nel 1998, Celle Ligure nel 1994) e prima ancora in quella di Torino, a Rosta, nel 1993. Nelle passate settimane, secondo indiscrezioni citate dall’agenzia Ansa, il viceprefetto avrebbe sondato alcuni politici di Borghetto per conoscere il gradimento su una sua eventuale candidatura a sindaco in una lista civica.
L’altro funzionario arrestato, Carlo Della Vecchia, risulta – come conferma il sito della prefettura savonese – tra i componenti dello staff del settore “Trasparenza e integrità” del palazzo del governo della città ligure.
L’ex ispettore Tesio, infine, è presidente di una squadra dilettantistica di calcio, il Quiliano, che milita in Prima Categoria dei dilettanti liguri. Era già stato coinvolto nel 2011 nell’inchiesta Dumper incentrata su un giro di mazzette nel Comune di Vado Ligure, sempre in provincia di Savona). Gli era stato contestato il reato di rivelazioni di segreti d’ufficio ed era stato interrogato dalla Procura di Savona per una telefonata con uno degli arrestati, Mario Taricco, nella quale chiedeva di incontrare l’imprenditore Pietro Fotia. Tra le altre cose è stato anche segretario del Siulp, uno dei sindacati di polizia, per Savona.