Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
Giustizia & Impunità - 7 Febbraio 2017
Anniversario Mani Pulite, Di Pietro: “I politici corrotti erano considerati ladri, oggi non è più così”
“Ai tempi di Mani Pulite l’opinione pubblica considerava i magistrati le guardie mentre i politici corrotti i ladri. Ora non è più così”. Lo ha affermato Antonio Di Pietro, magistrato nell’inchiesta Tangentopoli, intervenuto a un incontro per il 25° anniversario di Mani Pulite tenutosi al Palazzo di Giustizia di Milano e organizzato dall’associazione Themis & Metis. “Nel corso del tempo, man mano che le inchieste arrivavano ai piani alti – ha spiegato Di Pietro – il sistema di informazione, parte del quale rispondeva a quei piani alti, ha cercato di martellare l’opinione pubblica per far credere che non era una guerra tra guardie e ladri ma una guerra tra bande. Oggi nell’immaginario collettivo quando si parla di magistrati e politici si dice “vabbè, si scornano tra loro”: non è così. Non confondiamo chi sono le guardie e chi sono i ladri”. All’incontro, oltre a Di Pietro, hanno partecipato Piercamillo Davigo – altro magistrato di Mani Pulite e oggi Presidente dell’Anm, Alfonso Bonafede – deputato del Movimento 5 Stelle, Gian Antonio Girelli – Presidente della commissione antimafia Lombardia, Gianni Barbacetto – giornalista del Fatto Quotidiano e Claudio Mario Grossi – docente di finanza all’Università Cattolica di Milano