Il quotidiano catanese La Sicilia pubblica una rilevazione che si riferisce alle intenzioni di voto per le prossime elezioni regionali dell'autunno 2017: un ipotetico centrodestra unito sfiorebbe il 35%, il partito del sottosegretario Faraone si fermerebbe all'8%, mentre la coalizione che sostiene il governo non supererebbe i 18 punti percentuali. un ipotetico centrodestra unito sfiorebbe il 35%. "Credo più a un oroscopo che a un sondaggio commissionato da Schifani", dice invece il segretario dei dem Raciti
I 5 Stelle al 38 percento, il centrodestra al 35, ma soprattutto il Pd sotto i dieci punti percentuali. Sono le cifre contenute da un sondaggio pubblicato dal quotidiano catanese La Sicilia. Una rilevazione senza fonte che è stata commissionata da esponenti del centrodestra siciliano e che si riferisce alle intenzioni di voto per le prossime elezioni regionali dell’autunno 2017. Cifre abbastanza clamorose che vedrebbero in pratica una vittoria certa del Movimento 5 Stelle di Giancarlo Cancelleri, candidato governatore dei grillini nel 2012, quando era stato in grado di raccogliere il 18%. In quel caso si era trattato del primo exploit nazionale del M5s , mentre adesso i grillini sono chiaramente in pole position per governare la prima regione della loro storia.
Ed è per questo motivo che il sondaggio diffuso dal quotidiano di Mario Ciancio è stato rilanciato dal blog di Beppe Grillo. “Mentre i partiti cercano di fare numeri attraverso coalizioni ed inciuci, noi raccogliamo i frutti di 5 anni di lavoro al fianco dei cittadini, e ci apprestiamo ad affrontare una campagna elettorale senza esclusione di colpi ma che darà finalmente alla Sicilia un Governo onesto e competente”, si legge nel post sul blog, che appena ieri aveva lanciato l’IDay: un mese di appuntamenti in 150 piazze della Sicilia per scrivere il programma dei 5 Stelle in vista delle regionali.
Le cifre del sondaggio, seppur senza fonte, fanno rumore soprattutto per un altro motivo: secondo la rivelazione, infatti, il Pd sarebbe sotto la soglia della doppia cifra. Addirittura il partito del sottosegretario Davide Faraone si fermerebbe all’8%, mentre la coalizione che sostiene il governo di Rosario Crocetta – che oltre ai dem ha l’appoggio di Ncd, di Sicilia Futura dell’ex ministro Salvatore Cardinale e dei centristi di Gianpiero D’Alia – non supererebbe i 18 punti percentuali. Numeri quasi dimezzati rispetto al 30,48% dei voti che nel 2012 avevano spinto l’ex sindaco di Gela sulla poltrona che fu di Raffaele Lombardo e Totò Cuffaro.
Ed è anche per questo che Crocetta si scaglia contro la rilevazione. “Quel sondaggio è falso, propagandato da qualche esponente di centrodestra, la Sicilia ha bisogno di concretezza e non di bufale. Siamo alle solite anche quattro anni fa in occasione delle regionali tutti ci davano per perdenti, col centrodestra vincente e a seguire i grillini. Le elezioni reali poi sono andate in altro modo”, ha detto Crocetta, che tra dieci giorni annuncerà la sua ricandidatura a governatore. Una scelta, quella di Crocetta, che arriva mentre il Pd non ha ancora chiarito se intende riappoggiarlo nella corsa alla presidenza della Regione. Per il governatore, in ogni caso, quello pubblicato dal quotidiano catanese è “un sondaggio fasullo, messo in giro da qualche esponente per riesumare un centrodestra moribondo. Fra l’altro chi lo pubblica non indica la fonte: insomma una bufala”. “Credo più a un oroscopo che a un sondaggio commissionato da Schifani”, dice invece il segretario del Pd siciliano, Fausto Raciti, che quindi indica nell’ex presidente del Senato la “fonte” della rilevazione.
Secondo il sondaggio, infatti, dietro ai grillini si attesterebbe il centrodestra schierato con una coalizione unita da Forza Italia al Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano capace di prendere addirittura il 35 percento dei voti. Il partito di Silvio Berlusconi e Gianfranco Miccichè supererebbe i 13 punti percentuali nazionali, mentre il movimento di Nello Musumeci – candidato governatore quattro anni e mezzo fa – e gli altri alleati di destra e centro si dividerebbero il 15% dei voti. Interessante che secondo la stessa rilevazione Ncd sarebbe addirittura al 6%: una quota in grado di modificare il risultato elettorale di un ipotetico centrodestra unito.